mercoledì 17 settembre 2014

A sua Eccellenza Illustrissima il Prefetto di Latina Dott. Antonio D’Acunto

A sua Eccellenza Illustrissima il Prefetto di Latina Dott. Antonio D’Acunto

e p c All’On. Nazzareno Pilozzi

e p c Al Presidente del Consiglio Comunale
di Terracina Rag. Giovanni Zappone


Ho ricevuto la lettera, da lei inviatami per conoscenza, che le ha spedito il presidente del Consiglio Comunale, in risposta ai chiarimenti da lei chiesti sulla base del mio precedente esposto dello scorso 8 Maggio.

Non voglio offendere la sua intelligenza facendole rilevare che la stessa, oltre che arrivare con un ritardo di 4 mesi, dopo che il sottoscritto è tornato sul problema ancora ulteriori volte pubblicamente, dopo che ho chiesto allo stesso presidente ed al Sindaco di conoscere i contenuti della risposta a lei fornita, senza avere riscontro alcuno, è una semplice presa per i fondelli.

Infatti, tralascio solo per brevità le altre questioni sollevate, per concentrare l’attenzione sull’annoso problema delle interrogazioni. Le faccio presente che lo scorso 28 Agosto ho formalmente protocollato la richiesta di convocazione della Commissione Consiliare per l’applicazione dello Statuto Comunale, proprio per discutere della violazione dello stesso in relazione alle mancate risposte alle interrogazioni presentate.

Il Presidente del Consiglio Comunale alla sua richiesta di spiegazioni su tale problema non risponde. Questo a conferma, indirettamente, della veridicità e della gravità del problema da me sollevato.

Con le mancate risposte alle interrogazioni, di fatto si rende vano il compito che il TUEL demanda ai Consiglieri Comunali di esercitare quella funzione di controllo sugli atti amministrativi. Ed è questo il vero problema che si nasconde dietro ad una, apparentemente semplice violazione delle norme della legge 267/2000, dello Statuto Comunale e del Regolamento del Consiglio Comunale.

Allora, preso atto che le cose stanno così e che nessuna iniziativa, mi sembra intenda prendere lei, rappresentante istituzionale territoriale preposto alla vigilanza sul regolare e democratico governo delle istituzioni locali, al sottoscritto non resta che esprimere tutto il proprio sconcerto.

Nella mia formazione politica e culturale, essendo un convinto assertore dei principi democratici a fondamento della nostra Costituzione, è non condivisibile il ruolo di semplice passacarte che lei a scelto di svolgere in questa vicenda, ormai da diversi anni.




In una Provincia dove, ammesso che ce ne fosse bisogno, da ultimo, proprio con la sentenza sulla DAMASCO, c’è la conferma di infiltrazioni malavitose negli Enti Locali e dove autorevoli rappresentanti istituzionali hanno tacciato, in passato, altri apparati dello Stato che sostenevano quanto confermato ieri dalla Corte di Cassazione, di essere “apparati deviati dello stato”, che l’autorità di Governo Territoriale soprassieda al proprio ruolo in questa vicenda, mi permetta, in modo così leggero, non capendo che le interrogazioni sono lo strumento principale che hanno a disposizione i Consiglieri Comunali per esercitare quella funzione di controllo, che ripeto gli attribuisce la legge, e che è l’unico deterrente che hanno a disposizione per tentare di prevenire anche possibili infiltrazioni malavitose, esponendosi a rischi che lei ben può immaginare, rischi che il sottoscritto e la propria famiglia hanno corso e non è escluso che stiano ancora correndo, può appurare tutto rivolgendosi al locale Comando dei Carabinieri per chiedere cosa mi è accaduto in questi ultimi tre anni.

In questo momento mi si pone d’obbligo una domanda, ed è per questo che le ho scritto con qualche giorno di ritardo, se in questo contesto dato, valga per me ancora la pena di fare politica e continuare ad occupare lo scranno di Consigliere Comunale a Terracina. La risposta che mi sono dato è la seguente: Non posso dimettermi per rispetto di chi mi ha votato, ma sicuramente alla fine di questa esperienza, e cioè al termine della consiliatura in corso, il sottoscritto smetterà di fare politica poiché fortemente deluso dell’esperienza che sta facendo.

Deluso da una serie di soggetti che hanno incarichi Istituzionali, indipendentemente dagli incarichi ricoperti, che siano essi Deputati, Prefetti, Sindaci, Presidenti del Consiglio Comunale o semplici Consiglieri Comunali.

Come si fa ad accettare la risposta inviatale dal Presidente del Consiglio Comunale che fa riferimento alle mozioni, sulle cui censure ci sarebbe molto da discutere, mentre il problema oggetto della richiesta di chiarimento sono le interrogazioni. Mi spiego meglio, io non credo che in Prefettura, chi ha firmato il riscontro al sottoscritto non sappia distinguere cosa è una mozione e cosa una interrogazione. I

Il Presidente del Consiglio lascia intendere che il 4 Agosto l'apposita commissione (ai servizi sociali) abbia affrontato la questione del mancato accesso agli atti quando non è di sua pertinenza tale problema. Soprattutto questa affermazione è ancor più grave se messa in relazione alla presenza ai lavori della commissione anche del Presidente del Consiglio Comunale, il quale quando le ha risposto era ben consapevole che tale problema non era stato discusso, poiché la risposta a lei inviata è datata 25 Agosto mentre, come detto, la commissione si era tenuta il 4 Agosto.

Per sua conoscenza la informo che ben nove Consiglieri Comunali hanno sottoscritto e protocollato, una richiesta di convocazione del Consiglio Comunale con all'ordine del giorno la costituzione di una commissione Speciale d'indagine sulla gestione dell'Azienda Speciale. In questo frangente comunque, mentre noi continuiamo a perdere tempo in questi inutili scambi epistolari di corrispondenza il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell'Azienda Speciale si è dimesso senza che si sia capito il motivo alla base delle sue dimissioni.

Nella speranza, spero non vana, di un suo sussulto, le invio, distinti saluti.

Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo

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