Una quarantina di persone sono state sequestrate, ormai da più di 10 ore, da un uomo armato di fucile a pompa in una cioccolateria Lindt di Martin Place, centro finanziario e molto affollato di Sydney. Il sequestratore, si vede in alcuni filmati delle telecamere di sorveglianza, avrebbe puntato le armi contro il locale e poi preso in ostaggio i clienti all’interno. Cinque di questi ostaggi sono già stati liberati dall’individuo che, subito dopo il sequestro, ha esposto una bandiera nera islamica che sembra riprodurre la shahada, la professione di fede musulmana: “Non c’è Dio che Allah e Maometto è il suo profeta”. Il drappo, però, sembradiverso da quello dello Stato Islamico
“Posso confermare che c’è un solo uomo armato nell’edificio che detiene un numero imprecisato di ostaggi” ha dichiarato il capo della polizia dello stato del Nuovo Galles del sud, Andrew Scipione, che afferma di non poter ancora parlare di azione terroristica, fino a quando non si avranno maggiori dettagli. “La prima cosa che ci apprestiamo a verificare è che gli ostaggi stiano bene. Poi lavoreremo con queste persone per ottenere delle informazioni”, ha dichiarato il capo aggiunto della polizia dello Stato del Nuovo Galles del sud, Catherine Burn. Anche il primo ministro, Tony Abbott, parla di un atto legato a “motivi politici“. Tutti gli ostaggi usciti sembrano stare bene, anche se uno di questi è stato trasportato in ospedale, e non è ancora chiaro se siano stati liberati o siano riusciti a fuggire.  I negoziatori della polizia “sono in contatto” con l’autore del sequestro ma non conoscono le motivazioni del gesto. 
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Dopo ore di contrattazione, l’uomo, dicarnagione chiara che indossa una camicia bianca, un berretto nero ed è mal rasato, ha chiesto di parlare in diretta radio con Abbott e che gli venga consegnata unabandiera dell’Isis da poter esporre. Questo lascia pensare che l’azione dell’uomo possa essere quella di uno dei cosiddetti “lupi solitari“, che i guerriglieri dell’autoproclamatocaliffato invitano a compiere atti terroristici contro gli occidentali nei loro Paesi d’origine. Il sequestratore ha anche affermato di aver piazzato quattro ordigni pronti a esplodere: due all’interno della caffetteria e due nel distretto finanziario della città.
L’uomo ha chiesto di parlare con il premier Tony Abbott e di ricevere una bandiera dello Stato Islamico
Le forze dell’ordine sono riuscite a identificare l’uomo, ma hanno chiesto ai media nazionali di non diffondere informazioni al riguardo. L’emittente TenNews è anche entrata in possesso di unvideo girato da una degli ostaggi con le richieste del sequestratore, ma su invito della polizia non lo ha mandato in onda. “Abbiamo impegnato i nostri migliori negoziatori – ha affermato Scipione durante una conferenza stampa – che lavorano al nostro fianco per risolvere la situazione. Diverse persone stanno cercando di determinare le motivazioni del sequestratore”.
Patrick Byrne, un produttore della catena televisiva Channel Seven, la cui redazione è situata di fronte alla cioccolateria, ha detto che i dipendenti dell’emittente ha visto la cattura degli ostaggi svolgersi sotto i loro occhi. “Ci siamo precipitati alla finestra e abbiamo avuto la visione scioccante e agghiacciante di persone alzare le mani di fronte ai vetri del locale” hanno detto allaAustralian Broadcasting Corporation.
Il sequestratore ha parlato di 4 ordigni pronti a esplodere: due nel locale e due nel centro finanziario
Arriva anche la condanna del Gran Muftì con un comunicato: “Il Gran Mufti – si legge in un comunicato – e il Consiglio nazionale degli Imam condannano questo atto criminale in modo chiaro e ribadiscono che questo genere di azioni è condannato dall’Islam, nello specifico e in generale”
Non è la prima volta che l’Australia diventa obiettivo delle mire deiterroristi islamici. La decisione di Abbott di mettere il Paese in prima linea nella lotta allo Stato Islamico di Abu Bakr al-Baghdadi, in Siria e Iraq, lo ha reso uno degli obiettivi principali per terroristi jihadisti che vivono in Australia. In numerosi video, i miliziani del califfato invitavano i “lupi solitari” a compiere azioni singole contro cittadini comuni australiani, contro un Paese “di miscredenti nemici dell’Islam”. La presenza di cellule terroristiche aveva portato a numerose azioni di polizia con decine di persone arrestate perché considerate vicine al fondamentalismo islamico e che stavano progettando attentati in tutto il Paese.