Messina, mazzette per svuotare le tombe. "Cinquemila euro e sposto la salma"
Arrestato l'ex custode. "I resti anche nelle buste di plastica"
di
LOREDANA DEL NINNO
Messina, 3 aprile 2016 - Trasferiva i defunti da un loculo all’altro in cambio, secondo l’accusa, di mazzette da 3500 a 5mila euro. In certi casi, per guadagnare spazio, i resti venivano riposti in una busta di plastica nella tomba
fatta occupare successivamente da un’altra salma. Talvolta invece i
loculi venivano ampliati senza autorizzazione. Tindaro Scirto, ex
custode del cimitero monumentale di Francavilla di Sicilia, è stato
posto agli arresti domiciliari per ordine del gip Maria Militello.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Messina Antonio Carchietti, coinvolgono altre 16 persone, tra cui funzionari comunali, un medico della Asp di Messina, operai edili e persino i parenti di alcuni defunti. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio e sottrazione di cadavere, ricettazione, falso ideologico nonché esecuzione di lavori su area sottoposta a vincolo architettonico in difetto di autorizzazioni.
Secondo gli inquirenti il ruolo di Scirto nel sistema illecito era centrale. L’uomo sfruttava la conoscenza del cimitero e dei suoi frequentatori per organizzare gli spostamenti dei defunti nelle tombe che difficilmente sarebbero state reclamate da eventuali eredi. In particolare le Fiamme Gialle di Taormina hanno scoperto come in più occasioni il custode, dietro mazzette, avesse simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, facendo firmare agli aventi diritto, approfittando della loro buona fede, documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti. In concorso con gli altri indagati Scirto aveva anche spostato una salma dal cimitero monumentale a quello di più recente costruzione, per avere più spazio.
E l’uomo dovrà anche difendersi dall’accusa di aver falsificato i registri cimiteriali e i verbali di estumulazione e tumulazione, arrivando a cancellare le generalità di alcuni defunti dalle originarie stele marmoree.
Arrestato l'ex custode. "I resti anche nelle buste di plastica"
di
LOREDANA DEL NINNO
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Messina Antonio Carchietti, coinvolgono altre 16 persone, tra cui funzionari comunali, un medico della Asp di Messina, operai edili e persino i parenti di alcuni defunti. I reati contestati a vario titolo sono corruzione, abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio e sottrazione di cadavere, ricettazione, falso ideologico nonché esecuzione di lavori su area sottoposta a vincolo architettonico in difetto di autorizzazioni.
Secondo gli inquirenti il ruolo di Scirto nel sistema illecito era centrale. L’uomo sfruttava la conoscenza del cimitero e dei suoi frequentatori per organizzare gli spostamenti dei defunti nelle tombe che difficilmente sarebbero state reclamate da eventuali eredi. In particolare le Fiamme Gialle di Taormina hanno scoperto come in più occasioni il custode, dietro mazzette, avesse simulato la compravendita di spazi destinati ai defunti, facendo firmare agli aventi diritto, approfittando della loro buona fede, documenti che consentivano di disporre dei luoghi di sepoltura a favore degli eredi di altri defunti. In concorso con gli altri indagati Scirto aveva anche spostato una salma dal cimitero monumentale a quello di più recente costruzione, per avere più spazio.
E l’uomo dovrà anche difendersi dall’accusa di aver falsificato i registri cimiteriali e i verbali di estumulazione e tumulazione, arrivando a cancellare le generalità di alcuni defunti dalle originarie stele marmoree.
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