mercoledì 1 agosto 2012

Il Pd: 10 punti per cambiare l'Italia


Il Pd presenta la sua carta di identità: 10 punti per cambiare l'Italia

"Italia. Bene comune. Per la ricostruzione e il cambiamento". E' già nel titolo il senso della 'carta di intenti', una piattaforma in 10 punti che oggi Pier Luigi Bersani ha presentato come condizione per stringere il patto dei progressisti e dei moderati in vista delle prossime elezioni. Visione, Democrazia, Europa, lavoro, uguaglianza, sapere, sviluppo sostenibile, beni comuni, diritti, responsabilità sono i dieci titoli della 'carta'. (SEGUE).
La 'Carta', composta da 14 pagine, parte dalla fiducia che "l'Italia ce la farà se ce la faranno gli italiani" e ammette che "la politica ha le sue colpe" nella crisi economica. Per questo la "bussola" del Pd è dimostrare che la classe dirigente è all'altezza dei tre compiti che avranno governo e parlamento nella prossima legislatura: "guidare l'economia fuori dalla crisi rimettendola salda sulle gambe"; "ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione"; e infine rilanciare "l'unità e l'integrazione politica in Europa".

Tra i principi affermati, la difesa della legalità, dalla lotta all'evasione fiscale al rafforzamento della normativa contro la corruzione. Legalità dal punto di vista istituzionale vuol dire "norme stringenti" in materia di conflitto di interessi e legislazione antitrust ma anche una riformulazione del federalismo "responsabile e bene ordinato che faccia delle autonomie un punto di forza dell'assetto democratico del paese". Il lavoro è al centro del programma del Pd, a partire da un nuovo sistema fiscale che alleggerisca il peso sul lavoro prendendo risorse dai grandi patrimoni.

Lotta alla precarietà, aiuti per l'innovazione delle imprese, una riforma del welfare e un piano straordinario sugli asili nido per incoraggiare l'occupazione femminile. Nel capitolo Uguaglianza, oltre ad un impegno per rimettere il mezzogiorno al centro dell'agenda, la riforma della giustizia: "la destra si è occupata pochissimo dello stato di diritto e molto del diritto di uno solo che si riteneva proprietario dello Stato. Nella prossima legislatura il tema dovrà essere affrontato dal punto di vista della dignità e dei diritti e non più dei potenti alla ricerca dell'impunità".

A sostegno del sapere, il Pd propone "un'opera di ricostruzione vera e propria" a partire da un piano contro la dispersione scolastica e investimenti nella ricerca avanzata nei settori trainanti e a più alto contenuto di innovazione. Lo "sviluppo sostenibile" significa una politica industriale "integralmente ecologica" con "grandi aree d'investimento, di ricerca, di innovazione verso le quali orientare il sistema delle imprese". L'obiettivo è "mettere al centro l'economia reale e le forze che la promuovono" dopo anni in cui la rendita finanziaria ha messo in ombra il valore della produzione. Sanità, ambiente, istruzione, sicurezza sono per il Pd "beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti". Ricco il capitolo dei diritti, dal riconoscimento delle coppie gay ad una legge urgente contro l'omofobia al cittadinanza al figlio di stranieri che nasce in Italia che "sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura".

Per quanto riguarda i temi etici della vita e della morte, "il legislatore deve intervenire sempre sulla base di un principio di cautela e di laicità del diritto", fatta salva la libertà di coscienza. L'ultimo capitolo, intitolato Responsabilità, fissa gli "impegni espliciti e vincolanti" che le forze della coalizione devono prendere per garantire "una maggioranza stabile e coese" ed evitare gli errori del passato. 
01 agosto 2012

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