sabato 24 marzo 2012

Nostra amata città




COMUNICATO STAMPA











IERI LA CONFERENZA DEI CAPI GRUPPO HA SANCITO CHE SIAMO AMMINISTRATI DA UN REGIME.







Al sottoscritto sono state censurate tre MOZIONI SU QUATTRO, dal segretario comunale che in questo nuovo regime è stato nominato censore, fuori da ogni norma e regolamento.







Andiamo per ordine: Mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Gianni Aiello. Non è ammissibile perché pur se la sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale è prevista dal regolamento comunale, il regolamento comunale prevede questa possibilità al di fuori della legge e che le sentenze della Magistratura affermano questo principio.







In tale circostanza ho espressamente chiesto se la giurisprudenza in merito avesse un orientamento univoco o discordante mi è stato risposto da parte del vice segretario comunale, che sosteneva le tesi del segretario assente, che tale ORIENTAMENTO ERA UNIVOCO, NEL SENSO CHE CONCLAMAVA IL FATTO CHE LA NORMA DEL NOSTRO REGOLAMENTO CONSILIARE E’ CONTRO LA LEGGE.







Ho già avuto modo di dire in Consiglio Comunale che il livello di questo Consiglio, di per se è molto basso, a partire dal sottoscritto. Ma che oggi lo si voglia addirittura paragonare a coloro che, indipendentemente dal colore politico, hanno stilato il regolamento del Consiglio Comunale nel lontano 2001 e farli passare così per dei rimbambiti che hanno elaborato un regolamento consiliare contro legge mi sembra poco credibile.







Infatti, andando su INTERNET, la verità è venuta immediatamente fuori ED I NOSTRI Consiglieri del 2001 rivalutati.







A dimostrazione di quanto affermo porto ad esempio, la SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DEL 18 GENNAIO 2006, N. 114, LA QUALE CONFERMA DUE PRECEDENTI SENTENZE DEL TAR DELLA CAMPANIA CHE AFFERMANO LA LEGITTIMITA’ DELLA SFIDUCIA VOTATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI GRUMO NEVANO.







Allora qui ci troviamo di fronte non ad un segretario comunale che è li per garantire il rispetto della legge da parte degli organi amministrativi, ma bensì di fronte ad un segretario comunale che della legge è il primo a fregarsene pur di favorire l’amministrazione amica. Tutto questo, stante sempre quanto stabilito dalla citata sentenza del Consiglio di Stato e delle due del TAR della Campania.







Per quanto attiene la Mozione che chiede al Consiglio Comunale di invitare la Giunta a fare quanto è possibile, per far si che gli amministratori della precedente Giunta Comunale che hanno assunto un City Manager che non aveva i requisiti per essere assunto alle dipendenze del Comune di Terracina, così come previsto da innumerevoli sentenze dei diversi Tribunali Amministrativi e non solo, pagassero di tasca loro le somme percepite dal city manager per tutto il periodo in cui lo stesso è stato alle dipendenze del Comune. Mozione già censurata una volta con suggerimento a presentarla con una richiesta diversa, tra i diversi motivi / paliativi addotti si è detto che siccome il segretario comunale non ha ancora provveduto a fare le sue contro deduzioni alle osservazioni del Dott. Tripaldi della Ragioneria dello Stato, non è opportuno discuterla. Poi si è voluto entrare nel merito della richiesta, cosa che non compete alla conferenza dei capi gruppo ma al Consiglio Comunale, e sempre con il parere del censore assente, ma fatto presente tramite il sostituto, il parere negativo del censore ha fatto si che da questi fantasiosi motivi ha preso spunto la maggioranza con un sempre più accondiscendente Presidente del Consiglio, anche perché era in discussione anche la sua poltrona, per non portare all’ordine del Giorno del Consiglio Comunale la mozione.







MI DOMANDO, PUO’ IL RITARDO ACCUMULATO NEL SUO LAVORO DA UN SEGRETARIO COMUNALE, IMPEDIRE O ESSERE D’OSTACOLO ALL’ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO COMUNALE? CERTAMENTE NO. E QUESTO FA CAPIRE QUANTO LA MAGGIORANZA ABBIA CERCATO DI COPRIRSI CON LA FOGLIA DI FICO.







Di fronte a tale sconsiderato comportamento da parte del segretario comunale, tutto proteso trovare ipotetiche e fantasiose motivazioni affinché la maggioranza non arrivasse in Consiglio Comunale a misurare la sua ipotetica compattezza con la espressione di due votazioni scomode, credo che sua eccellenza IL PREFETTO DI LATINA, non potrà in questa circostanza esimersi di valutare quanto sopra riportato ed assumere le conseguenti determinazioni, ivi comprese quelle di escludere dall’albo dei segretari comunali il Dott. Raponi.







Mentre di una maggioranza e di un Sindaco che hanno trasformato l’assise consiliare quale MASSIMA OSTENTAZIONE DEL LORO REGIME AUTORITARIO E FASCISTA, TUTTO PROTESO AD IMPEDIRE L’ESERCIZIO DELLE PREROGATIVE E FUNZIONI DI CONTROLLO CHE LA LEGGE NEL SISTEMA DEMOCRATICO ATTRIBUISCE ALLA MINORANZA, COSA BISOGNA DIRE. BISOGNA DIRE : SIGNORI ABBIATE UN SUSSULTO DI DIGNITA’ E TROVATE LA VIA DI ANDARE A CASA, VISTO QUANTO MALE E QUANTI DANNI STATE FACENDO ALLA NOSTRA AMATA CITTA’.







In questi pochi mesi di amministrazione del bene comune non siete stati capaci di fare altro che imporre tasse, lasciare in pace gli evasori e gli elusori dei tributi comunali, spremere le attività economiche e terziarie che a causa della crisi già se la passano male di loro, e ridurre i servizi ai ceti meno abbienti della nostra città.











Il Consigliere Comunale



Vittorio Marzullo

Bilancio di Previsione 2011




E TANTO TUONO’ CHE FECE L’URAGANO SUL COMUNE DI TERRACINA







Il Ministero degli Interni, in data 19.03.2012, ha fatto recapitare presso l’Amministrazione Comunale di Terracina le proprie osservazioni circa il “Bilancio di Previsione 2011 stabilmente riequilibrato”.



In particolare, con una serie di motivazioni che rappresentano una pesante e sonora bocciatura all’azione amministrativa, l’autorità ministeriale ha invitato l’amministrazione comunale a fornire entro 60 giorni tutti i chiarimenti, le integrazioni e le documentazioni richieste. È bene chiarire, a tal proposito, come il TUEL preveda nel caso specifico non solo l’esaustività e la veridicità delle risposte fornite all’organo di controllo ma anche il rispetto di siffatto termine, oltre il quale è prevista, come conseguenza, quella massima dello scioglimento del Consiglio Comunale.



Dall’esame di predetto documento si evince una continuità del modo di gestire la cosa pubblica comune alla precedente amministrazione rea, a nostro avviso, di aver condotto il comune di Terracina al dissesto finanziario.



Un bilancio basato su entrate a carattere non ricorrenti ed incerte come, multe, parcheggi, diritti di segreteria, diritti di opere di urbanizzazione, ecc., che non possono costituire entrate certe su cui fondare un bilancio riequilibrato.



Del pari, si è calcolato nelle entrate per il biennio 2012-2013 un importo addizionale ENEL pari ad € 1.340.000,00 che le leggi vigenti hanno abolito, e quindi sono entrate inesistenti..



Di conseguenza, tutto ciò, determinerà nel biennio di riferimento un buco nel bilancio pari ad € 1.340.000,00.



Un ulteriore buco di bilancio a carico dei cittadini sarà determinato anche dall’incasso TIA preventivato per € 7.800.000,00 annui quando il costo attuale si aggira attorno ad € 10.000.000,00.



Una situazione di tale incapacità ad amministrare che rischia di far lievitare i costi che, peseranno sui cittadini poiché la somma realmente spesa comporterà ulteriori aggravi di tasse, in quanto il servizio è a totale carico dei contribuenti.



Un capitolo a parte invece è rappresentato dall’Azienda Speciale.



Come ebbe modo di sottolineare in Consiglio Comunale il 06.02.2012 il Consigliere di SEL, Vittorio Marzullo, l’autorità ministeriale chiede al Comune di Terracina di verificare la fondatezza delle richieste di finanziamento previste nel bilancio dell’Azienda Speciale. Il Ministero, infatti, chiede di andare in Consiglio Comunale a quantificare gli oneri a carico dell’Ente poiché, all’attuale stato degli atti, la richiesta dell’Azienda Speciale inficia il bilancio comunale. A tal riguardo, come SEL, preme evidenziare la doppiezza comportamentale dell’Assessore Rossano Alla che da una parte legittimava l’applicazione del “Piano Programma” triennale dell’Azienda Speciale, in precedenza approvato dal Consiglio Comunale con i relativi programmi finanziari, e dall’altra, immotivatamente, in Giunta, approvava il bilancio stabilmente riequilibrato del 2011 apportando un taglio di circa € 1.200.000,00 ai trasferimenti dovuti all’Azienda Speciale.



Conseguenza di quanto sopra, manco a dirlo, una riduzione drastica dei servizi ai cittadini ed alle famiglie più indigenti, riduzione dell’assistenza da parte delle case famiglia che hanno diminuito il numero di assistiti, azzeramento dell’assistenza domiciliare, limitazioni all’assistenza scolastica, ecc.



A confermare il tutto, occorre evidenziare come non vengano pagati gli stipendi ai dipendenti per cui il sindacato è arrivato addirittura ad indire nei prossimi giorni uno sciopero generale. Alle maestranze và tutta la solidarietà del circolo di “Sinistra Ecologia e Liberta”.



Infine, un ulteriore assonanza tra ciò che è stato espresso in Consiglio dal consigliere Marzullo e quanto richiesto dall’Organo ministeriale si ha laddove l’autorità chiede conto all’amministrazione comunale circa la lotta all’evasione e all’elusione dei tributi locali, a partire sin dal 2005.



Di fronte a tanta conclamata incapacità a redigere un veritiero ed efficiente bilancio riequilibrato, incapacità oggi certificata anche dal Ministero degli Interni, non ci resta che tornare a chiedere le dimissioni dell’Assessore Rossano Alla, quale artefice del dissesto operativo dell’Azienda Speciale nonché, dell’Assessore Mariano De Gregorio responsabile dell’approssimatezza e dell’incompetenza con la quale con tanta arroganza ha voluto imporre al Consiglio Comunale l’approvazione di un Bilancio riequilibrato inaffidabile e non fedele ai principi di legalità e trasparenza.



Va inoltre sottolineato con forza, la raccomandazione finale dell’organo di controllo ministeriale, laddove nel registrare l’inconsistenza del piano di rientro, ed al fine di ridurre i costi di gestione dei servizi, propone cose che da sempre fanno parte del patrimonio politico e propositivo di SEL e cioè la gestione diretta da parte del Comune di tutti i servizi. Quindi via i COSTOSI Consigli di Amministrazione della farmacia, dell’Azienda Speciale e di quanto altro si ha in mente di privatizzare da parte di questa inadeguata Amministrazione Comunale.







martedì 20 marzo 2012

Fiaccolata

Incidenti stradali, a Terracina fiaccolata in onore delle vittime




LatinaToday » Cronaca » Incidenti stradali

Vittime della strada, Terracina le ricorda con una fiaccolata

Ad una settimana dalla morte di Raffaele Vertolomo e della sua bambina che doveva nascere fra pochi mesi, la città scende in piazza per onorare la loro memoria e per chiedere giustizia

di Redazione 05/03/2012

Invia ad un amico PersonaRaffaele VertolomoLuogoTerracinaStorie Correlate



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Incidente stradale a Terracina, arrestato il conducente ubriacoÈ partita da facebook l'organizzazione della fiaccolata per ricordare tutte le vittime degli incidenti stradali. La manifestazione è prevista per domani sera a Terracina, città che proprio una settimana fa ha pianto la scomparsa del giovane Raffaele Vertolomo e della sua bambina che ancora si trovava nel grembo della madre ricoverata invece in gravi condizioni all'ospedale Goretti di Latina.



Una fiaccolata per dire "basta"; basta alle troppe vittime di incidenti stradali, basta all'atroce scia di sangue che solo nella scorsa settimana ha mietuto 5 vittime in tutta la provincia pontina.



I parenti e gli amici di Raffaele Vertolomo e l'associazione Familiari e Vittime della Strada hanno così organizzato questo evento pubblico, aperto a tutti; un modo non solo per salutare, ancora una volta, il giovane terracinese e la sua piccola bambina e per onorare la loro memoria, ma anche per chiedere giustizia.



E, a pochi giorni dalla creazione dell'evento pubblico sul social network, la fiaccolata ha già visto numerose adesioni.



La partenza è prevista alle 21 di domani, 6 marzo, dalla clinica villa Azzurra, per poi proseguire lungo via Roma, viale della Vittoria e finire in piazzale Lido.



Ricordiamo che nei giorni scorsi il cittadino di nazionalità romena, che nella sera di domenica 26 febbraio in via Pantani da Basso a Terracina dopo essersi messo alla guida ubriaco ha spezzato un'intera famiglia, è finito in manette per mano della polizia stradale su esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Latina.



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La tua pubblicità qui, scopri tutte le offerte! Qualche giorno prima Giovanni Delle Cave, vice presidente dell'associazione Familiari e Vittime della Strada, per protesta contro il suo mancato arresto aveva minacciato di dare inizio ad uno sciopero della fame.



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Ora della terra

Ora della Terra Wwf Latina 31 marzo 2012




LatinaToday » Cronaca

Torna l’Ora della Terra del Wwf, Terracina spegne il Tempio di Giove

La provincia pontina aderisce al movimento contro i cambiamenti climatici. Dalle 20.30 alle 21.30 del 31 marzo monumenti, case e imprese di tutto il mondo spengono le luci

di Redazione 19/03/2012

Invia ad un amico LuogoTerracinaSpegnere le luci per un'ora. Con questo gesto semplice si può partecipare al più grande movimento di sostenibilità del nostro pianeta e aderire a "L'Ora della Terra" ("Earth Hour"), l'evento globale in tutela del clima organizzato dal Wwf.



Per un'ora, dalle 20.30 alla 21.30, il 31 marzo si spegneranno contemporaneamente le luci di tutto il mondo per lanciare un chiare segnale di amore e difesa delll'ambiente.



Partendo dal gesto simbolo di far calare il buio su monumenti e luoghi simbolo delle città si vuole cercare di coinvolgere tutti, imprese, istituzioni e anche singoli cittadini.



Il movimento in difesa della sostenibilità del pianeta è partito nel 2007 con la sua prima edizione cha ha visto protagonista la città di Sidney; da allora l'esperienza si è diffusa in ogni angolo del pianeta, complici anche il web e i social media.



Nel 2011 oltre 2 miliardi di persone per circa 5200 città in 135 nazioni hanno aderito all'iniziativa che ha visto spegnere le luci in monumenti simbolo come Piazza Navona, il Colosseo, il Duomo di Milano, ma anche la Tour Eiffel, il Cristo Redentore di Rio, il Castello di Edimburgo, la ruota panoramica di Londra (London Eye), il Ponte sul Bosforo, le avveniristiche Kuwait Towers, le Cascate Victoria e il grattacielo più alto di Pechino, coinvolgendo contemporaneamente comuni cittadini, testimonial, istituzioni e imprese.



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5 EURO di sconto per l'ingresso al mega parco divertimenti MAGICLAND!!! Per la provincia di Latina l'adesione è arrivata dal comune di Terracina che per "L'Ora della Terra", prevista per il prossimo 31 marzo, vedrà spegnere le luci del bellissimo e affascinante Tempio di Giove.





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lunedì 19 marzo 2012

Ufficio Equitaliaservizi

Di Pinto chiede un intervento dell’amministrazione


Soppressione di Equitalia

L’Udc: scelta sciagurata

LA soppressione dell’u ffi c i o

di Equitalia a Terracina è una

sciagura da evitare. Dopo

l’associazione commercianti,

i partiti di centrosinistra e altri

personaggi locali, anche

l’Udc interviene sulla chiusura

degli sportelli di via Bengasi,

fissata al 30 aprile prossimo.

È il segretario comunale

del partito, l’avvocato Walter

Di Pinto, a definire come una

«iattura senza ragione» la decisione

di Equitalia di tagliare

il presidio terracinese, «il più

antico della provincia». «Da

almeno 40 anni fornisce una

molteplicità di servizi che

vanno dalla riscossione dei

ruoli del Comune, degli enti

erariali e dell’Inps (rateizzazioni

comprese) alle informazioni

sulle cartelle e alle procedure

di autotutela. E’ per

questo che non si capisce la

ratio di un provvedimento,

che rischia di penalizzare un

vasto comprensorio, generando

disagi, perdite di tempo e

di denaro, proprio in un momento

in cui il marchio Equitalia

avrebbe bisogno di altro

per la sua immagine e i cittadini

dovrebbero sentirsi tutelati

dalla presenza di servizi

più vicini fisicamente

alle loro esigenze».

Ecco perché Di Pinto,

a nome dell’Udc, si

impegna fin da subito a

«sollecitare l’ammini -

strazione comunale alla

quale siamo organici

ad intervenire in maniera

decisa sulla direzione

generale di

Equitalia Sud».

F. A.

venerdì 16 marzo 2012

Terracina antica in foto

































Comunicato stampa

Dalle notizie che quotidianamente la stampa ci fornisce, ci si rafforza sempre più la convinzione, a noi di Sinistra Ecologia e Libertà, che per l’amministrazione comunale i sevizi sociali sono più un terreno da sfruttare a fini elettorali che non un servizio da erogare alla collettività, anzi a quella parte della collettività dove invece ci si dovrebbe rivolgere con più attenzione e premura in quanto trattasi di bambini in tenera età, (NIDI COMUNALI) diversamente abili di ogni età, assistenza scolastica agli stessi, assistenza domiciliare per i più anziani, case famiglia per i bambini più sfortunati, centri sociali, assistenza agli anziani e così via.








Infatti abbiamo letto nei giorni scorsi delle scorribande del Sindaco sull’Azienda Speciale al fine di recuperare poltrone da distribuire al fine di accontentare tutti gli alleati di maggioranza, come si è visto anche quelli che non hanno ottenuto dal voto rappresentanza consiliare, e per fare questo si è trasformata prima l’azienda speciale in un fabbrica di assunzioni e poi si prendono in giro i sindacati ed i lavoratori promettendo loro il pagamento degli stipendi immediatamente, superato un problema tecnico? Ma sono passati due mesi e mezzo e di pagare gli stipendi arretrati e correnti non se ne parla proprio, tanto da obbligare il sindacato a dichiarare lo sciopero dei dipendenti per il prossimo 26 Marzo.







Assistiamo inoltre ad un più che deprecabile comportamento da parte dell’Assessore Alla, il quale deve avere una bassa considerazione dei pensionati e dei suoi rappresentanti sindacali, poichè in un contesto in cui le casse dell’Azienda Speciale sono in profondo rosso, vedi la questione stipendi, e l’Assessorato Regionale (Assessore Forte) taglia di ben160 Milioni di Euro, pari al 40% dell’intero bilancio regionale sui sevizi sociali, gli stanziamenti a favore dell’assistenza sociale, lui, maga Maghella, convoca le organizzazioni sindacali locali dei pensionati ed annuncia che raddoppierà i finanziamenti a loro favore. Senza ovviamente dire da dove prenderà questi soldi.







L’Assessore Alla è lo stesso che ho smentito nell’ultimo Consiglio Comunale che affermava che lui dopo tanti anni ritornerà ad organizzare le ferie per gli anziani a Terracina, è tutto falso, basta andare sul sito dell’Azienda Speciale ed ancora vi sono i bandi per il turismo per anziani degli anni precedenti.







Invece per stare alle cose fatte dall’Assessore Alla, basta andare all’ultima stagione estiva, dove gli anziani a differenza degli anni passati, non hanno avuto a loro disposizione negli arenili comunali un minimo di ombrelloni a per i centri sociali a prezzi agevolati.







Di fronte a tali parole, promesse da marinaio, ed ai dipendenti dell’Azienda Speciale senza stipendio, non ci resta che denunciare la poco serietà di chi ci amministra ed esprimere tutta la nostra solidarietà nei confronti dei lavoratori dell’azienda Speciale in lotta per percepire i loro sacrosanti stipendi.















Il Consigliere Comunale di S E L



Vittorio Marzullo

martedì 13 marzo 2012

Pista ciclabile

Il «Giovedì» ancora non trasloca, niente percorso ciclabile su viale Circe


E’ STATO possibile farle nei

posti più impensati, dove non

erano utili, restavano invisibili e

per giunta scorrevano tra buche,

tombini, brecciolino, allargandosi

e stringendosi ignorando

ogni legge, della fisica e dello

Stato. Ma se poi una pista ciclabile

la si volesse fare nel posto

più ovvio, idoneo, quasi scontato

come è il lungomare, allora lì

sono dolori. E infatti non sarà

più realizzata la pista ciclabile

tanto attesa sul lungomare Circe.

Lo dicono una delibera dello

scorso dicembre e una determinazione

dirigenziale dell’8 marzo,

in cui si prende atto

dell’«impossibilità di realizzare

la pista ciclabile da via Basilicata

a via Friuli Venezia Giulia».

Tutto azzerato. Il motivo è semplice

e disarmante: l’opera più

bella che ci si potrebbe attendere

in una città come Terracina

salta non per intricate burocrazie,

problemi sovracomunali o

mancanza di soldi. Macché, è il

solito pasticcio fatto in casa. La

zione. Sopra la quale, si potrebbe

aggiungere, continueranno a

scorrere automobili in entrambi

i sensi per i prossimi 20 anni.

Tutto per un giovedì a settimana.

Non si fa fatica ad immaginare

che, in qualsiasi altra città

normale, con un Comune normale,

si sarebbe certamente realizzata

la pista ciclabile, utile a

tutti, e poi semmai studiato un

modo per limitarne l’uso il giovedì

nell’orario di mercato. Ma

qui, a quanto pare, si va per le

spicce. E al bisturi si preferisce

la zappa. La stessa usata, d’al -

Appassionati

di bici e non

solo

l’attendono

da anni ma

il Comune

di Terracina

a causa

del mercato

settimanale

dice addio

alla pista

dei sogni

sul

lungomare

RESTANO LE FRATTE

L’episodio domenica in piazza Municipio. L’intervento dei carabinieri

Tentata rapina al Bar Duomo

Titolare minacciato con il coltello, arrestato un bengalese

Si è spenta

Iolanda

Amodei

SI è spenta Iolanda Amodei

Innocenti, aveva 91 anni. Originaria

di Bova Marina, in provincia

di Reggio Calabria, da

sempre viveva a Terracina dove

era un’insegnante molto conosciuta.

Nella vita si è dedicata

alla famiglia e poi alla scrittura

con una raccolta di

moltissime poesie che sono state

pubblicate. I funerali si svolgeranno

oggi pomeriggio a

Terracina alle 15 nella chiesa di

San Cosma e San Damiano.

INDIETRO TUTTA

pista ciclabile non si fa perché

«il previsto spostamento del

mercato settimanale da viale

Europa non sarà possibile in

tempi brevi e la realizzazione

del senso unico in viale Circe

comporterebbe gravi disagi per

la circolazione stradale». In altre

parole, un solo giorno a settimana,

nemmeno intero, è capace

a Terracina di bloccare

un’opera pubblica, una nuova

viabilità e chissà che altro ancora.

E che fine ha fatto - ci si

chiede - il mega progetto annunciato

alla presenza dell’assesso -

re regionale al Turismo Stefano

Zappalà? Abbiamo scherzato?

L’unica cosa che si sa è che con

i soldi risparmiati dalla pista

ciclabile, scrive ancora il Comune,

ci facciamo la pavimentatronde,

con la pista ciclabile da

oltre 800 mila euro che ancora

oggi costeggia – si fa per dire –

fiumette, rigagnoli, guardrail

autostradali, interrompendosì

un po’ a caso su un asfalto più

liscio del vetro. Insomma, siamo

alle solite: largo alle automobili,

ai banchi del mercato, ai

parcheggi multipiano e stop alle

isole pedonali e alle piste ciclabili.

Non sia mai che la qualità

della vita del cittadino terracinese

e dei turisti (sempre meno,

Gestione arenili




Dalla lettura, che ora posso fare con meno ansia, della documentazione che ci è stata fornita per l’approvazione del bilancio stabilmente equilibrato, viene fuori un quadro preoccupante, molto preoccupante, sul futuro dell’azienda speciale e soprattutto dell’assistenza alle persone disagiate, alla gestione degli asili, e più in generale dei servizi erogati dall’azienda speciale per conto del Comune.







Non mi riferisco solo alla SCANDALOSA GESTIONE DEGLI ARENILI, dove non si riesce a capire con certezza l’utile netto che detta attività ha ricavato. Infatti si passa da un piano finanziario che prevedeva un utile netto di 167.000,00 Euro, alla conferenza stampa dell’Assessore Alla del 7 Ottobre che annunciava spavaldo ai quatto venti un utile netto di 208.000,00 Euro, al bilancio del Comune che ne riporta a consuntivo 161.662,00 mentre il bilancio consuntivo sulla gestione degli arenili inviato dall’azienda Speciale al Comune riporta un utile netto di Euro 146.514,00.







Tale indecente e contraddittorio balletto di cifre, tra l’altro avvenuto all’interno di bilanci ufficiali dell’amministrazione comunale e dell’Azienda Speciale, ha fatto si che il sottoscritto in Consiglio Comunale nella discussione sul bilancio stabilmente equilibrato intervenisse ed evidenziasse tutto questo.







Le risposte ricevute e dall’Assessore e dal Sindaco, non sono state convincenti, ma alla luce di approfondimenti fatti, esse sono risultate non vere. E di questo riparleremo nel prossimo Consiglio Comunale.







Per chiudere questa prima parte di ragionamento, annuncio pubblicamente che Sinistra Ecologia e Libertà, HA COSTITUITO UN GRUPPO DI LAVORO DI ESPERTI, CON LA PARTECIPAZIONE DI DUE GIURISTI, PER VERIFICARE SE QUANTO AVVENUTO SULLA GESTIONE DEGLI ARENILI ABBIA COMPORTATO DANNO ERARIALE O ALTRO TIPO DI CONTRACCOLPO PER LE CASSE COMUNALI, CHE GIUSTIFICA IL COINVOLGIMENTO DA PARTE DEL NOSTRO PARTITO DELLE AUTORITA’ COMPETENTI QUALE LA PROCURA DELLA REPUBBLICA O LA CORTE DEI CONTI.







Quanto sopra perché a fronte della gestione ai privati, che avrebbe dato alle casse comunali somme certe, garantite e quantitativamente superiori a quanto riportato dal consuntivo dell’Azienda Speciale. Si è preferito una gestione in proprio ed impropria che ha penalizzato fortemente le casse comunali, ANCHE SE QUESTO E’ STATO COMPENSATO CON NOTEVOLI ASSUNZIONI CLIENTELARI.







Va rilevato inoltre che pende su tale bilancio la forbice della TIA, Infatti l’Azienda Speciale è un evasore, in quanto non ha pagato per la gestione degli arenili, la TARIFFA INTEGRATA AMBIENTALE, SCARICANDONE I COSTI SULLA COLLETTIVITA’ E COME SI SA SI TRATTA DI SOMME CHE DA SOLE POSSONO MANGIARSI QUASI L’INTERO UTILE DICHIARATO. MENTRE, PENDE ANCORA LA TEGOLA DELLA DENUNCIA PRESENTATA SEMPRE DA SEL ALL’INPS ED ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO SULLA ILLECITA APPLICAZIONE AGLI SPIAGGINI DEI COSIDDETTI VOUCHER.







Nell’introduzione del presente comunicato ho fatto presente del taglio dell’assistenza alle persone disagiate e più in generale ai servizi erogati dall’Azienda Speciale che si sta attuando in maniera strisciante e silenziosa, ma non per questo meno grave e penalizzante rispetto ai diritti dei più deboli.







Infatti basta leggere l’ultima pagina della relazione della Dott.sa Carla Amici “GESTIONE ARENILI PUBBLICI ATTREZZATI RELAZIONE E REPORT FINALE DELLA GESTIONE” che porta la data del 27 Ottobre 2011, dove per giustificare il fatto che il ricavato dell’attività della gestione degli arenili non è stata versata alle casse comunali, contrariamente a quanto previsto dalla convenzione con il Comune del 09/06/2011, ma solamente conguagliata a consuntivo, così recita: ORMAI LE CASE FAMIGLIA STANNO COMUNICANDO LA FUORIUSCITA DI QLCUNI MINORI PER IMPOSSIBILITA’ AL MANTENIMENTO.







QUINDI, IN QUESTO MOMENTO DOBBIAMO RITENERE CHE NON VENGONO PIU’ GARANTITI NEANCHE I SERVIZI ESSENZIALI?







Di fronte al fatto che tra i soldi messi in bilancio dall’Azienda Speciale, quale contributo del COMUNE 1.637.175,00 EURO e la somma messa invece in bilancio dal COMUNE quale trasferimento a favore dell’Azienda Speciale 500.819,00 EURO, vi è la differenza di ben 1.136.356,00 EURO, tanto da imporre ai sindaci revisori del Comune nella loro relazione ad affermare in maniera lapidaria: SI INVITA AL RIGUARDO L’ENTE E L’AZIENDA SPECIALE A VERIFICARE LA CORRETTEZZA DELLA POSTA E AD OPERARE DI CONSEGUENZA.







Quindi in assenza della copertura del bilancio dell’Azienda Speciale da parte del Comune, cosa accadrà ai più bisognosi, alle categorie sociali maggiormente disagiate della nostra città?







Tutto questo avveniva in contemporanea alle affermazioni dell’Assessore Alla in Consiglio Comunale dove asseriva che tutto andava nel migliore dei modi, che l’assistenza si sarebbe andata allargando in futuro anche a soggetti svantaggiati allora privi di assistenza e che eravamo i migliori nella nostra Regione tanto è che dai Comuni limitrofi venivano ad imparare da noi. POVERI loro se questo è vero.







Assisto in questi giorni, così come nei mesi precedenti, ad un lavoro corretto e continuo delle altre commissioni permanenti. Purtroppo tra queste non vi si può annoverare la commissione VI che deve occuparsi dei servizi sociali, eppure a quanto sembra, in questo settore, non mancano i problemi, anzi ci sono maggiori problemi e più delicati. Di fronte allo scasso determinato dalla guerra intestina dentro e fuori dell’UDC sui problemi del dimensionamento scolastico, con la scomparsa dell’Istituto Montessori e della Giovanni Paolo Secondo, ne da parte dell’Assessore ne da parte del Presidente della commissione si è sentito il bisogno, si è avuta la sensibilità politica di convocare la commissione. Eppure la commissione è la stessa che aveva a suo tempo deliberato la proposta oggi salvaguardate, in cui Il Montessori resta VIVO e la Giovanni Paolo Secondo resta accorpata a Terracina, eppure la proposta deliberata viene completamente stravolta ma la commissione in compenso COMPLETAMENTE IGNORATA.







Questo da l’idea di una concezione solo strumentale che hanno del ruolo della stessa i massimi responsabili del settore, l’Assessore Alla ed il Presedente della commissione VI.







Non posso che denunciare tale modo di concepire le istituzioni ed il loro ruolo, nonché un modo di concepire la gestione de4lla cosa pubblica che si avvicina più al metodo di cosa nostra che a quello di una istituzione della Repubblica Italiana.







Di fronte alle incognite lasciate aperte dall’approvazione del bilancia stabilmente riequilibrato, non si può fare a meno di convocare da subito la commissione preposta e discutere sul futuro dei servizi sociali da erogare alle fasce sociali ed ai soggetti sociali svantaggiati della nostra città.







Aassessore Alla e Presidente Palmacci se ci siete battete un colpo, non è facendo come gli struzzi che si risolvono i problemi della nostra città.











Il Consigliere Comunale



Vittorio Marzullo

Povera Terracina

POVERA TERRACINA, AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE












Questo indecente ed avvilente balletto, a cui stiamo purtroppo tutti assistendo nostro malgrado, dimostra tutto il pressappochismo, l’approssimazione, il vivere al momento, senza un’idea di sviluppo e di progettualità nel disegnare o pensare il futuro della nostra città da parte dell’intera maggioranza che governa la città.







Non è la prima volta, nonostante che siano solo pochi mesi da quando si è eletto il nuovo Consiglio Comunale, che l’attività amministrativa è bloccata dalle lacerazioni interne alla maggioranza dovute alla loro ansia di occupare poltrone. Basta vedere quanto accaduto per l’assegnazione delle presidenze delle commissioni consiliari, dove gli ultimi aggiustamenti sono di non meno di due mesi fa.







Il nostro Sindaco, che avrà pure fatto il Consigliere Comunale in passato, avrà pure fatto l’addetto stampa di un Ministro della Repubblica Italiana, avrà anche portato una truppa di ministri a Terracina per sostenerlo in campagna elettorale, avrà anche difeso la porta dei gloriosi tigrotti del Terracina calcio, ma quello che emerge dalle vicende che stiamo vivendo è che egli quale contrattualista nei confronti del Senatore Forte ha mostrato tutta la corda e la sua incapacità a reggere il confronto.







La consiliatura che stiamo vivendo è caratterizzata di SPOT, di slogan, di promesse, di apparizioni ovunque e comunque, di atti di arroganza continui in Consiglio Comunale per nascondere l’incapacità di non riuscire a mantenere il confronto con l’opposizione e con S E L in Particolare. Per questo basta vedere cosa è accaduto: Si porta continuamente all’ODG del Consiglio Comunale il punto sulle interrogazioni, ma interrogazioni in consiglio non se ne portano. E’ dal 22 Luglio scorso che stiamo aspettando che portino in consiglio l’interrogazione sul comportamento dell’ex presidente del Consiglio Comunale Patrizio Avelli, per aver nascosto al precedente Consiglio Comunale l’ordinanza della Corte dei Conti, ma benché più volte sollecitati non rispondono. Non vogliono discutere in Consiglio Comunale le mozioni presentate dalla minoranza e da S E L in particolare, e quando le portano non partecipano al dibattito e votano contro, anche quando le contraddizioni sono palesi, marcate e macroscopiche, come il regalo di decine di migliaia di EURO al mese che si stanno gentilmente erogando alla Servizi Industriali, sotto forma di sgravi contributivi a scapito delle pesanti bollette che pagano tutti i cittadini e le attività commerciali.







E guardate l’imboscata tenuta all’Azienda Speciale, come si può sperare che un’azienda interamente partecipata dal Comune possa essere amministrata bene quando l’Assessore responsabile aspira ad esserne il Direttore Generale, in presenza di un direttore che è li in quanto vincitrice di un pubblico concorso?







La doppiezza dell’Assessore Alla che da una parte, esattamente nella commissione consiliare ai servizi sociali, approva il piano programma dell’Azienda Speciale con i relativi impegni finanziari, e poi va in Giunta ed approva un trasferimento che non copre per ben 1.200.000 Euro il piano programma. Lascia che l’azienda Speciale dopo aver chiuso il 2010 in cui il Comune deve trasferire ad essa ancora 1.276.000 Euro, continui ad applicare lo stesso piano programma accumulando così altri crediti nei confronti del Comune e poi a consuntivo si comunica all’azienda Speciale che non gli danno i trasferimenti.







E’ chiaro che tutto questo è stato appositamente voluto e si ci è adoperati affinché si mettesse in crisi l’azienda Speciale, della quale noi siamo sempre stati critici, questo sia chiaro a scanso di equivoci.







Ma tutto questo congiurare, tramare a fini personali, con il solo obiettivo di accaparrarsi un posto da oltre centomila Euro l’anno di stipendio, ha fatto si che non è minimamente sfiorato alla testa di nessuno che li ci sono cento famiglie che da quel lavoro ricavano un minimo di reddito con cui sostengono le spese delle proprie famiglie. Che c’è l’orfanotrofio Gregorio Antonelli che tra l’istituzione e l’Azienda Speciale vanta un credito nei confronti del Comune di oltre 500.000 Euro e che eroga un servizio essenziale a favore di BAMBINI, ripeto BAMBINI che sono stati meno fortunati di altri e che senza quel servizio gravi sarebbero le ricadute nei loro confronti. Che ci sono persone disagiate, indigenti che hanno bisogno di assistenza in modo continuativo, famiglie che devono ricevere sussidi, contributi per i fitti delle loro abitazioni altrimenti vengono sfrattate. E della liquidazione coatta decisa dal Ministero del Tesoro della coop sociale Insieme perché a causa del mancato pagamento delle spettanze non è riuscita a pagare i propri debiti, con la conseguente richiesta alle famiglie, da parte del liquidatore di una richiesta di restituzione di migliaia di Euro.







Quante altre aziende sono destinate a saltare?







No tutto questo non solo non fa parte del dibattito politico, ma vengono assunti quali ostaggi sulla cui pelle devono essere strumentalmente portate avanti delle battaglie per l’affermazione della destinazione di una due poltrone da centinaia di migliaia di Euro all’anno di stipendio. Si è voluto andare appositamente in fretta e furia alla gestione fallimentare degli arenili e del Tempio di Giove, perché più si accumulavano fallimenti e più era facile far fuori il Direttore dell’Azienda Speciale perché bisognava liberarsi di quella persona ed appropriarsi di quello stipendio, cioè riportarlo all’interno della logica spartitoria e di lottizzazione dei posti.







Ho letto l’accorato appello della Dottoressa Francesca Gallinaro contro la chiusura dell’Azienda Speciale, deve anch’essa, però, fare un mea culpa e riconoscere i suoi errori. Come poteva pensare di andare avanti con il Comune che non erogava i trasferimenti? Come pensava di coprire i debiti che man mano si andavano accumulando? Con le assicurazioni degli amici politici del PDL? Non pensa di aver aspettato troppo tempo o che magari ora è troppo tardi per iniziare a ribellarsi? Ha capito ora che le battaglie fatte in passato da S E L erano anticipatrici di una situazione che solo adesso è venuta alla luce del sole?







Certo è che andare ad una chiusura o ad una sorta di fallimento pilotato dell’Azienda Speciale nel contesto descritto, è SEMPLICEMENTE DA IRRESPONSABILI. Ma io sono fiducioso e spero che l’intera città vi stia guardando e vi condanni per quanto di male andrete a fare nei confronti di centinaia di famiglie che, o perderanno il posto di lavoro o non saranno assistite.







L’attività amministrativa è paralizzata da queste beghe di bassa lega, il Consiglio Comunale non si convoca da un mese, in quanto non si è in grado, al momento almeno, di garantire quella unità di coalizione da parte della maggioranza, tanto decantata sino ad oggi, e che si è manifestata in passato solo mettendo veti nei confronti delle proposte dell’opposizione.







Ora c’è da capire se la lotta tra singoli Consiglieri Comunali, per l’assunzione di questo figlio o l’altro, a discapito di uno o dell’altro e le conseguenti lacerazioni che sta comportando verranno riassorbite in tempo utile, e cioè prima che arrivi nuovamente in Consiglio Comunale la discussione del bilancio preventivo stabilmente riequilibrato. Questo infatti è al vaglio del Ministero dell’Interno che deve approvarlo, ed il viaggio dei re magi fatto l’altro ieri a Roma presso detto Ministero pare che non ha dato i risultati sperati.







Infatti, come può un bilancio passare liscio al vaglio del Ministero, quando ha carenze macroscopiche ed evidenti e con l’aggravante di essere stati anche rilevati ed evidenziati dal collegio dei sindaci revisori nella loro relazione, i quali dicono:







Il piano triennale di rientro è un colabrodo e va rifatto.







I trasferimenti previsti dal Comune all’Azienda Speciale non corrispondono a quelli messi nel bilancio dell’Azienda stessa, C’è UNA DIFFERENZA DI 1.200.000 Euro circa ed invita il Comune e l’Azienda Speciale a mettersi d’accordo.







Il patto di stabilità prevede un calcolo sull’occupazione in cui vanno inclusi anche i dipendenti delle società partecipate, e nel caso specifico questo non è stato fatto, tanto che da una situazione di esuberi, si passa addirittura ad un piano triennale di assunzioni, senza logica e senza obiettivi di miglioramento della macchina amministrativa, magari sono stati individuati in virtù di titoli di studio o referenze possedute da amici o amici degli amici che sempre amici nostri sono, e che magari stanno aspettando il rispetto degli impegni assunti in campagna elettorale.







Di fronte a questo mare di guai per la città, arriva un’altra velina dell’Assessore Marcuzzi che ci dice che tutto va bene che si stanno facendo opere pubbliche e che tutto fila liscio.







Domandiamo a Marcuzzi, perché non dici alla città che i soldi stanziati dalla Regione per la ristrutturazione del Viale Circe sono sola la metà di quelli necessari e che non si sa quando arriveranno gli altri?







Ma non doveva essere già dallo scorso Novembre pronto lo spostamento del mercato settimanale da Viale Europa?







Perché non dice alla città che quando si sposterà il polo dei trasporti, sia urbano che extra urbano alla stazione, questo avverrà senza integrare la zona di nuove strade e tutto dovrà essere assorbito dalla viabilità e dai parcheggi ora esistenti, con l’aggravante che quella zona, calcatore, ogni giorno che passa va ad essere con maggiore intensità abitativa?







Come può l’attuale sistema viario, già intasato reggere il trasferimento del polo dei trasporti?







Sarebbe ora ed opportuno che qualcuno prendesse seriamente in considerazione l’idea di mandare tutti a casa.







Il Consigliere Comunale



Vittorio Marzullo

Comunicato stampa cons. Marzullo
















COMUNICATO STAMPA











IERI LA CONFERENZA DEI CAPI GRUPPO HA SANCITO CHE SIAMO AMMINISTRATI DA UN REGIME.







Al sottoscritto sono state censurate tre MOZIONI SU QUATTRO, dal segretario comunale che in questo nuovo regime è stato nominato censore, fuori da ogni norma e regolamento.







Andiamo per ordine: Mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale Gianni Aiello. Non è ammissibile perché pur se la sfiducia al Presidente del Consiglio Comunale è prevista dal regolamento comunale, il regolamento comunale prevede questa possibilità al di fuori della legge e che le sentenze della Magistratura affermano questo principio.







In tale circostanza ho espressamente chiesto se la giurisprudenza in merito avesse un orientamento univoco o discordante mi è stato risposto da parte del vice segretario comunale, che sosteneva le tesi del segretario assente, che tale ORIENTAMENTO ERA UNIVOCO, NEL SENSO CHE CONCLAMAVA IL FATTO CHE LA NORMA DEL NOSTRO REGOLAMENTO CONSILIARE E’ CONTRO LA LEGGE.







Ho già avuto modo di dire in Consiglio Comunale che il livello di questo Consiglio, di per se è molto basso, a partire dal sottoscritto. Ma che oggi lo si voglia addirittura paragonare a coloro che, indipendentemente dal colore politico, hanno stilato il regolamento del Consiglio Comunale nel lontano 2001 e farli passare così per dei rimbambiti che hanno elaborato un regolamento consiliare contro legge mi sembra poco credibile.







Infatti, andando su INTERNET, la verità è venuta immediatamente fuori ED I NOSTRI Consiglieri del 2001 rivalutati.







A dimostrazione di quanto affermo porto ad esempio, la SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DEL 18 GENNAIO 2006, N. 114, LA QUALE CONFERMA DUE PRECEDENTI SENTENZE DEL TAR DELLA CAMPANIA CHE AFFERMANO LA LEGITTIMITA’ DELLA SFIDUCIA VOTATA DAL CONSIGLIO COMUNALE DI GRUMO NEVANO.







Allora qui ci troviamo di fronte non ad un segretario comunale che è li per garantire il rispetto della legge da parte degli organi amministrativi, ma bensì di fronte ad un segretario comunale che della legge è il primo a fregarsene pur di favorire l’amministrazione amica. Tutto questo, stante sempre quanto stabilito dalla citata sentenza del Consiglio di Stato e delle due del TAR della Campania.







Per quanto attiene la Mozione che chiede al Consiglio Comunale di invitare la Giunta a fare quanto è possibile, per far si che gli amministratori della precedente Giunta Comunale che hanno assunto un City Manager che non aveva i requisiti per essere assunto alle dipendenze del Comune di Terracina, così come previsto da innumerevoli sentenze dei diversi Tribunali Amministrativi e non solo, pagassero di tasca loro le somme percepite dal city manager per tutto il periodo in cui lo stesso è stato alle dipendenze del Comune. Mozione già censurata una volta con suggerimento a presentarla con una richiesta diversa, tra i diversi motivi / paliativi addotti si è detto che siccome il segretario comunale non ha ancora provveduto a fare le sue contro deduzioni alle osservazioni del Dott. Tripaldi della Ragioneria dello Stato, non è opportuno discuterla. Poi si è voluto entrare nel merito della richiesta, cosa che non compete alla conferenza dei capi gruppo ma al Consiglio Comunale, e sempre con il parere del censore assente, ma fatto presente tramite il sostituto, il parere negativo del censore ha fatto si che da questi fantasiosi motivi ha preso spunto la maggioranza con un sempre più accondiscendente Presidente del Consiglio, anche perché era in discussione anche la sua poltrona, per non portare all’ordine del Giorno del Consiglio Comunale la mozione.







MI DOMANDO, PUO’ IL RITARDO ACCUMULATO NEL SUO LAVORO DA UN SEGRETARIO COMUNALE, IMPEDIRE O ESSERE D’OSTACOLO ALL’ATTIVITA’ DEL CONSIGLIO COMUNALE? CERTAMENTE NO. E QUESTO FA CAPIRE QUANTO LA MAGGIORANZA ABBIA CERCATO DI COPRIRSI CON LA FOGLIA DI FICO.







Di fronte a tale sconsiderato comportamento da parte del segretario comunale, tutto proteso trovare ipotetiche e fantasiose motivazioni affinché la maggioranza non arrivasse in Consiglio Comunale a misurare la sua ipotetica compattezza con la espressione di due votazioni scomode, credo che sua eccellenza IL PREFETTO DI LATINA, non potrà in questa circostanza esimersi di valutare quanto sopra riportato ed assumere le conseguenti determinazioni, ivi comprese quelle di escludere dall’albo dei segretari comunali il Dott. Raponi.







Mentre di una maggioranza e di un Sindaco che hanno trasformato l’assise consiliare quale MASSIMA OSTENTAZIONE DEL LORO REGIME AUTORITARIO E FASCISTA, TUTTO PROTESO AD IMPEDIRE L’ESERCIZIO DELLE PREROGATIVE E FUNZIONI DI CONTROLLO CHE LA LEGGE NEL SISTEMA DEMOCRATICO ATTRIBUISCE ALLA MINORANZA, COSA BISOGNA DIRE. BISOGNA DIRE : SIGNORI ABBIATE UN SUSSULTO DI DIGNITA’ E TROVATE LA VIA DI ANDARE A CASA, VISTO QUANTO MALE E QUANTI DANNI STATE FACENDO ALLA NOSTRA AMATA CITTA’.







In questi pochi mesi di amministrazione del bene comune non siete stati capaci di fare altro che imporre tasse, lasciare in pace gli evasori e gli elusori dei tributi comunali, spremere le attività economiche e terziarie che a causa della crisi già se la passano male di loro, e ridurre i servizi ai ceti meno abbienti della nostra città.











Il Consigliere Comunale



Vittorio Marzullo

venerdì 9 marzo 2012

Lavoro e democrazia

La Fiom in piazza per "Democrazia e lavoro". Landini: "Lo diciamo anche alla Cgil, risposte o sciopero generale"CommentaLa coda del corteo era ancora a piazza della Repubblica, punto d'inizio della manifestazione, quando la testa dello stesso aveva già raggiunto piazza San Giovanni. Migliaia e migliaia di persone in un lungo e ininterrotto serpentone umano. Lo slogan dietro il quale la Fiom e tanti lavoratori, studenti e cittadini sono scesi in piazza a Roma, dopo la dichiarazione di otto ore di sciopero, ha raccolto molti consensi. Recitava: “Democrazia e lavoro”. I metalmeccanici della Cgil hanno chiamato a raccolta le forze politiche e sociali su questi "due temi di fondo", come spiega il segretario generale, Maurizio Landini, attorno ai quali si snodano più ragioni: in piazza per la difesa dei diritti e dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e contro le scelte della Fiat e dell'amministratore delegato, Sergio Marchionne, ma anche di Federmeccanica e, quindi, per la "riconquista" del contratto nazionale di categoria e della rappresentanza in fabbrica. La manifestazione capitolina acquista però inevitabilmente anche un forte significato politico e manda precisi messaggi alla stessa sinistra italiana, e in particolare ai vertici del Pd. Alla fine il monito del leader delle tute blu: "Lo diciamo anche alla Cgil: se da lunedì non parte una trattativa seria e non ci saranno risposte, da questa piazza c'é la disponibilità a proseguire" nella mobilitazione "anche fino allo sciopero generale".Landini: "Il lavoro torni al centro delle discussioni della sinistra" - Un messaggio deciso quello scaturito dalle parole del leader dei metalmeccanici della Cgil: "Penso che il lavoro debba tornare al centro della discussione e se le forze politiche che si richiamano alla sinistra sono in grado di recuperare una rappresentanza del lavoro non può che fargli bene", ha affermato il sindacalista, rispondendo a chi gli chiedeva di commentare l'assenza del Pd alla manifestazione. Landini ha sottolineato che "preoccupa in questa fase la distanza che si sta creando tra la gente comune e la politica in quanto tale perché non si sente rappresentata. Il problema è che i partiti facciano il loro mestiere, rappresentino gli interessi anche di chi lavora. Mi permetto di dire che questa è la parte del paese che paga le tassa e quindi ascoltarla sarebbe giusto".A Marchionne: "Basta autoritarismo" - Landini si è espresso inoltre a proposito di Sergio Marchionne. "Si renda disponibile a riaprire una trattativa vera, a fare investimenti concreti in Italia e soprattutto a garantire le libertà sindacali". All'ad della Fiat Landini consiglia inoltre di "smetterla con gli atteggiamenti autoritari". L'idea che le aziende funzionino impedendo ai lavoratori di scegliere il sindacato che vogliono "non è utile" afferma. "Non assumere chi è iscritto alla Fiom a Pomigliano o impedire ai tre lavoratori di Melfi ingiustamente licenziati di entrare in fabbrica è una logica sbagliata che non va da nessuna parte". Comunque "il governo convochi Marchionne e lo vincoli a fare investimenti in Italia".Landini alla Fiat: "La nostra dignità non è in vendita" - Sulla vicenda Fiat "andremo avanti fino in fondo", ha promesso il leader della Fiom. "Non abbiamo alcuna intenzione di chinare la testa e accettare questa situazione - ha continuato Landini - non abbiamo alcuna intenzione di rientrare dalla finestra. Come ci hanno cacciato dalla porta così rientreremo dalla porta principale, perché è un nostro diritto". Il numero uno della Fiom ha aggiunto che "la nostra dignità non è in vendita né oggi né domani e, quindi, non abbiamo alcuna intenzione di toglierci il cappello di fronte a Marchionne"."Un conto è fare il professore, un altro lavorare alla catena di montaggio" - Quanto al governo il leader della Fiom-Cgil lo critica per come ha gestito la riforma delle pensioni, ma anche per come sta gestendo la trattativa sul mercato del lavoro. "Così come sta facendo non va bene - ha detto Landini - è necessario che si producano dei cambiamenti. La riforma delle pensioni, così com'è stata fatta, non va bene. Portare l'età a 70 anni è contro i giovani". Il capo delle tute blu ha sottolineato che "un conto è fare il professore universitario, un'altra cosa è lavorare sulla catena di montaggio, fare i turni di notte o lavorare negli ospedali. I lavori non sono tutti uguali. Dico che questa riforma delle pensioni non è equa. Bisogna intervenire introducendo elementi di equità". In relazione all'atteggiamento verso il Lingotto il sindacalista ha chiarito: "Può anche essere che il dottor Marchionne decida di pagare le tasse all'estero. Ma quando è in Italia, dico a Governo e Parlamento di far rispettare leggi e Costituzione. Non si calino il cappello di fronte a Marchionne - ha aggiunto - altrimenti anche loro subiscono il ricatto".Alla manifestazione era presente anche il movimento No Tav, motivo per il quale esponenti del Pd hanno deciso alla fine di non partecipare al corteo. Non è detto però che molti iscritti al Partito Democratico non vi abbiano preso parte, come ha auspicato Furio Colombo in un suo intervento sul Fatto Quotidiano. In piazza, invece, l'Idv e Sel.L’adesione dei quadri - Per la prima volta nella storia sindacale un segretario generale della Fiom firma un appello con il presidente dell'associazione dei quadri. Succede con la lettera firmata da Maurizio Landini, segretario generale della Fiom e da Paolo Terranova, presidente di Agenquadri alla vigilia dello sciopero generale. "La strumentalità delle posizioni del governo in materia di welfare e lavoro è evidente", si legge nella lettera a doppia firma. E quindi "va respinta ogni manomissione dell'articolo 18".L’adesione di Sel - "Lottare per i diritti di chi lavora è un dovere per chiunque ritenga che la dignità della persona e la difesa dei principi di legalità, partecipazione e equità sociale siano i pilastri di una comunità libera e democratica". Lo afferma Massimiliano Smeriglio, responsabile nazionale economia e lavoro di Sinistra Ecologia Libertà confermando l'adesione di Sel alla manifestazione della Fiom di domani 9 marzo. Una delegazione di Sel è presente alla manifestazione, guidata da Nichi Vendola. "Per me l'importante di questa manifestazione è che non abbiano disertato i lavoratori e le lavoratrici - dichiara il leader di Sel - Penso che chiunque non sia venuto qui oggi abbia perso qualcosa di importante. Oggi qui c'é molto popolo democratico. E questa è la cosa più rilevante non possiamo pensare di salvare il Paese senza un'alleanza con questo popolo. Se uno mi dice qual è la tua coalizione, lasciamo da parte le sigle, la mia coalizione è questa qua".La delegazione della Idv - "Una delegazione dell'Italia dei Valori, guidata dai capigruppo di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario, dal portavoce nazionale, Leoluca Orlando, e dal responsabile lavoro del partito, Maurizio Zipponi, ha partecipato alla manifestazione indetta dalla Fiom".Diliberto: "Il Pd ha fatto un errore a non esserci" - "L'articolo 18 non è un tabù ma un pilastro fondamentale della nostra democrazia. L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, non sullo sfruttamento." Lo ha detto Oliviero Diliberto sfilando al corteo della Fiom in corso a Roma. "Siamo addolorati dell'assenza del Pd - ha detto il segretario del Pdci rispondendo ad alcuni giornalisti - si tratta di un grave errore politico, ma il nemico non è il Pd ma Marchionne".


09 marzo 2012

martedì 6 marzo 2012

Lucio Dalla


Il manager di Dalla conferma: «Il testamento non esiste»

di Deborah DiraniCronologia articolo5 marzo 2012

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Argomenti: Musica
Fondazione Carisbo
Fondazione Carsibo
Bruno Sconocchia
Aspertini
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Kounellis
Benedetto Zacchiroli
Jole Faccani

..Storia dell'articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2012 alle ore 13:39.



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Murales in onore di Lucio Dalla, realizzato dal writer Raffo su muro a Napoli (Olycom)

«Pensa che disastro se morissi adesso che non ho fatto testamento». Rideva Lucio Dalla poco tempo fa, parlando con un suo ex collaboratore di cosa sarebbe successo se fosse morto all'improvviso. Era scaramantico Dalla: sulla sua bara c'era un cornetto rosso, arrivato apposta da Napoli. Forse anche per questa sua caratteristica, forse perché si sentiva in forze e pieno di vita, o forse perché per lui la morte era solo l'inizio del secondo tempo: il testamento non c'è.



Lucio Dalla è morto lasciando dietro di sé un patrimonio che è impossibile stimare ma di cui si presume l'enorme valore. Solo la superficie immobiliare di via D'Azeglio 15, dove abitava: quattro piani e un seminterrato per tremila metri quadrati (di quella casa diceva orgoglioso «incomincia in Piazza Maggiore»). E poi terreni in provincia di Catania, altri in Puglia, la casa alle isole Tremiti (regalo, pare, degli abitanti dell'isola alla mamma del cantautore data in cambio dei suoi servizi di sarta, ma questa del dono forse è leggenda: la casa dove aveva anche uno studio di registrazione, no). I diritti d'autore, di cui è impossibile stabilire il valore economico perché coperti dalla privacy. E poi le opere d'arte che comperava da appssionato di arte moderna e contemporanea: Aspertini, Berruti, Kounellis, Paladino e, pare, un Klimt. Un museo di cui il cantautore andava orgoglioso e che forse avrebbe voluto allargare: giusto pochi giorni fa si era incontrato con il presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi Monaco: per avere consigli sulle opere, ma anche, probabilmente, per confrontarsi sulla realizzazione del suo ultimo progetto: la Fondazione Dalla.



fotoCon Morandi e De Gregori, l'ultimo Dalla











La carriera di Dalla





L'ultimo saluto a Lucio Dalla



videoMorto Lucio Dalla, l'esibizione a Sanremo 2012









L'anno che verrà





Lucio Dalla - Caruso



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Lucio Dalla, oggi il grande saluto di Bologna. Sulla bara un cornetto, una rosa e una sigaretta



Il legale di Dalla: «Del testamento si parlerà da lunedì. Una fondazione per Bologna a nome di Lucio»



Vedi tutti » Ed è proprio sulla Fondazione, a cui Lucio e i suoi più stretti collaboratori stavano lavorando già da qualche tempo, che è catalizzata l'attenzione. «Per quanto ci riguarda - spiegano dalla PhD, la società del suo manager Bruno Sconocchia - la Fondazione si deve fare e si farà. Del testamento non sappiamo niente, ma la volontà di Lucio era la Fondazione e noi a questo lavoreremo». Conferme circa il proseguimento dei lavori in questo senso lo dà anche Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale del Pd e amico fraterno di Lucio Dalla: «Sì, Lucio voleva quella findazione: non era solo un progetto campato in aria. Per quanto mi risulta, anche se ora è tutto troppo recente e il dolore è ancora fresco, la Fondazione Dalla si farà».

Certo è che mancando un testamento come continuano a confermare amici del cantautore che lo conoscevano molto bene, sarà necessario un gentleman agreement tra i diretti eredi, tra cui il cugino Andrea Faccani, uno dei figli dei cinque frateli di Jole Faccani, la madre di Dalla.



Ma se questo auspicato gentleman agreement non ci sarà, sono in molti a scommettere su una guerra all'ultimo centesimo. E proprio per questo fiorire di parenti (domenica a ridosso del funerale una cugina del cantatutore ha dichiarato di averlo visto nascere in casa il 4 marzo di 69 anni prima) si complica la situazione del compagno degli ultimi 8 anni di vita di Lucio Dalla: Marco Alemanno. «Fosse stata una donna - dice a denti stretti un amico comune dei due - il problema si sarebbe posto in maniera diversa. Così sarà difficile che qualcuno gli riconosca un legame e un diritto all'eredità». L'amore, la vicinanza, il sostegno, senza un testamento non bastano. Ma probabilmente, in queste ore a Marco Alemanno, pietrificato dal dolore della perdita del compagno, non è il diritto ad ereditare a togliere la pace e il sonno.



venerdì 2 marzo 2012

Lucio Dalla è morto


È morto Lucio Dalla, il poeta di «Piazza Grande»

di Francesco Prisco. All'interno articolo di Silvia SperandioCronologia articolo1 marzo 2012Commenti (14)

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Argomenti: Lucio Dalla
Luigi Tenco
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Roberto Roversi
Pavarotti
Gino Paoli
Silvio Berlusconi
Susanna Camusso
Pippo Baudo

..Storia dell'articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 02 marzo 2012 alle ore 10:00.

L'ultima modifica è del 01 marzo 2012 alle ore 15:16.

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Fiori davanti alla casa di via d'Azeglio a Bologna dove abitava Lucio Dalla. (Ansa)

Due date. La prima è 4 marzo 1943: giorno di nascita e insieme titolo del brano che segna l'ascesa di una stella di prima grandezza dell'italico catautorato. La seconda è 1 marzo 2012, giorno in cui quella stessa stella si eclissa per sempre.



Si sa che la storia della musica leggera è piena di incredibili congiunzioni astrali. E così Lucio Dalla, nato a Bologna quasi 69anni fa, se ne va per attacco cardiaco a tre giorni esatti di distanza dal «suo» giorno. Per giunta a Montreux, città svizzera in cui era arrivato per quello che sarebbe stato il suo ultimo tour ma soprattutto capitale europea del jazz, il genere musicale che ne ha segnato gli esordi. Se volessimo pesarne l'importanza con la fama, sarebbe sufficiente raccogliere una decima parte del fiume di dichiarazioni che politici, opinion leader, uomini e donne di spettacolo in queste ore gli stanno tributando.



fotoCon Morandi e De Gregori, l'ultimo Dalla











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Il poeta di piazza Grande. Grande come lui



È morto Lucio Dalla. Colpito da un infarto, era in Svizzera per una serie di concerti



Vedi tutti » Un fiume di omaggi. C'è di tutto: dall'ultima vincitrice di Sanremo Emma («Grande perdita») a Valentino Rossi che lo ricorda come amico; dall'erede e concittadino Samuele Bersani a Pierluigi Bersani («Era un poeta»); da Renzo Arbore («Si studierà a scuola») a Pippo Baudo («Rivoluzionò il festival della canzone italiana»), da Susanna Camusso che ricorda «L'anno che verrà» a Gianfranco Fini che lo piange postando un video su Twitter a Silvio Berlusconi che lo ricorda al vertice del Ppe. Sul web si rincorrono intanto i tributi di innumerevoli fan ed estimatori.



Cinquant'anni di carriera. Popolarità maturata in quasi cinquant'anni di carriera ai massimi livelli. Certo, Dalla non è stato sempre all'altezza di sé stesso: trascurabile, per esempio, il ritorno in gara a Sanremo consumatosi giusto una manciata di giorni fa. Si era presentato accompagnando il fenomeno da talent-show Pierdavide Carone, con il quale aveva eseguito un brano modesto, «Nanì», del quale è anche co-autore. Ma ogni tanto anche Omero si addormenta e una pagina da sorvolare in fretta in una biografia intensa e appassionante scappa pure all'autore più consumato.



Gli esordi. Nel 1964 debutta al Cantagiro, a 21 anni: presenta «Lei», scritta da Gino Paoli. A Sanremo desta non poca curiosità con «Bisogna saper perdere», abbinato con i Rokes di Shel Shapiro. Il 1967 fu l'anno del suicidio di Luigi Tenco che collaborò con Dalla per uno dei testi del primo disco, «Mondo di uomini», e con cui aveva stretto amicizia.



Il successo. L'affermazione vera e propria arriva nei primi anni Settanta: dalla stessa «4 marzo 1943» a «Il gigante e la bambina», ma la sua vena artistica giunge a maturazione tra il ‘74 e il ‘77, con la collaborazione con il poeta Roberto Roversi. Con «Com'è profondo il mare» Dalla diventa cantautore e le vendite dei suoi dischi decollano anche grazie a genialate in forma di musica come «Disperato erotico stomp». Nel 1978 realizza «Lucio Dalla», uno dei dischi più importanti della musica leggera italiana, e probabilmente il più rappresentativo dell'artista bolognese. «Anna e Marco» e «Stella di mare» diventano dei classici.



Nella «Repubblica delle Banane». Nello stesso periodo, l'amicizia con Francesco De Gregori sfocia in alcuni brani cantati in coppia («Cosa sarà» e «Ma come fanno i marinai») e un tour congiunto, «Banana republic» che resta nella storia. Dall'esperienza, cui partecipa tra l'altro Ron, viene tratto un fortunatissimo album live.



La svolta pop. Nel 1986 incide «Caruso», omaggio al celebre tenore napoletano che diventa il suo maggiore successo: verrà ripresa anche da Pavarotti e incisa in una trentina di versioni in tutto il mondo. Ma siamo su territori decisamente più «easy listening» e pop rispetto alle origini. Il 1988 è l'anno di una nuova, inattesa accoppiata con Gianni Morandi, per un album e un tour. Nel 1990, Dalla stupisce ancora, con una canzone di Ron, la filastrocca «Attenti al lupo» che diventa uno dei suoi brani più conosciuti nonostante la critica non gradisca. Grazie anche a questa canzone, il disco «Cambio» stabilisce il suo record di vendite. Eclettico negli anni Novanta: dirige la sua etichetta, la Pressing, compone musiche per film, realizza programmi tv, dipinge e fa il gallerista, incide «Pierino e il lupo», si cimenta con la musica classica e continua la sua attività di talent-scout.



Il ritorno con De Gregori. Il 2010 si apre con la notizia di un concerto insieme con Francesco De Gregori, a trent'anni da «Banana Republic», al Vox club di Nonantola, con la denominazione «Work in progress». Il concerto in breve tempo diventa «tutto esaurito» in prevendita. La coppia conduce la nuova trasmissione televisiva di Raidue, intitolata «Due», durante la quale i cantanti si esibiscono, singolarmente e in duetto, in cover e brani del loro repertorio. Amante delle isole Tremiti, Lucio Dalla è stato il direttore artistico del festival «Il mare e le stelle». Oltre che avventore di alcune delle località meno note e più affascinanti della costiera amalfitana. Ci mancherà: di gente in giro come lui, ce n'è rimasta davvero poca. Del resto lui stesso era stato chiaro: «E se non ci sarà più gente come me/ voglio morire in Piazza Grande, tra i gatti che non han padrone come me/ attorno a me»



giovedì 1 marzo 2012

Liberalizzazioni


L'abc delle modifiche al decreto liberalizzazioni

a cura di Nicoletta CottoneCronologia articolo29 febbraio 2012Commenti (7)

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Argomenti: Giustizia
Camera dei deputati
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..Storia dell'articoloChiudi Questo articolo è stato pubblicato il 29 febbraio 2012 alle ore 12:55.



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Accedi a My Banche, taxi, farmacie, ma anche nuova tassazione sulle barche, novità per le polizze abbinate ai mutui, per l'Rc auto. Sono le principali novità introdotte nel decreto liberalizzazioni da questa mattina all'esame dell'aula della Camera. Ecco le principali novità. (CLICCA PER SCORRERE TUTTE LE PAGINE, LETTERA PER LETTERA)



Affitti online per Regioni e Comuni

Gli affitti di Regioni e Comuni dovranno essere pubblicati on line.



Antitrust, balzello sulle grandi società per finanziare l'Authority

Arriva un "balzello" sulle grandi società che servirà a finanziare l'Antitrust. Il contributo è pari allo 0,08 per mille del fatturato risultante dall'ultimo bilancio delle società di capitale, con ricavi superiori ai 50 milioni di euro.



Antitrust, venti unità in più nella pianta organica

Aumenta la pianta organica dell'Antitrust. Per le nuove competenze attribuite all`Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dallo stesso decreto (liberalizzazione attività economiche, tutela amministrativa contro le clausle vessatorie, promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali, cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, gestione automatizzata dei pagamenti e dei corrispettivi dovuti per le pratiche di motorizzazione) la pianta organica dell`Autorità è incrementata di 20 posti, recita il testo.



Autorità dei trasporti, nascerà entro il 31 maggio

Nascerà entro il 31 maggio l'Autorità dei trasporti. Avrà il potere per imporre sanzioni amministrative in caso di inosservanza delle proprie decisioni.



graficiL'abc delle liberalizzazioni







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Aziende ferroviarie: sì ai contratti aziendali

Per le imprese ferroviarie e le associazioni internazionali di imprese ferroviarie (come la Ntv) resta lo stop all'obbligo di osservare i contratti collettivi nazionali di settore. Le condizioni di lavoro del personale, però, dovranno essere definite dalla «contrattazione collettiva svolta dalle organizzazioni più rappresentative a livello nazionale». Le condizioni di lavoro potranno essere contrattate tra i sindacati più rappresentativi a livello nazionale e l'azienda stessa.



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Doppio cognome ai figli, tutte le novità

Doppio cognome ai figli, tutte le novità


28 febbraio 2012 Marco Viviani Con TeleTu

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Novità in materia di cognomi 12

CondividiIl ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi ha presentato nel pacchetto liberalizzazioni un disegno di legge che semplifica e amplia le procedure per aggiungere il doppio cognome ai figli.



Presto gli italiani potrebbero avere nomi e cognomi simili a quelli dell’america latina, lunghi come i titoli dei film della Wertmuller. Il disegno di legge riparte da quello del 2000, rivedendo alcuni aspetti, in particolare l’articolo 89: se in passato le domande dei cittadini venivano presentate alle Prefetture, ma poi il provvedimento finale era adottato dal Ministero dell’Interno, da oggi il Prefetto diventa l’unica autorità decisionale, con risparmi di tempo e di denaro.



Risale a poco tempo fa la novità del doppio cognome per i figli riconosciuti a posteriori, ma qui si va molto oltre. Se la legge passasse, in pratica sarà possibile per tutte le madri aggiungere il proprio cognome a quello del padre, ma non solo: le donne divorziate o vedove potranno aggiungere il cognome del nuovo marito ai propri figli.



Questo significa che i padri separati potrebbero vedere aggiunto sui documenti dei proprio figli il cognome del nuovo marito della ex moglie. Una possibilità che a qualcuno non piacerà e che potrebbe scatenare qualche tensione. D’altra parte, il punto di vista femminile è molto chiaro: il sistema di attribuzione del cognome in Italia è un retaggio antico, per cui quando si nasce si prende il cognome del padre, quando ci si sposa quello del marito.



In pratica, le donne sono soltanto nomi, perché i cognomi sono sempre maschili. Una situazione che si vuole scardinare dando appunto la possibilità almeno di scelta di aggiungere il doppio cognome e anche di cambiarlo quando cambia il proprio stato civile.



Una piccola rivoluzione, ma in fondo ancora rispettosa della storia di una famiglia: in altri paesi europei si può anche scegliere quale far adottare ai figli eliminando gli altri.



Fonte: Governo



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