***video***La presidente della commissione antimafia Rosy Bindi a Formia: “La Dda si dedicherà al sudpontino”
Adriano Pagano | set 05, 2014 | Commenti 0
Si è parlato anzitutto di criminalità organizzate e antimafia, dopotutto l’ospite della “Festa democratica e dell’Unità” che si sta svolgendo in questi giorni a Formia, nella villa comunale, era il presidente della commissione antimafia Rosy Bindi. Peraltro nel giorno in cui, poche ore prima, icarabinieri di Formia hanno arrestato l’ennesimo camorrista che a Scauri viveva e stava tranquillamente pescando pur essendo latitante, e la Corte di Cassazione ha confermato la recente storia mafiosa del Comune di Fondi. Feudo elettorale dal quale peraltro proviene uno dei componenti proprio della commissione antimafia Claudio Fazzone, in “compagnia” peraltro dell’altra espressione elettorale della Provincia di Latina in Senato, Claudio Moscardelli.
La Bindi per questi motivi ha annunciato che la volontà del governo, in questo senso, è quello di accendere finalmente i riflettori su Latina e tutto il Basso Lazio, che vive una realtà tipica di infiltrazione criminale. Perché da queste parti la camorra ci vive, fa affari, si nasconde, entra nelle pubbliche amministrazioni, negli appalti e nei piani regolatori. Oltre che ripulire il proprio denaro, conservarlo e reinvestirlo. In tutta tranquillità. E allora la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, ha annunciato la Bindi, dal mese di ottobre dedicherà una parte delle proprie attività e risorse al sudpontino. Vedremo in che modo.
Si è parlato della camorra a Formia nell’incontro di ieri, col sindaco Sandro Bartolomeo. A moderare uno dei componenti della leva giovane del Pd, Raffaele Vallefuoco. Insomma si parlava di mafie e antimafia, in un ambito tuttavia politico e targato Pd. Nonostante ciò il sindaco ha incassato i complimenti della Bindi relativamente alla capacità di raccontare fedelmente alcune storie di camorra legate alla nostra città, facendo i nomi delle famiglie o dei personaggi scomodi della città. Ricordando le speculazioni edilizie tentate all’Acerbara, l’acquisizione dell’hotel Marina di Castellone tentata da Cipriano Chianese, la negazione della camorra da parte dell’ex sindaco Michele Forte.
Ma la Bindi l’accento della discussione, relativamente ai rapporti tra istituzioni e camorra l’ha posto sulla capacità di organizzare appalti, affidamenti, lottizzazioni, piano regolatore, riciclaggio, direttamente dall’interno dei Comuni. Secondo l’ex presidente del Partito Democratico, “prima che arrivi la magistratura con gli arresti bisogna adoperarsi per cogliere i segnali, per un cambiamento culturale, di comportamenti, perché di prestanome e di riferimenti delle criminalità, le pubbliche amministrazioni ne sono piene”.
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