A sua Eccellenza Illustrissima il Prefetto di
Latina Dott. Antonio D’Acunto
e p c All’On. Nazzareno Pilozzi
e p c Al Presidente del Consiglio Comunale
di Terracina Rag. Giovanni Zappone
Ho ricevuto la lettera, da lei inviatami per
conoscenza, che le ha spedito il presidente del Consiglio Comunale, in risposta
ai chiarimenti da lei chiesti sulla base del mio precedente esposto dello scorso
8 Maggio.
Non voglio offendere la sua intelligenza facendole
rilevare che la stessa, oltre che arrivare con un ritardo di 4 mesi, dopo che il
sottoscritto è tornato sul problema ancora ulteriori volte pubblicamente, dopo
che ho chiesto allo stesso presidente ed al Sindaco di conoscere i contenuti
della risposta a lei fornita, senza avere riscontro alcuno, è una semplice presa
per i fondelli.
Infatti, tralascio solo per brevità le altre
questioni sollevate, per concentrare l’attenzione sull’annoso problema delle
interrogazioni. Le faccio presente che lo scorso 28 Agosto ho formalmente
protocollato la richiesta di convocazione della Commissione Consiliare per
l’applicazione dello Statuto Comunale, proprio per discutere della violazione
dello stesso in relazione alle mancate risposte alle interrogazioni presentate.
Il Presidente del Consiglio Comunale alla sua
richiesta di spiegazioni su tale problema non risponde. Questo a conferma,
indirettamente, della veridicità e della gravità del problema da me
sollevato.
Con le mancate risposte alle interrogazioni, di
fatto si rende vano il compito che il TUEL demanda ai Consiglieri Comunali di
esercitare quella funzione di controllo sugli atti amministrativi. Ed è questo
il vero problema che si nasconde dietro ad una, apparentemente semplice
violazione delle norme della legge 267/2000, dello Statuto Comunale e del
Regolamento del Consiglio Comunale.
Allora, preso atto che le cose stanno così e che
nessuna iniziativa, mi sembra intenda prendere lei, rappresentante istituzionale
territoriale preposto alla vigilanza sul regolare e democratico governo delle
istituzioni locali, al sottoscritto non resta che esprimere tutto il proprio
sconcerto.
Nella mia formazione politica e culturale, essendo
un convinto assertore dei principi democratici a fondamento della nostra
Costituzione, è non condivisibile il ruolo di semplice passacarte che lei a
scelto di svolgere in questa vicenda, ormai da diversi anni.
In una Provincia dove, ammesso che ce ne fosse
bisogno, da ultimo, proprio con la sentenza sulla DAMASCO, c’è la conferma di
infiltrazioni malavitose negli Enti Locali e dove autorevoli rappresentanti
istituzionali hanno tacciato, in passato, altri apparati dello Stato che
sostenevano quanto confermato ieri dalla Corte di Cassazione, di essere
“apparati deviati dello stato”, che l’autorità di Governo Territoriale
soprassieda al proprio ruolo in questa vicenda, mi permetta, in modo così
leggero, non capendo che le interrogazioni sono lo strumento principale che
hanno a disposizione i Consiglieri Comunali per esercitare quella funzione di
controllo, che ripeto gli attribuisce la legge, e che è l’unico deterrente che
hanno a disposizione per tentare di prevenire anche possibili infiltrazioni
malavitose, esponendosi a rischi che lei ben può immaginare, rischi che il
sottoscritto e la propria famiglia hanno corso e non è escluso che stiano ancora
correndo, può appurare tutto rivolgendosi al locale Comando dei Carabinieri per
chiedere cosa mi è accaduto in questi ultimi tre anni.
In questo momento mi si pone d’obbligo una
domanda, ed è per questo che le ho scritto con qualche giorno di ritardo, se in
questo contesto dato, valga per me ancora la pena di fare politica e continuare
ad occupare lo scranno di Consigliere Comunale a Terracina. La risposta che mi
sono dato è la seguente: Non posso dimettermi per rispetto di chi mi ha votato,
ma sicuramente alla fine di questa esperienza, e cioè al termine della
consiliatura in corso, il sottoscritto smetterà di fare politica poiché
fortemente deluso dell’esperienza che sta facendo.
Deluso da una serie di soggetti che hanno
incarichi Istituzionali, indipendentemente dagli incarichi ricoperti, che siano
essi Deputati, Prefetti, Sindaci, Presidenti del Consiglio Comunale o semplici
Consiglieri Comunali.
Come si fa ad accettare la risposta inviatale dal
Presidente del Consiglio Comunale che fa riferimento alle mozioni, sulle cui
censure ci sarebbe molto da discutere, mentre il problema oggetto della
richiesta di chiarimento sono le interrogazioni. Mi spiego meglio, io non
credo che in Prefettura, chi ha firmato il riscontro al sottoscritto non sappia
distinguere cosa è una mozione e cosa una interrogazione. I
Il Presidente del Consiglio lascia intendere che
il 4 Agosto l'apposita commissione (ai servizi sociali) abbia affrontato la
questione del mancato accesso agli atti quando non è di sua pertinenza tale
problema. Soprattutto questa affermazione è ancor più grave se messa in
relazione alla presenza ai lavori della commissione anche del Presidente del
Consiglio Comunale, il quale quando le ha risposto era ben consapevole che tale
problema non era stato discusso, poiché la risposta a lei inviata è datata 25
Agosto mentre, come detto, la commissione si era tenuta il 4 Agosto.
Per sua conoscenza la informo che ben nove
Consiglieri Comunali hanno sottoscritto e protocollato, una richiesta di
convocazione del Consiglio Comunale con all'ordine del giorno la costituzione di
una commissione Speciale d'indagine sulla gestione dell'Azienda Speciale. In
questo frangente comunque, mentre noi continuiamo a perdere tempo in questi
inutili scambi epistolari di corrispondenza il Presidente del Consiglio di
Amministrazione dell'Azienda Speciale si è dimesso senza che si sia capito il
motivo alla base delle sue dimissioni.
Nella speranza, spero non vana, di un suo
sussulto, le invio, distinti saluti.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
Nessun commento:
Posta un commento