La notizia del giorno
Quarta Firenze. Roma 16esima, precede Genova e Torino
Classifica del Sole 24 ore sulle province dove si vive meglio e peggio. Bolzano torna in vetta, a sorpresa Milano si piazza al secondo posto. Rimini la più divertente. Male il sud. E nel cuore dell’Europa un muro invisibile. Il viaggio di Sky Tg24 a Flensburg
La palma della più vivibile ancora una volta va a Bolzano. Nell’annuale classifica del Sole 24 ore sulla
qualità della vita nelle provincie italiane emerge una netta spaccatura
tra nord e sud. Sul podio, infatti, oltre a Bolzano, c’è Trieste
(terza) ma la vera sorpresa è il balzo di Milano al secondo posto. Nella top ten, dunque, quasi tutte piccole province del centro-nord, con l’aggiunta di Olbia. Nella parte bassa invece molti centri del Sud, con Reggio Calabria fanalino di coda, Vibo Valentia penultima, alle spalle di Caserta. Vero e proprio crollo per Ravenna
che arriva decima, scivolando di nove posizioni rispetto allo scorso
anno che l'aveva vista vittoriosa. Lo studio del quotidiano economico ha
preso in considerazione 6 diversi criteri: tenore di vita,
affari e lavoro, ordine pubblico, servizi/ambiente/aalute, tempo libero,
popolazione per un totale di 36 indicatori, e una classifica di 110
province.
Da Bolzano a Reggio Calabria: top e flop
Nella classifica generale il primo posto va quindi per la quinta volta a Bolzano (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995), che eccelle nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%) e nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Bene anche per quanto riguarda per l'indice di vecchiaia, la speranza di vita e nel tempo libero. In coda, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori per tenore di vita, affari e lavoro-servizi: alta è infatti la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%). Prima per l'indicatore sul tempo libero Rimini.
La sfida tra le grandi città
Sorpresa per il secondo posto di Milano, ottenuto grazie all’indicatore del tenore di vita, dove è capolista e a quelli sul benessere e le opportunità di svago. Tra le grandi città nella top ten Firenze arriva quarta, con un salto di 12 posizioni, merito anche di un ottimo punteggio per quanto riguarda l'indicatore “tempo libero” e "ordine pubblico". Proprio quello che manca a Roma, sedicesima, indietro di 4 posizioni rispetto alla scorso anno. Un piazzamento forse anche insperato visto gli scandali che l'hanno attraversata, ottenuto grazie ad una buona offerta sul tempo libero. Genova si piazza al 41esimo posto, con buoni numeri per i criteri che riguardano la popolazione ma bassi per il resto, Torino 55esima. Male i grandi centri del sud: Napoli e Palermo sono nelle ultime dieci. Il capoluogo campano solo 101esimo, quello siciliano 106esimo: considerato pessimo su servizi e ambiente.
Le sorprese
Tra le soprese, oltre Milano, salta agli occhi l’exploit della provincia di Como che in soli 12 mesi ha scalato ben 33 posizioni, passando da un anonimo 48esimo posto all'ottimo 15esimo attuale. In negativo da registrare il crollo di Reggio Emilia tradizionalmente sempre ai vertici della graduatoria. Quest'anno è precipitata al 26esimo posto, dal quinto del 2014. Anche se il tonfo più significativo da un anno all'altro lo ha fatto la provincia di Pordenone, scesa fino al 60esimo posto, vale a dire 29 posizioni in meno rispetto al 2014.
Nella classifica generale il primo posto va quindi per la quinta volta a Bolzano (dopo 2012, 2010, 2001 e 1995), che eccelle nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%) e nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media). Bene anche per quanto riguarda per l'indice di vecchiaia, la speranza di vita e nel tempo libero. In coda, Reggio Calabria ha i piazzamenti peggiori per tenore di vita, affari e lavoro-servizi: alta è infatti la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%). Prima per l'indicatore sul tempo libero Rimini.
Sorpresa per il secondo posto di Milano, ottenuto grazie all’indicatore del tenore di vita, dove è capolista e a quelli sul benessere e le opportunità di svago. Tra le grandi città nella top ten Firenze arriva quarta, con un salto di 12 posizioni, merito anche di un ottimo punteggio per quanto riguarda l'indicatore “tempo libero” e "ordine pubblico". Proprio quello che manca a Roma, sedicesima, indietro di 4 posizioni rispetto alla scorso anno. Un piazzamento forse anche insperato visto gli scandali che l'hanno attraversata, ottenuto grazie ad una buona offerta sul tempo libero. Genova si piazza al 41esimo posto, con buoni numeri per i criteri che riguardano la popolazione ma bassi per il resto, Torino 55esima. Male i grandi centri del sud: Napoli e Palermo sono nelle ultime dieci. Il capoluogo campano solo 101esimo, quello siciliano 106esimo: considerato pessimo su servizi e ambiente.
Tra le soprese, oltre Milano, salta agli occhi l’exploit della provincia di Como che in soli 12 mesi ha scalato ben 33 posizioni, passando da un anonimo 48esimo posto all'ottimo 15esimo attuale. In negativo da registrare il crollo di Reggio Emilia tradizionalmente sempre ai vertici della graduatoria. Quest'anno è precipitata al 26esimo posto, dal quinto del 2014. Anche se il tonfo più significativo da un anno all'altro lo ha fatto la provincia di Pordenone, scesa fino al 60esimo posto, vale a dire 29 posizioni in meno rispetto al 2014.
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