sabato 30 giugno 2012

Terracina: indagati dirigente comunale e figlia


Terracina, conti in rosso: indagati dirigente comunale e figlia

Cronaca - CRONACA : LATINA
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A seguito di complesse indagini di polizia giudiziaria, durate per oltre un anno, questa mattina i finanzieri della Tenenza di Terracina hanno eseguito un provvedimento, emesso dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Latina, Dott. Costantino De Robbio, su proposta dei Sostituti Procuratori Giuseppe Miliano ed Olimpia Monaco, finalizzato al sequestro preventivo dei conti correnti e dei beni immobili della figlia dell'ex responsabile del Dipartimento Finanziario del Comune di Terracina.

Le indagini hanno preso le mosse dal riscontro di alcune incongruenze tra quanto indicato nei capitoli di spesa della contabilità rispetto a quanto rendicontato nei bilanci approvati dal Consiglio Comunale.
Le complesse operazioni di riallineamento dei valori contabili, effettuate con l'ausilio della società che gestisce il software relativo alla contabilità del Comune, hanno confermato l'esistenza di "warning di forzatura", sintomo di innumerevoli manomissioni che avrebbero determinato una totale difformità delle risultanze contabili riportate nelle scritture obbligatorie ed approvate dall'ente, rispetto alla reale situazione economico/finanziaria del Comune di Terracina, che attualmente versa in uno stato di crisi.
Partendo dalle manomissioni, i Finanzieri hanno individuato condotte distrattive di denaro pubblico poste in essere dall'ex dirigente (ora indagato per le ipotesi di reato di peculato, falso in atto pubblico, abuso d'ufficio, accesso abusivo in un sistema informatico e truffa ai danni dello Stato), che ha ricoperto l'incarico nel dipartimento finanziario del Comune di Terracina per più di vent'anni e, al contempo, quello di Economo dello stesso ente.
In particolare, concentrando l'attenzione sui mandati di pagamento per le forniture del Comune emessi dall'ex dirigente in qualità di responsabile del dipartimento, è stato rilevato che alcuni di essi venivano dapprima incassati dallo stesso funzionario (questa volta nella veste di Economo) e successivamente annullati, al fine di cancellarne le tracce nelle evidenze contabili.
L'esame analitico della documentazione bancaria, tuttavia, ha consentito di rilevare come i mandati di pagamento, ancorché annullati, venissero comunque incassati dal funzionario il quale, anziché provvedere al pagamento delle forniture e delle spese dell'ente, distraeva le somme a proprio favore e, in alcune occasioni, le faceva transitare in conti correnti a lui riferibili.
Le indagini, che si sono concentrate anche sui familiari del funzionario, hanno consentito di rilevare che la figlia, autorizzando l'accreditamento di somme di denaro riferibili al padre, ha compiuto atti ed operazioni volti ad ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa delle somme, con ciò integrando gli estremi del reato di riciclaggio.
Infatti, gli approfondimenti effettuati mediante l'utilizzo delle tecniche di investigazione economico/patrimoniali della Guardia di Finanza hanno consentito di rilevare la disponibilità, in capo alla figlia, di somme di denaro assolutamente incompatibili con il reddito dichiarato e con l'attività economica svolta, che sono state in parte utilizzate per l'acquisto di una rivendita di giornali, di un fabbricato in Terracina e per le spese di ristrutturazione dello stesso, per un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.
Il resto del denaro era presente sul conto corrente.
Di qui l'emissione del provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca di beni e denaro, per quasi un milione di euro.
È verosimile che le illecite attività poste in essere abbiano in parte influito anche sullo stato di crisi finanziaria del Comune, che il funzionario avrebbe tentato di dissimulare attraverso le manomissioni e le forzature del sistema informatico volte a coprire lo stato di disavanzo, in spregio delle più elementari regole contabili.

Protesta per la Superpontina


Superpontina, protesta sotto il ministero

Cronaca - CRONACA : LATINA
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Un'altra porzione del faraonico progetto della super Pontina fa scatenare gli ambientalisti del Lazio: 16 chilometri per la nuova viabilità del tratto A12-Tor de' Cenci che costeranno 500 milioni di euro con un impatto ambientale fortissimo.
Asfalto e cemento per un maxi viadotto su cui è previsto il passaggio di 15 mila mezzi tra vetture e camion. Un'opera che ancora una volta non incentiva la mobilità pubblica, risultando privo di interconnessioni con il trasporto pubblico sia esso su gomma o su rotaia. I cantieri della Roma-Latina, per le cui costruzione sei aziende si sono dette interessate rispondendo ad un bando preliminare, sono ancora lontani dal vedere la luce, mentre sono già stati spesi milioni di euro solo per la progettazione.
Per dire no al progetto complessivo da 2,8 miliardi di euro di cui il 40% saranno pubblici (per realizzare 99 chilometri di autostrada sino a Latina compresi i 31,5 chilometri della Cisterna- Valmontone oltre a 46,2 chilometri di viabilità secondaria), il movimento "No Corridoio" manifesta mercoledì dalle 14 presso il ministero delle Infrastrutture in piazza di Porta Pia a Roma supportato dagli esponenti di Legambiente e dal mondo ecologista. L'obiettivo è quello di incontrare il ministro per ribadire ancora una volta la ricetta di trasporto compatibile teso alla diminuzione dei flussi veicolari.
Il portavoce di "No corridoio", Gualtiero Alunni, lancia l'allarme sulla nuova porzione di progetto: "Non paghi della dissennata autostrada a pedaggio del corridoio Roma-Latina e della Bretella Cisterna-Valmontone, il Governo e la Regione Lazio, stanno peggiorando la situazione con  la "nuova" progettazione del collegamento A12-Tor de Cenci, 16 chilomentre totalmente in viadotto, galleria e un ponte di 1,5 chilometri alto 25 metri, dove centinaia di Tir e auto private (15.500 da studio trasportistico ufficiale) faranno compagnia alle auto bloccate quotidianamente in file interminabili, pagando anche il pedaggio. E ancora, si produrranno devastazioni come le centinaia di ettari di terreni espropriati, l'abbattimento di decine di case, lo sventramento del Parco Regionale di Decima-Malafede, il forte impatto sull'area golenare del Tevere e sulla Riserva Statale del litorale Romano, l'interferenza con due siti d'importanza comunitaria e con due aree archeologiche, la chiusura di aziende agricole." Come spiega ancora Gualtiero Alunni, occorre invece "eliminare i continui incidenti mortali e quindi adeguare in sicurezza tutta la Via Pontina da Roma a Terracina e non solo fino a Latina Nord come da progetto autostradale; progettare e costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea. Si deve potenziare le reti ferroviarie pontine - aggiunge -  come il raddoppio del binario linea Nettuno-Roma e ripristinare le 20 corse sulla linea ferroviaria Roma-Latina tolte per l'entrata in funzione della Tav; costruire i parcheggi di scambio alle stazioni."
"Ci stiamo avvicinando all'avvio dell'opera", diceva Renata Polverini nell'aprile scorso quando il tar respingeva i ricorsi che avrebbero causato il blocco dell'opera per via di una precisa clausola del Cipe che vincolava i finanziamenti alla totale assenza di contenziosi, anche se la Regione subisce comunque pesanti sanzioni nell'ambito degli arbitrati richiesti dai soci privati della società Arcea - estromessi dall'affare in epoca Marrazzo -  che hanno visto contrapposta la Regione al Consorzio 2050 oltre che alla società  Autostrade per l'Italia.

Riorganizzazione giustizia Latina e provincia


Latina, riorganizzazione della giustizia: il Pd insorge

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A difesa dei cosiddetti «tribunalini» e dunque contro l'ipotesi di tagliare tali uffici giudiziari, tra cui vi sono quelli di Terracina, Gaeta e Anzio, interviene ora l'onorevole Enrico Gasbarra, che insieme ai colleghi del Pd Jean Leonard Touadi, Donatella Ferranti e Sesa Amici, ha presentato un'interrogazione al ministro della giustizia, Paola Severino. Per l'esponente del Partito democratico l'eliminazione di tali uffici porterebbe solo problemi, un risparmio minimo e tanti disagi per i cittadini.

L'autore dell'interrogazione indica gli uffici che a suo avviso non devono essere tagliati. Tra questi cita la sezione distaccata del Tribunale di Velletri, ad Anzio, e il Giudice di pace di Anzio, specificando che se comunque dovesse passare l'ipotesi della soppressione sarebbe preferibile accorpare tali uffici a Latina, più vicina di Velletri per i cittadini di quella zona e meglio collegata. Gasbarra insiste quindi per mantenere le due sezioni distaccate del Tribunale di Latina, a Terracina e Gaeta, e anche gli uffici del Giudice di pace presenti in tali centri, oltre ovviamente a mantenere in vita lo stesso Tribunale di Latina.
«La criticità che pervade la regione Lazio, in ordine al bacino d'utenza, alla forte presenza della criminalità, a problemi logistici e alla distanza tra le diverse sedi soppresse e le altre accorpate, consiglia una seria riflessione sul progetto di revisione della geografia giudiziaria, valutando le conseguenze di un oggettivo peggioramento del servizio giustizia a fronte di risparmi economici di scarsa entità». Gasbarra ha chiesto così al guardasigilli di «avviare una discussione ampia e condivisa delle linee guida sulla base delle quali esercitare la delega» per la revisione della geografia giudiziaria e di «garantire l'individuazione di criteri oggettivi e razionali, che tendano alla valorizzazione e non al taglio lineare degli uffici giudiziari».
Clemente Pistilli

Terracina: proteste per aumento tariffe spiaggia


                                                                                               Al Sindaco di Terrracina
                                                                                              Sede

                                                                                              Alla Capitaneria di Porto
                                                                                               Di Terracina
                                                                                              Sede

                                                                                              Al Comando della Guardia
di Finanza di Terracina
Sede

Al Comando della Stazione dei Carabinieri di Terracina
Sede

Al Commissariato di P S di Terracina
Sede

Al Comando dei Vigili Urbani di Terracina
Sede


Il sottoscritto, Vittorio Marzullo, in qualità di Consigliere Comunale del Comune di Terracina, fa presente di aver ricevuto molte proteste di cittadini di Terracina che reclamano di aver trovato un aumento nel costo degli ombrelloni  degli arenili comunali, oggetto delle gare d’appalto appositamente indette dal Comune.

In effetti, verificato il disciplinare tecnico delle gare d’appalto sopra citate, sull’affitto degli ombrelloni stagionali, dove ho potuto fare una verifica, vi è la differenza di circa 97,00 Euro, nonostante che non si sappia ancora con sicurezza quando inizierà il servizio, e comunque c’è già la certezza che questo inizierà con notevole ritardo rispetto allo scorso anno.

Per restare nel concreto, faccio presente che il disciplinare tecnico sopra citato riporta che il costo dell’ombrellone e due sdraio è di Euro 421,00 al netto d’IVA, con l’IVA il costo è di 463,10, esattamente quanto pagato dagli utenti lo scorso anno.

In allegato alla presente, vi rimetto copia delle ricevute rilasciate ad un cittadino terracinese, dall’Azienda Speciale Terracina lo scorso anno con l’importo di Euro 463,10 e la ricevuta rilasciata il 26/06/2012 dalla Terracina Sviluppo SPA, in cui sempre per un ombrellone e due sdraio si e fatto pagare per il 2012 la somma di Euro 560,35, esattamente 97,00 Euro in più, contrariamente a quanto previsto dal disciplinare tecnico inserito nella gara d’appalto.

La nostra amministrazione comunale ci sta abituando a tutto e non ci stupiamo più di nulla, ma che si possa consentire che ad una prestazione ridotta, in termini di stagionalità,  si possa pagare molto di più, è semplicemente paradossale se non ridicolo.

Pertanto, alla luce di quanto sopra, si pregano le autorità adite al fine, ognuna per le proprie competenze, di intervenire con la massima urgenza in modo da porre fine a quella che in prima battuta sembra essere un sopruso, ma che spetta a voi eventualmente individuare altro tipo di responsabilità, qualora vi fossero, andando a verificare il costo degli ombrelloni e sdraio fatto pagare ai clienti per tipologia d’affitto, sia esso giornaliero, settimanale, quindicinale, mensile e così via.

Nella certezza che quanto esposto avrà il giusto seguito e la dovuta attenzione da parte vostra ed in attesa di cortese riscontro, invio distinti saluti.

Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo.

Terracina: comunicato stampa del consigliere Marzullo


            Ho letto con attenzione i quotidiani di questa mattina e c’è di che restare annichiliti.

Infatti, si va dalle dichiarazioni di un Sindaco che fa l’indiano, nel senso che fa finta di non capire per coprire chi a sua volta lo ha coperto, alla Terracina Sviluppo SPA che intende denunciarmi.

Il Sindaco a fronte del fatto che aveva già ieri, ed ha ancora oggi, la denuncia del sottoscritto sotto il naso, con allegate le copie delle ricevute intestate ad un cittadino terracinese, presentata ieri a tutte le autorità inquirenti presenti in città, in cui si evince in maniera inequivocabile il sopruso che si sta esercitando contro concittadini e turisti, non trova meglio da fare che emettere un appello alla cittadinanza perché vigili.

Occorre ricordare che questa attività di vigilanza, purtroppo per lui, è stata già fatta dal cittadino terracinese Vittorio Marzullo, che, sempre purtroppo per lui, è anche un eletto del popolo terracinese e che dopo aver fatto questa attività di vigilanza da lui richiesta gli ha posto i risultati sotto gli occhi, non per fargli fare un comunicato, ma per fargli assumere la responsabilità di esercitare quel ruolo di vigilanza nei confronti delle ditte appaltanti che è semplicemente doverosa per l’appaltatore, nello specifico il Comune e quindi per esso il Sindaco.

Mi sembra di capire che a tale attività, doverosa per il Sindaco, lo stesso voglia sottrarsi, posso capire le sue difficoltà ad agire, ha sempre il chiodo fisso di farsi elettori in modo poco urbano,  ma se non lo fa sarò costretto a denunciare il suo comportamento alla pubblica opinione.

Alla Terracina Sviluppo, di proprietà di un imprenditore che ho definito chiacchierato, e sono stato generoso perché potevo anche riportare i singoli fatti per cui è chiacchierato, e sarebbe certamente stato peggio per lui, ed al quale  devo dire che SE PENSA DI AVERE A CHE FARE CON UN DEFICIENTE, HA SBAGLIATO INDIRIZZO.

LA DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE DEL 12 GIUGNO 2008 N° 340, dallo stesso citata come atto a cui ha fatto riferimento per giustificare gli aumenti, tale delibera, NON PUO’ ESSERE APPLICATA PERCHE’ LA STESSA ERA VALIDA SOLO PER L’ANNO 2008.

VISTO CHE L’HA CITATA, VADA A LEGGERSI LA DELIBERA ALLA PRIMA PAGINA, OVE DOPO DELIBERA, AL PUNTO PRIMO, PRIMA RIGA,  RECITA: DI APPROVARE, LIMITATAMENTE ALLA STAGIONE BALNEARE 2008, ECC. ECC. ECC.

ORA FAREBBE BENE LA TERRACINA SVILUPPO SPA, A FAR PRESTO A RESTITUIRE IL MALTOLTO AI TERRACINESI E TURISTI, COMPIENDO ANCHE UN ATTO DI CORTESIA TURISTICA E DI OSPITALITA’ CHIEDENDO LORO SCUSA.
ALTRO CHE MARZULLO HA FATTO CONTI SUPERFICIALI PER CUI E’ IN ERRORE O MALAFEDE.

DALLE COSE SOPRA RIPORTATE SEMBRA CHE TALI TERMINI CALZANO PERFETTAMENTE AL VOSTRO STILE ED AL VOSTRO MODO DI AGIRE.

Ora la società Terracina Sviluppo dice che mi denuncerà, non si capisce bene per cosa o perché, visto che l’ho risparmiato, e dice anche che non lo fa per se, “bensì per garantire la liceità della manovra agli onesti cittadini che si avvarranno degli ombrelloni dalla stessa gestiti”. Mi permetta di avere qualche perplessità, se non altro per una questione di coerenza per le cose che ho scritto prima.

Ora però, altre riflessioni si impongono, ieri dopo aver inviato alla stampa copia del mio esposto, RIPETO SOLO ALLA STAMPA, entro mezzora dall’invio mi è giunta una telefonata di un Assessore che tentava di farmi capire la bontà della posizione aziendale, CHIEDENDOMI DI DESISTERE DALL’INIZIATIVA.

Nulla da dire nei confronti dell’Assessore, ma il mio problema è racchiuso in questa domanda: CHI E’ QUEL LACCHE’ CHE PASSA I MIEI COMUNICATI STAMPA CON TANTA CELERITA’ ALLA GIUNTA COMUNALE?

Ancora, dal 23 Maggio scorso, in occasione del Consiglio Comunale, apertosi  con una comunicazione del Sindaco sulla mia denuncia Per le firme false dei revisori dei conti, il Sindaco in tale circostanza ha aperto la stagione delle denunce, infatti  ha comunicato al Consiglio di avermi denunciato per CALUNNIA E SI E’ RISERVATO LA DIFFAMAZIONE, NELLO STESSO CONSIGLIO, L’ASSESSORE ROSSANO ALLA MI HA COMUNICATO CHE MI DENUNCERA’ PER DIFFAMAZIONE DI UN LIBERO PROFESSIONISTA E MI CHIEDE 200.000, EURO DI RISARCIMENTO, SUCCESSIVAMENTE IN UN DIBATTITO IN DIRETTA TV L’ASSESSORE DE GREGORIO MARIANO, MI COMUNICA CHE MI DENUNCIA, NEL FRATTEMPO L’UDC FA GIRARE ALLA STAMPA LA MIA INELEGGIBILTA’ A CONSIGLIERE COMUNALE , OVVIAMENTE PER DISCREDITARE LA MIA AZIONE POLITICA, ORA ANCHE LA TERRACINA SVILUPPO SENZA MOTIVO RIPRENDE LO STESSO CAPITOLO E DI CONSEGUENZA MI SI PONE UNA DOMANDA: SONO EPISODI CASUALI ED A SE STANTI, OPPURE  DI UN’INIZIATIVA COORDINATA DOVE SI E’ DECISO DI TENTARE D’INTIMORIRMI PER FARMI DESISTERE DALLA MIA AZIONE POLITICA?

Nella speranza di un intervento celere delle forze di Polizia Giudiziaria, attendo risposte.

                                   Il Consigliere Comunale
                                   Vittorio Marzullo  

Eurogruppo, accordo su antispread e crescita


Eurogruppo, misure antispread: accordo raggiunto nella notte. Monti soddisfatto

Il summit dell'Eurozona, convocato a sorpresa ieri sera immediatamente dopo la fine della prima giornata del Consiglio europeo, ha prodotto alle 4.20 del mattino un accordo che accoglie in gran parte le richieste italiane e spagnole (appoggiate dal presidente francese François Hollande) e supera di slancio i tradizionali 'nein' di Berlino.
Lungo negoziato notturno - Dopo un lungo negoziato notturno "qualche volta teso", (secondo l'eufemistica definizione di Mario Monti), il premier italiano ha ottenuto qualcosa che somiglia molto al meccanismo anti-spread da lui chiesto insistentemente da settimane, e che era stato finora ignorato dai partner e persino irriso dalla Commissione europea (che l'aveva definito "un paracetamolo").
I contenuti - L'accordo prevede che i paesi 'virtuosi' sotto la pressione di spread 'eccessivi' possano usufruire dell'acquisto di una parte dei loro titoli di Stato da parte dei fondi di salvataggio dell'Eurozona (l'Efsf e il suo successore permanente, l'Esm), senza per questo doversi sottoporre a condizioni aggiuntive rispetto agli impegni già presi con la Commissione e l'Eurogruppo nell'ambito delle cosiddette raccomandazioni 'country specific', che applicano il 'Semestre europeo', il Patto di stabilità e la 'procedura sugli squilibri macroeconomici'.
Si dovrà fare richiesta - In sostanza, il paese interessato dovrà comunque fare una richiesta formale di attivazione dell'intervento del Fondo di salvataggio, e sottoscrivere un 'Memorandum of understanding' ('Protocollo d'intesa') con la Commissione europea. Su questo punto Monti non ha ottenuto quello che voleva (l'attivazione automatica dell'intervento quando gli spread superassero una determinata soglia). Ma il 'Memorandum' non conterrà una 'condizionalità aggiuntiva': in realtà, non farà che riprodurre il testo delle raccomandazioni 'country-specific', più un calendario di attuazione delle diverse misure. Per i paesi 'virtuosi', ha spiegato Monti, questo significa semplicemente "continuare ad adempiere alle condizioni a cui stavano già adempiendo".
Ricapitalizzare le Banche senza intervento degli Stati - Nelle conclusioni del vertice dell'Eurozona non si specifica se gli interventi anti-spread dei fondi Efsf/Esm consisteranno in acquisti di titoli di Stato sul mercato primario (all'emissione) o su quello secondario (scambio dei titoli già emessi), ma entrambe le soluzioni sono possibili. L'altro elemento importante dell'accordo, che corrisponde a una richiesta pressante della Spagna e a un'altrettanto importante concessione di Berlino, riguarda la decisione di consentire la ricapitalizzazione 'diretta' delle banche in crisi da parte dei fondi Efsf/Esm, senza coinvolgere la responsabilità finanziaria degli Stati interessati. L'obiettivo, esplicitato nell'accordo dei Diciassette, è quello di "spezzare il circolo vizioso fra le crisi bancarie e il debito sovrano". Se gli Stati intervengono a salvare le banche, possono indebitarsi fino a rischiare l'insolvenza (come è successo all'Irlanda), e diventano un facile bersaglio per la speculazione finanziaria.
Autorità di sorveglianza - Finora, lo statuto dei Fondi di salvataggio prevedeva che potessero prestare denaro solo agli Stati, non a singoli settori o individui. Nell'accordo, invece, si prevede un meccanismo di ricapitalizzazione 'diretta' delle banche, ma a condizione che sia prima creata e resa operativa un'Autorità unica europea di sorveglianza bancaria, secondo una condizione che aveva chiaramente posto la Germania.
Il terzo punto - Anche il terzo punto riguarda più specificamente la Spagna: l'Eurosummit ha deciso di far cadere la clausola del 'creditore privilegiato' che aveva sollevato la sfiducia dei mercati subito dopo la decisione di mettere fino a 100 miliardi di euro dei fondi di salvataggio Efsf/Esm a disposizione delle banche spagnole da ricapitalizzare. La clausola del creditore privilegiato avrebbe garantito, in caso di insolvenza del Paese, il rimborso prioritario dei debiti nei riguardi dell'Esm (ma non dell'Efsf), e quindi aumentato le probabilità di non rimborso per i creditori privati. I leader dei 17 hanno deciso di rinunciare ad applicare la clausola quando i prestiti alla Spagna saranno erogati non più dall'attuale Efsf, ma da suo successore permanente, l'Esm.
 

Caldo: l'afa non da tregua


TMNews
Roma, 25 giu. (TMNews) - L'anticiclone Scipione se ne è andato e con lui l'afa che negli ultimi giorni ha stretto l'Italia in una morsa di caldo africano. Oggi e nei prossimi giorni su gran parte della Penisola le temperature torneranno sui valori stagionali, grazie anche ai venti freschi e ai temporali che interesseranno il Nord e i rilievi interni del Centro.
Ma attenzione: all'orizzonte c'è già una seconda e forse più intensa ondata di afa, già ribattezzata Caronte, come il traghettatore infernale, che dal prossimo fine settimana farà schizzare le temperature di nuovo sui 40 gradi quasi ovunque. Secondo le previsioni di ilmeteo.it nella prima settimana di luglio si raggiungerà un caldo record a Roma (38 gradi), nelle regioni del Sud (40) e su quelle adriatiche, in particolare l'Abruzzo (40). Andrà meglio al Nord, grazie ad alcuni temporali sulle Alpi e tra Piemonte e Lombardia, al Nord-Ovest e sulla Sardegna.
Oggi, intanto, è previsto un passaggio di temporali anche violenti e con grandine dalle Alpi verso il Veneto orientale e il Friuli-Venezia Giulia. Domani attesi venti di bora da Nord e Nord-Est, che porteranno fresco al Nord e sulle regioni adriatiche, temporali sulle zone interne del Centro e sulle Alpi. Mercoledì sole ovunque e caldo non afoso. Giovedì attenzione a volenti temporali sulle Alpi e al Nord-Ovest.
Secondo il bollettino sulle ondate di calore del Ministero della Salute, domani sarà ancora una giornata da 'allarme rosso' (livello 3, il massimo: "Condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute") in 4 città (Bologna, Campobasso, Rieti e Roma). Mercoledì e giovedì rimangono in 'allarme rosso' solo Rieti e Roma.

Yara Gambirasio: l'omicidio senza colpevole


Sono trascorsi 19 mesi dal giorno del ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra scomparsa e poi trovata morta nel 2010 in un campo a Chignolo d'Isola, nel bergamasco. Un anno e mezzo di testimonianze, indagini, depistaggi e numerose piste intraprese, dal ricatto al maniaco di paese, passando per l'extracomunitario e la pista satanica, fino alla più recente, quella che porterebbe - anche grazie ad una delle 13 mila prove del Dna che possiede la scientifica - a far concentrare le indagini su un giovane frequentatore della discoteca "Sabbie mobili" di Chignolo, una zona molto vicina al campo in cui fu ritrovato il cadavere di Yara. Il suo campione di saliva al momento pare sia quello che più si avvicina a quello ritrovato sugli indumenti della ragazza.

Questo giovane, nemmeno trentenne, è l'ultimo ad essere entrato nella lista nera degli "orchi" di Yara. E ieri, a ridosso della scadenza - prevista per il 9 luglio - dei termini per ottenere l'ultima proroga delle indagini, la pm Letizia Ruggeri ha incontrato nuovamente i genitori della giovane. Un incontro fortemente voluto dagli stessi genitori, che si erano lamentati proprio dell'andamento delle indagini e di come il caso della loro figlia fosse passato lentamente nel dimenticatoio. E così Fulvio e Maura Gambirasio sono stati nuovamente interrogati sugli stili di vita, le amicizie - reali e quelle di Facebook - e sull'uso del telefonino della loro figlia. Domande già poste ai genitori numerose volte, ma che forse sono state riproposte per leggere gli indizi in possesso degli investigatori sotto un'altra luce. O forse perchè la famiglia Gambirasio aveva in passato espresso numerose perplessità sull' analisi approfondita di alcune tracce biologiche trovate sul cadavere che, secondo i periti di parte, non erano state prese inizialmente in considerazione ed erano state troppo superficiali.

Purtroppo i timori che questo caso resti senza colpevole diventano sempre più forti. Se un anno e mezzo fa le indagini si erano quasi chiuse con l'arresto di Mohammed Fikri, giovane operaio marocchino, il suo immediato rilascio portarono ad una lista di colpevoli infinita e indefinita. Per molto tempo si pensò che gli assassini erano due, un uomo e una donna addirittura, in seguito al ritrovamento sulla batteria del cellulare di Yara di due profili genetici, mai ritrovati però tra quelli schedati dall'equipe della dottoressa Cattaneo. E di due uomini, o comunque di due individui ha sempre parlato Enrico Tironi, il giovane vicino di casa di Yara, che raccontò di aver visto la ragazza la sera della sua scomparsa chiacchierare con due persone affianco ad una automobile rossa. Tesi dapprima non creduta, scambiata per una sorta di "fame di celebrità" del giovane, ma successivamente ripresa in mano dagli investigatori.

Ad oggi, la svolta delle indagini si è focalizzata a Gorno, paese del bergamasco vicino a Brembate. Qui pare siano stati identificati i profili genetici del trentenne discotecaro. Ma ancora nessuna prova è sicura al 100%. Quello che è certo, è che si dovrebbe parlare di miracolo per far sì che venga intrapresa una pista chiara e definitiva prima dell'eventuale archiviazione delle indagini, che avverrà tra 10 giorni.

Coca-Cola e Pepsi: trovate tracce di alcool nelle bibite


Coca-Cola e Pepsi: trovate tracce di alcol nelle bibite

coca_cola
Le bottiglie di Coca–Cola e Pepsi Cola contengono tracce di alcol. È questa la sensazionale notizia rivelata ieri dalla rivista francese 60 millions des consommateurs edita dall’istituto nazionale del consumo che ha analizzato in laboratorio oltre 19 bevande alla cola di tutte le marche. Si tratta di una quantità ridotta (meno di 10 mg di alcol etilico in un litro, pari a circa lo 0,001%), che sicuramente non crea problemi ai ragazzi. La questione è però molto delicata perché le bibite sono bevute da centinaia di milioni di persone che per motivi religiosi non consumano alcol. 


Nella lista troviamo delle bibite che non contengono alcol ci sono anche quelle firmate dalle catene di supemercati: Carrefour nella versione classica e leggera, Super U, Auchan, Cora, Casino, Leader Price, U-Man Cola. L’elenco delle nove marche che contengono un quantitativo inferiore ai 10 mg/l vede in cima Coca-Cola nella versione classica, Ligt e anche la nuova Zero, Pepsi Cola classica e Max, Leclerc classica e quella con Stevia, Dia, Breizh Cola. L’ultima bibita la Soda Strema arriva invece a 272 mg/l.


Il paradosso è che le due aziende leader del mercato mondiale non hanno mai rivelato la ricetta degli estratti vegetali e spezie come cannella, noce moscata e agrumi delle bibite e adesso si trovano un po’ scoperte. In una dichiarazione al quotidiano francese on line LePoint.fr, Michel Pépin, direttore scientifico della Coca Cola ammette che durante il processo di fabbricazione ci possono essere tracce di alcol.


C’è di più secondo la rivista dei consumatori le analisi hanno evidenziato la presenza di alcuni composti aromatici come i terpeni considerati allergeni.

60 Millions focalizza l’attenzione anche sul colorante E150d che pochi mesi fa lo Stato della California ha inserito nella lista degli ingredienti pericolosi per la salute. Coca-Cola e PepsiCo negli Stati Uniti hanno modificando la ricetta delle bevande senza prevedere modifiche in Europa! Caso analogo per la Coca-Cola Zero che è dolcificata con il ciclammato, un edulcorante vietato negli USA.


La rivista invita i lettori a non sottovalutare sull’elevato contenuto di zucchero. La lista è impietosa: Carrefour Cola Classic contiene l'equivalente di 19 zollette di zucchero per litro, 18 Coca-Cola e 17 Pepsi. Quando si beve una lattina, si manda giù l'equivalente di sei zollette di zucchero! Per quanto riguarda gli edulcoranti nelle bibite light la rivista ricorda che la situazione  non è proprio “limpida” soprattutto se i consumatori sono bambini e adolescenti.

venerdì 29 giugno 2012

Tumori, cura con farmaci molecolari


Tumori, arrivano le terapie molecolari

Tumore ai polmoni
La radiografia di un tumore ai polmoni.
I tumori conoscono la nuova frontiera della cura: si tratta dei nuovi farmaci biomolecolari, che possono aiutare nella cura del cancro al polmone anche in pazienti precedentemente trattati con la chemioterapia e la percentuale di guarigione si attesta al 60 o al 70%. La medicina cambia e si impone l’uso di nuovi farmaci intelligenti.
In questo modo i farmaci molecolari rivoluzionano l’approccio di cura dei tumori al polmone, come ha spiegato l’oncologo Cesare Gridelli:
«Oggi abbiamo intrapreso la strada giusta, quella della terapia biomolecolare. Abbiamo scoperto che la forma più frequente di tumore al polmone – il carcinoma polmonare non a piccole cellule, forma che colpisce anche i non fumatori – si caratterizza con alterazioni genetiche specifiche e così sono stati messi a punto farmaci intelligenti in grado di colpire questi bersagli, risparmiando le cellule sane. Si va incontro alla terapia personalizzata. Nel nostro paese c’è ancora una buona percentuale di pazienti, la maggioranza, che accede solo alla chemio. In un futuro molto vicino sarà possibile, inserendo il tessuto in un’apparecchiatura, effettuare tutti i test genetici contemporaneamente, dando subito l’identikit genetico del tumore.»
Quindi in pratica si deve prima analizzare da cosa dipendono i tumori al polmone dei pazienti. In altre parole, per ora la cura riguarda i tumori di origine genetica, che possono contare anche su una diagnosi precoce, se ci sono stati molti casi precedenti in famiglia e sempre che ci si sottoponga agli screening necessari.
Il tumore al polmone è uno dei più insidiosi, anche perché non si manifesta subito e con chiarezza, ci vogliono analisi molto accurate per giungere a una diagnosi che a volte significa anche morte e in breve tempo. Ma forse oggi qualcosa potrebbe cambiare.

Quale sport fa dimagrire di più ?


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Nuoto
Nuoto: uno degli sport che fa dimagrire di più
Che lo sport faccia dimagrire è ormai assodato, ma bisogna sempre ricordare che per ottenere i risultati migliori l’attività fisica deve essere associata a una alimentazione equilibrata e soprattutto deve essere praticata con costanza.
Detto questo ci sono alcuni sport che accelerano la perdita di peso bruciando i grassi, mentre altri sono più indicati per aumentare la massa muscolare. Quali sono dunque gli sport che fanno dimagrire di più?
Cominciamo da uno dei più comuni, il jogging ovvero la corsa. Un’ora di questo tipo di allenamento permette di bruciare oltre 500 calorie e modella in maniera armonica tutti i muscoli del corpo regalando agilità. Anche il semplice walking, se praticato a passo veloce, consente di raggiungere lo stesso risultato ma il consumo calorico è inferiore.
Praticare la cyclette in palestra o il ciclismo su strada, è un altro valido modo per perdere peso velocemente. Ma uno degli sport più praticati e benefici per tutto il corpo è il nuoto: oltre che ridurre la massa grassa a favore di quella magra questo sport regala un aspetto snello e flessuoso. Inoltre è indicato per chi è in sovrappeso grazie all’effetto dell’acqua, che oltre a far sentire meno il peso svolge anche un’azione modellante. Per chi ama le atmosfere rilassanti c’è lo yoga che seppur con un basso consumo calorico permette di allungare i muscoli e tonificarli perdendo peso in maniera più graduale ma duratura.
Esiste un altro tipo di attività fisica che aiuta a dimagrire in modo veloce e duraturo: saltare la corda. Un esercizio che richiede solo questo prezioso attrezzo, anche abbastanza economico, e che consente di bruciare molte calorie in poco tempo (fino a 200 calorie in un quarto d’ora): per un allenamento ottimale è preferibile utilizzare una musica in sottofondo che aiuta a mantenere un certo ritmo nei salti, accertandosi di indossare le scarpe adatte e di effettuare i salti su una pavimentazione adatta (no asfalto, si legno e tappetino di gomma).
Una delle attività più in voga del momento e che permette di perdere molto grasso è tuttavia lo Zumba fitness. Si tratta di un allenamento a ritmo di musica caraibica, molto divertente e allegra che permette di dimagrire senza annoiarsi. Ne esistono diverse versioni adatte a tutti i gusti e le età ma con un denominatore comune: perdere peso a tempo di musica.

Confindustria: "La crisi è come la guerra


Confindustria: "La crisi è come la guerra, colpite le parti vitali del Paese. Abisso Pil: -2,4% nel 2012"

L'appuntamento con la ripresa slitta a metà 2013, peggiora lo scenario della crisi. "Siamo nell'abisso", avverte Confindustria, che accosta gli effetti della recessione ad una guerra, "i danni economici sono equivalenti a quelli di un conflitto e a essere colpite sono state le parti più vitali e preziose del sistema Italia". Analisi degli economisti di via dell'Astronomia che all'appuntamento con le previsioni economiche di fine giugno hanno rivisto le stime nettamente al ribasso: la recessione "è più intensa" delle attese, nel 2012 il Pil arretrerà del 2,4% (e non dell'1,6% come era stato previsto a dicembre) e nel 2013 scenderà ancora, -0,3% (mentre era attesa una crescita dello 0,6%).
Male lavoro - Un quadro in cui vola la disoccupazione: da inizio crisi a fine 2013 saranno un milione e 482mila i posti di lavoro persi (calcolati in Ula, unità di lavoro equivalenti a tempo pieno); Nel 2012 gli investimenti "crollano dell'8%", i consumi delle famiglie "diminuiscono nettamente", -2,8%, anche come conseguenza della "fiducia al minimo storico". I conti pubblici migliorano "vistosamente" ma "si allontana il pareggio di bilancio": per gli industriali il deficit pubblico nel 2013 sarà a -1,6% del Pil e non del -0,1% come prospettato a dicembre.
Squinzi: "Ora servono riforme e crescita" - E' anche il messaggio ribadito dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Che avverte: "in questo momento il Paese deve essere unito, solidale e determinato. E deve mantenere la calma nell'affrontare una crisi che ha portato l'Italia nell'abisso". Per il leader degli industriali appare chiaro che la crisi sta "diventando più intensa" e si sta "allungando nel tempo": e "non riconoscere questo dato, o negarlo come forse si è fatto per troppo temp, e non agire di conseguenza significa scegliere la via del declino. Dobbiamo ribellarci a questa forma di cecità".
Disoccupazione record - Il quadro delle stime sulla disoccupazione che salirà al 10,9% a fine 2012 e toccherà il record del 12,4% nel quarto trimestre 2013 (13,5% con la Cig) Siamo colpiti, dice Squinzi, da "una recessione che viene dall'abisso della caduta del 2008-2009, un doppio colpo, un uno-due da k.o." e, anche se "le imprese non mollano", "da soli non ce la possiamo fare, perché la sfida oggi non è più tra singoli Paesi, ma tra grandi aree economiche. Siamo al bivio tra la strada della riforme e della crescita in un contesto di rigore dei conti pubblici, o quella più scivolosa che porta al declino economico e sociale". Occhi puntati sul consiglio europeo, anche perché tra "errori recenti e mali antichi" che fanno precipitare la crisi, per Confindustria "gli errori recenti sono stati inanellati nella gestione dell'eurocrisi". Da Bruxelles "speriamo in buone decisioni - dice Squinzi -, forse sull'orlo dell'abisso saremo in grado di dare il meglio". Mentre in Italia bisogna andare avanti sulla via delle riforme, e dopo il rigore puntare anche alla crescita, a partire dal "liberare l'Italia dal piombo della burocrazia: è la via maestra per riportare il Paese su un alto sentiero di sviluppo".
Inflazione in forte risalita e pressione fiscale record - Nel 2012, l'inflazione schizza al 3,1% per poi scendere al 2,6% nel 2013. Mentre le famiglie, alle prese con il "calo passato e atteso del reddito disponibile", riducono drasticamente la spesa: i consumi crollano del 2,8% quest'anno e dello 0,8% nel 2013 (molto più giù delle stime di dicembre: -1% e +0,4%). Il dato sull'inflazione "ingloba sia la maggiorazione delle imposte indirette sia il rincaro della bolletta energetica dovuto al finanziamento degli incentivi alle fonti rinnovabili", ha spiegato il Csc.
Pressione reale fisco schizza a 54,6% nel 2013. Secondo il Centro studi Confindustria la pressione fiscale effettiva, depurata dal sommerso, "schizzerà al 54,6%" nel 2013 dal 54,2% del 2012. Continua la corsa anche della pressione apparente, dal 42,5% del 2011 al 45,1% del 2012 fino al 45,4% del 2013. Le entrate fiscali sono "in forte accelerazione", +5,2% quest'anno, per poi rallentare al +2,6% nel 2013.
Ritorno alla lira si tradurrebbe in una colossale patrimoniale - Il ritorno alla lira, secondo quanto illustrato dal Csc negli Scenari economici, sarebbe simile ad una patrimoniale "sia per gli effetti diretti sul valore delle attività delle famiglie e del loro reddito sia perché davvero le ricchezze private, ovunque detenute (anche illecitamente), verrebbero inevitabilmente sottoposte a una radicale tosatura per ristabilire un po` di ordine nel bilancio pubblico e nella giustizia sociale, di fronte al profondo impoverimento della maggioranza della popolazione".  
28 giugno 2012