Al Presidente della Commissione
Consiliare Permanente per la Verifica
dell’Applicazione dello Statuto del
Comune di
Terracina
Avv. Vincenzo Coccia
e p c A sua eccellenza
Illustrissima
Il Prefetto di Latina
Dott. Antonio D’Acunto
“ On. Nazzareno Pilozzi
L’Art.
43 comma 3 della legge 267/2000 (TUEL) stabilisce il diritto dei Consiglieri
Comunali a vedere discusse le proprie interrogazioni entro 30 giorni dalla
presentazione al protocollo comunale. Analogo diritto è previsto dall’art 14
dello statuto del Comune di Terracina.
Faccio
riferimento alle norme sopra citate in quanto è ormai prassi consolidata nel
Consiglio Comunale di Terracina, quella di prendere per i fondelli i Consiglieri
Comunali che prendono iniziative in coerenza con i dettami della legge e dello
Statuto Comunale presentando interrogazioni al Sindaco.
Infatti, la prassi prevede la iscrizione, generica, interrogazioni, in
ogni ordine del giorno di tutti i Consigli Comunali convocati, per poi dire,
durante lo svolgimento dei lavori dei Consigli Comunali da parte del Presidente
del Consiglio che non vi sono interrogazioni da discutere e chiudere in questo
modo l’argomento.
Ho più
volte richiamato l’attenzione di sua eccellenza il Prefetto su tale prassi ma
con o senza il suo intervento, non mi è dato di saperlo, nulla si è modificato
in questa distorta applicazione della legge e del regolamento che tendono a
limitare il raggio d’azione e l’autonomia operativa dei Consiglieri
Comunali.
Quanto
sopra ha determinato la paradossale situazione in cui il sottoscritto, ad oggi,
deve ancora discutere interrogazioni presentate il 22 Luglio dell’anno 2011
(DUEMILAUNDICI) ESATTAMENTE DA OLTRE TRE ANNI.
Mi
rivolgo anche a lei Presidente, dopo aver importunato vanamente più volte il
Prefetto, in quanto l’art. 73 dello
Statuto Comunale è alla commissione da lei presieduta che da il compito di
vigilare e controllare sulle modalità di applicazione dello Statuto
Comunale.
Medesimo dettato, e non poteva essere diversamente, è previsto dall’art.
2, competenze, del regolamento per la verifica dell’applicazione dello
Statuto.
Alla
luce di quanto sopra, fermo restando che sarebbe auspicabile che l’autorità di
Governo Territoriale desse dimostrazione di essere in possesso della vitalità
sufficiente a risolvere il problema, sono cortesemente a chiederle la
convocazione della Commissione Consiliare Permanente per la Verifica dell’Applicazione
dello Statuto del Comune di Terracina, della quale lei è Presidente, per una
valutazione del problema e delle conseguenti azioni da mettere in campo per far
capire al nostro Sindaco ed a tutta la maggioranza amministrativa del nostro
Comune, che i nostri concittadini quando si sono recati alle urne, lo hanno
fatto per votare ed eleggere un Sindaco e non di un podestà e quindi
conseguenzialmente fargli capire, che le leggi ed i regolamenti conseguenti
sono vincolanti anche per lui.
Mentre,
al contempo, far presente al Presidente del Consiglio Comunale, che è grazie
anche alla sua complicità ed al suo modo di fare che si afferma nel modo di
amministrare di questa città un siffatto grave malcostume.
Certo
di cortese riscontro, sia da parte sua che da parte di sua eccellenza il
Prefetto, invio
Distinti
Saluti.
Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo
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