Egr. Dott. Avv. Walter Di
Pinto
Sede
e p. c. ALL’A.N.A.C. Autorità
Nazionale
Anti Corruzione per la valutazione
e la
trasparenza nella Pubblica
Amministrazione
Sede
e p.c. Alla
Procura della Repubblica di Latina
Sede
e p.c. A sua Eccellenza il Prefetto di Latina
Sede
e p. c. Al locale Comando della Guardia di Finanza
Sede
e p. c. Al
Ministero degli Interni Sezione Enti Locali Sede
e p. c. On.
Nazzareno Pilozzi Sede
Egr.
Presidente,
di seguito alla Sua del 16.07
u.s., ritengo opportuno fare alcune precisazioni circa le osservazioni da
Lei svolte salvo prima fare delle premesse.
In primo
luogo, sul perché questa mia risposta venga inoltrata anche ad altri soggetti
istituzionali.
Come
noto, le istituzioni su indicate sono state coinvolte dal sottoscritto già alla
fine dello scorso mese di giugno in merito alle problematiche relative alle
mancate risposte che l'Azienda Speciale non forniva alle mie numerose richieste
di accesso agli atti ed ai contenuti che in esse venivano riscontrati.
Una iniziativa, tra l’altro,
ampiamente pubblicizzata sulla stampa locale, che è stata anche oggetto di una
lettera, inviata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale in data 12
Maggio 2014, da sua Eccellenza il Prefetto di Latina in cui chiedeva di
fornirgli ogni utile elemento di informazione in merito a quanto in precedenza
da me rappresentato.
In secondo luogo, sulla sua
conoscenza dei fatti.
Come sa,
i contenuti dell'esposto inviato al Prefetto di Latina, risultano a Lei già noti
in quanto oggetto di una chiacchierata intercorsa tra noi ed il Presidente del
Consiglio Comunale in occasione dei funerali del geometra comunale, Roberto
Della Fornace.
In quella sede, le feci
presente che riscontravo un problema, ovvero, che da parte sua e dalla
Direzione dell'Azienda Speciale, non mi venivano fornite le risposte a seguito
delle mie richieste di accesso agli atti.
Di
contro, Lei, affermava che eventualmente le veniva nascosta la corrispondenza, e
mi rispose che le mie richieste non le erano mai state recapitate ma che si
sarebbe immediatamente attivato affinché si facesse rimedio a tale mancanza.
Ed allora, concordammo che io
mi sarei fatto sollecitatore del Presidente del Consiglio Comunale, inviandogli
tutte le copie delle richieste inevase che riguardavano l’Azienda Speciale, tra
l’altro già risalenti dal mese di Novembre 2013, mentre il Presidente del
Consiglio Comunale, rigirandole a sua volta a Lei, l’avrebbe sollecitata
affinché mi venisse fornito adeguato riscontro.
Conseguentemente,
mi sono fatto parte diligente e con lettera protocollata l’11 Febbraio 2014, ho
provveduto a sollecitare il Presidente del Consiglio Comunale allegando al mio
sollecito anche tutte le lettere rimaste inevase ed in seguito, lo stesso
Presidente del Consiglio Comunale, con lettera del 14 Febbraio 2014, le ha
girato la mia corrispondenza con apposita istanza di dare sollecito riscontro
ai quesiti formulati.
Infine,
sempre sulla scorta di questo accordo, dalla data del funerale in poi, ho
provveduto a depositare presso il protocollo dell’Azienda Speciale le successive
richieste di accesso, in più copie e con accanto al nome di ogni destinatario
indicato con apposita freccetta.
Ma con mio profondo
rammarico, devo evidenziarLe che tutto ciò, non ha sortito il risultato sperato.
Infatti, non mi è ancora arrivata alcuna risposta alle diverse richieste di
accesso e ciò, sia riguardo alle istanze avanzate nei mesi precedenti al nostro
accordo e sia a quelle inoltrate successivamente a questo.
Ma veniamo al merito delle sue
argomentazioni.
Rispetto alla sua premessa, mi
duole veramente farle notare come l’art. 43, co. 2 del Testo Unico degli Enti
Locali, stabilisca che i “Consiglieri Comunali e Provinciali hanno diritto di
ottenere dagli uffici, rispettivamente del Comune e della Provincia, nonché
dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in
loro possesso, utili all’espletamento del loro mandato. Essi sono tenuti al
segreto nei casi specificatamente determinati dalla legge.
Quindi,
mi sembra di comprendere dal testo legislativo, il quale viene confermato anche
da una copiosa giurisprudenza in merito, che è facoltà di un Consigliere
comunale quello di esercitare le proprie richieste di accesso agli atti,
senza fornire adeguata motivazione sui motivi della richiesta, purché
istanze attinenti all’esercizio del proprio mandato e col solo limite della
segretezza nei casi espressamente stabiliti dalla legge (Cons. di Stato, Sez.
V, del 06.12.1999, n. 2046; Cons. di Stato, sez. V, del 23.09.2010,
n. 7083; T.a.r. Lecce, Sez. II., del 19.12.2013, n. 2601; T.a.r.
Salerno, Sez. I, del 04.04.2014, n. 680; T.a.r. Salerno, Sez. II, del
04.06.2013, n. 1234).
Quindi,
vi sarà o meno il segreto d’ufficio come dice Lei, certo è che il sottoscritto
ha il diritto di prenderne visione e voi l’obbligo di rispondere alle sue
richieste salvo decidere diversamente nel senso di una preventiva censura, al
quanto illegittima e di cui vi trovereste a risponderne innanzi all’autorità
giudiziaria!
Pertanto, su tale assunto,
ritengo indispensabile, sin da ora, che Lei prenda posizione nei confronti dei
suoi uffici affinché questi si adoperino, entro breve tempo, a fornirmi tutte le
risposte dovute anche se le stesse risultino essere inviate comunque con
notevole ritardo.
Del pari,
trovo pretestuose e ridicole anche Le sue affermazioni secondo cui le richieste
fatte dal sottoscritto siano tali da intralciare la normale attività
dell’azienda.
Sul punto, Le faccio presente,
non solo come le richieste avanzate dal sottoscritto risultino, circa una
ventina negli ultimi dodici mesi, un numero certamente esiguo che difficilmente
può essere ritenuto sufficiente a giustificare l’intralcio degli uffici
aziendali, ma anche come la stessa giurisprudenza amministrativa, tra l’altro
anche da Lei richiamata, rimetta all’ente e/o ad un’azienda partecipata, il
compito di organizzare i propri uffici affinché possano far fronte alle
richieste effettuate (T.a.r. Sardegna, Sez. II, del 12.01.2007, n. 29).
Inoltre,
per inciso, Le faccio altresì presente come nella relazione del nuovo Collegio
dei Revisori dei Conti del Comune (appena insediatosi), sia stato rilevato un
aumento dei costi del personale tra il 2012 ed il 2013 la cui unica
giustificazione possibile, come lei dovrebbe sapere, non può che essere dovuta
solo all’aumento di personale stesso.
Pertanto,
ritengo che non può addurmi alcuna giustificazione circa la presunta copiosità
delle mie richieste in quanto pure se fossero tali, l’Azienda che Lei presiede
dovrebbe comunque organizzarsi per fornirmi una risposta adeguata ed in tempi
celeri.
Ma veniamo ora alle richieste
nello specifico.
Quanto al
primo punto della sua risposta, Lei cita in particolare due sentenze del T.a.r
(1762/04 e 29/2007) le quali a suo dire non renderebbero ammissibile la
mia richiesta in quanto non adeguatamente specificata nell’oggetto.
Ebbene,
noto con piacere, che da tali pronunce ha estrapolato ciò che le ha fatto più
comodo ovvero, che non sono ammissibili le domande con indicazione generica
nell’oggetto delle richiesta.
Tralasciando
che lei coglie un inciso dell’intera motivazione ovvero una delle possibili
massime rintracciabili nelle comuni banche dati e riferibili alla medesima
pronuncia, Le faccio presente che non mi sembra essere questo il caso in quanto,
quella del sottoscritto, risulta essere una domanda specifica, circoscritta (
“Tutti i verbali dei Consigli di Amministrazione dell’Azienda
Speciale dal 01.10.2013 al 31.10.2013) e che riguarda atti di facile
comprensione, individuazione e reperimento. In tal senso, per una corretta
comprensione dei termini della richiesta, la invito a leggersi: T.a.r.
Pescara, Sez. I, del 07.05.2012, n. 190; T.a.r. Cagliari, Sez.I, del
16.01.2008, n. 32 dove potrà comprendere che laddove non siano conosciuti
gli estremi, debbano essere indicati “almeno gli elementi che consentano
l’individuazione dell’oggetto”.
Ma vi è
di più. Sempre nelle sentenze da Lei richiamate, si evince un ulteriore conferma
di ciò che ho evidenziato in precedenza ossia, che le domande avanzate da un
consigliere comunale nell’esercizio delle proprie funzioni non richiedono
necessariamente la motivazione bastando, invece, la sola riconducibilità delle
stesse all’attività svolta dallo stesso.
Quindi,
risulta sufficiente la sola esternazione della propria qualifica a giustificare
una richiesta mentre, di contro, non è assolutamente ammessa alcuna censura da
parte dell’ente neppure se in difficoltà col personale!
Una
principio corretto in quanto, il ruolo del consigliere comunale e/o provinciale,
è bene che Lei lo sappia, è differente da quello esercitato da un singolo
cittadino poiché riconducibile alla figura di “munus pubblicum”, che gli da il
diritto di prendere visione di tutti i provvedimenti e di tutti gli atti emessi
dall’ente comunale comprese quelle strutture da esso partecipate e/o ad esso
riconducibili (T.a.r. Catanzaro, Sez.II, 29.02.2011, n. 221).
Venendo
invece al secondo punto, appare anche in questo senso alquanto pretestuosa la
giustificazione addotta.
Possiamo
sorvolare circa la sua competenza funzionale ma certamente non si può sorvolare
sulla questione inerente ai diritti in conflitto.
Come Le
ho già spiegato, il consigliere comunale nell’esercizio delle sue funzioni ha la
facoltà di accedere a qualsiasi atto inerente all’azione amministrativa laddove,
espliciti la sua richiesta in funzione del suo mandato. Ebbene, tale facoltà non
è altrimenti restringibile neppure nel caso di dati sensibili in quanto, come
stabilito dalla giurisprudenza, lo stesso consigliere soggiace all’unico limite
che è quello della segretezza (Cons. di Stato, Sez. V, del 08.09.2011, n.
5053; Cons. di Stato Sez. V, del 29.08.2011, n. 4829).
Pertanto,
in ragione delle disposizioni normative e dell’indirizzo giurisprudenziale
richiamato, Le chiedo di adoperarsi e/o intercedere affinché gli uffici preposti
facciano seguito alla mia richiesta.
Di
maggiore perplessità appare invece la risposta fornita al terzo punto.
Innanzitutto,
Le faccio presente che a tal proposito non ho scritto a Lei bensì, per ben due
volte, alla Segreteria del Consiglio Comunale. Quindi, non riesco a comprendere
come faccia Lei a rispondermi se io non l’ho interrogata e soprattutto, come Lei
fa ad essere a conoscenza di tale corrispondenza!
Inoltre,
in quella lettera non parlo dell’Azienda Speciale bensì, dell’Istituzione “A.
Bragazzi”. Lei mi fa riferimento ad un'Ordinanza Sindacale che io già possiedo
ed in cui viene stabilita un’assunzione retrodatata di circa tre mesi
dell'allora Direttore della “Bragazzi” a cui addirittura viene riconosciuto il
passaggio dalle 18 alle 30 ore settimanali ed il tutto, sempre
retroattivamente!
Per tale
motivo, quindi, ho provveduto a chiedere sia la lettera di assunzione, sia le
buste paga del Direttore dell’epoca.
Infine,
quanto agli ultimi due punti della Sua lettera, da un lato spero in un riscontro
completo e tempestivo specialmente sulla produzione di copia del contratto
della Dott.ssa Amici; dall’altro, che si attivi nel più breve tempo
possibile a far rispettare all’Azienda le norme di legge in materia di
trasparenza che vi obbliga a pubblicare sul sito il regolamento per la
trasparenza e contro la corruzione nella Pubblica Amministrazione che non avete
ancora provveduto neppure ad elaborare.
Una
lacuna grave e che non trova assolutamente giustificazione con la semplice
carenza di personale in quanto come già ripetuto in precedenza è compito
dell'ufficio predisporre un organizzazione interna adeguata a quelle che sono le
esigenze.
Infine,
sempre in tal senso, colgo anche l'occasione di farle notare che tra le mie
istanze vi è anche quella con cui vi chiedo di sapere se al Direttore
dell'Azienda Speciale sia stato corrisposto il premio di risultato. Un fatto non
da poco, se si prendono in considerazione i verbali dei Revisori dei Conti
comunali, in cui si afferma che, in base alle recenti nuove norme di legge,
hanno il diritto a percepire tale premio solo i dirigenti che hanno predisposto
e pubblicizzato tale piano sul proprio sito.
Sempre in
tal senso, colgo anche l'occasione di chiederLe le copie di tutte le delibere
del Consiglio di Amministrazione ( vista l’impossibilità di averne gli estremi)
con cui si è deciso, eventualmente, di erogare il premio di risultato al
Direttore dell'Azienda Speciale sia per l'anno 2012 sia per quello 2013, e ciò
al fine di avere una piena conoscenza dei motivi che lo hanno giustificato.
In
conclusione, spero di essere stato esaustivo nelle mie osservazioni e, pur
ribadendo la mia convinzione che sarebbe più corretto per Lei dimettersi,
visto le inefficienze di sistema riscontrate nell’Azienda da lei presieduta,
dove si palesa addirittura anche la possibilità di non recapito della sua
corrispondenza, Le ribadisco ancora una volta la mia volontà di ottenere tutte
le risposte dovute, poiché è nel mio diritto ottenerle come, del pari, è nel mio
diritto avere conoscenza di tutto il funzionamento dell'Azienda Speciale, nonché
degli organi/uffici che la costituiscono e governano.
Tanto Le
dovevo, distinti saluti,
Consigliere
Comunale
Vittorio
Marzullo
Nessun commento:
Posta un commento