
Il Nuovo
centrodestra di Angelino Alfano sembra sul punto di liquefarsi a breve, appena
due anni dopo da quando decise di abbandonare il suo leader per dare vita ad una
formazione governativa. Acque difficili per l'ex Delfino, e' passato da un guaio
all'altro. Vicende anche personali, che lo hanno visto più volte nel mirino
delle opposizioni, con relative mozioni di sfiducia. Compagni di partito come il
ministro Lupi "cacciato" per un orologio al figlio, non difeso con Renzi.
Barricate invece per il fedelissimo Castiglione, accusato nel business sui
migranti. Po l'addio della De Girolamo e quello annunciato di Quagliariello, che
ha capito come la fine politica sia vicina, anche per effetto della nuova legge
elettorale. Con un partito lacerato, che vede l'obiettivo della soglia minima
del 3%, come un miraggio. Poi il colpo definitivo, quello di Fabrizio Cicchitto,
che vuole "tornare a casa", cioè a sinistra. In un'intervista all'Huffington,
ha detto: "Sciogliamo Ndc, avanti con Renzi". Tutti gli addii o annunci di
addio, appaiono scelte politicamente obbligate, meglio giocare d'anticipo e
trattare fintantoche' c'e'una piccola pattuglia parlamentare, che ritrovarsi in
mutande sotto elezioni. Va detto che per Cicchitto e' anche una scelta che
rispetta la sua vita politica. Socialista, anche se prima lombardiano, cioè
della sinistra socialista, si avvicino' a Craxi. Sempre fiero anticomunista
passo' dopo Tangentopoli con Berlusconi ed e' stato sempre in Fi, anche come
capogruppo alla Camera, fino alla scissione di Alfano. Ora gli recita il requiem
e la spiegazione e' semplice: "Matteo ha ucciso i comunisti. E'meglio di Craxi e
Berlusconi". Chiaro?
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