martedì 23 dicembre 2014

Usa-Cuba, Obama: "Todos somos americanos.

Usa-Cuba, Obama: "Todos somos americanos. L'isolamento non ha funzionato". Castro: "Basta embargo"

"Questi cinquant'anni anni ci hanno mostrato che l'isolamento di Cuba non ha funzionato. Porremo fine a questo approccio oramai vecchio e cominceremo a normalizzare le nostre relazioni con Cuba". Con queste parole il presidente Usa, Barack Obama ha ufficializzato la "normalizzazione" ovvero il cambiamento nei rapporti con L'Avana. "Vogliamo creare più opportunità per i popoli americano e cubano e iniziare un nuovo capitolo tra le Nazioni delle Americhe", ha affermato il presidente Barack Obama, ricordando che quando è stato eletto presidente aveva "promesso di rivedere la nostra politica" verso Cuba. "Ho dato al segretario di stato John Kerry il mandato di avviare negoziati immediati per riavviare il dialogo fermo dal 1961", ha aggiunto Obama.
"Cuba sarà tolta dalla lista nera" - "Parlerò con Congresso per rimozione embargo e Cuba sarà tolta dalla lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo", ha aggiunto il presidente Usa. "Ho autorizzato un aumento dei collegamento di telecomunicazioni tra Stati Uniti e Cuba", ha affermato il presidente Obama, aggiungendo che le aziende "saranno in grado di vendere merci che permetteranno ai cubani di comunicare con gli Usa e con altri Paesi". "L'aumento dei commerci - ha detto - e' una buona cosa per americani e cubani". Nell'annunciare la svolta dei rapporti con Cuba, Obama ha detto in spagnolo: "Todos somos americanos (siamo tutti americani ndr)".
 
 
Castro: "Bene disgelo ma basta embargo" - Il presidente cubano Raul Castro, ha sottolineato  che il ristabilimento dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti e le altre misure bilaterali annunciate "non risolvono la questione principale, cioè il blocco economico, commerciale e finanziario che provoca enormi danni economici e umani, e deve cessare". Il presidente cubano, Raul Castro, ha ringraziato oggi il Vaticano "e in particolare Papa Francesco" per la sua mediazione nel dialogo con gli Stati Uniti, così come "al governo del Canada, per il modo in cui ha facilitato il dialogo ad alto livello" fra i due Paesi. Castro ha confermato il rientro nell'isola dei tre agenti dell'intelligence condannati per spionaggio negli Usa: "Fidel nel luglio del 2001 disse che sarebbero tornati, e oggi sono arrivati Gerardo, Ramon e Antonio", ha detto Castro.
La Santa Sede: "Soluzioni soddisfacenti" - La Santa Sede dice di aver offerto "i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati", tra Cuba e Usa, "dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le Parti" e "continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due Nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali". Nel corso degli ultimi mesi, Papa Francesco ha scritto al presidente della Repubblica di Cuba, Raul Castro, e al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, "per invitarli a risolvere questioni umanitarie d'interesse comune, tra le quali la situazione di alcuni detenuti, al fine di avviare una nuova fase nei rapporti tra le due Parti".

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