domenica 14 dicembre 2014

Terracina, comunicato stampa cons. Marzullo

                      COMUNICATO STAMPA


            Faccio presente che nei giorni scorsi ho provveduto a depositare personalmente, oppure ad inviare ai diversi destinatari, Procura della Repubblica di Latina, Procura Regionale del Lazio presso la Corte dei Conti, Guardia di Finanza di Terracina, Commissariato di Pubblica Sicurezza di Terracina ed all’Autorità Nazionale Anti Corruzione e per la Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni,  un esposto sull’appalto inerente il Santuario di Monte Sant’Angelo (Tempio di Giove).

            Succintamente i motivi che mi hanno spinto verso tale iniziativa sono i seguenti:
-          In base alla delibera d’indirizzo del Consiglio Comunale n. 80 – XI  del 01.06.2007, sulle lenee di politica turistica da seguire da parte dell’Amministrazione Comunale si decideva che il Santuario del Tempio di Giove doveva vedere coinvolte nella gestione Associazioni e Cooperative.  Atto d’indirizzo completamente disatteso in quanto la gestione si è data in appalto ad una Società Privata in questo periodo, tra l’altro, citata dalla trasmissione Reporter.
Per chi non ricordasse bene come andarono le cose, va rammentato che tale bando di gara andò deserto, furono riaperti i termini del bando stesso e vinse l’appalto l’unica azienda che si è presentata.
-          Il Contratto d’appalto sottoscritto tra il Comune e l’azienda in data 30.10.2012, prevede che il Comune da all’a vincitrice dell’appalto la gestione di: Il servizio di accoglienza, informazione e biglietteria, il servizio di visite guidate, laboratori didattici e di accompagnamento durante la fase Delle rappresentazioni; il servizio di gestione del sito internet, del merchandising e della vendita on line di prodotti editoriali, di servizi e biglietti; il servizio di manutenzione del sito archeologico; il servizio di organizzazioni di eventi ed infine il servizio di gestione dell’area parcheggio e del bus navetta.
-          Il successivo art. 3 – denominato CORRISPETTIVO – al punto 1) stabilisce che: Il concessionario dovrà corrispondere all’Amministrazione Comunale una quota percentuale, su base annua, del 40% degli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti e degli introiti percepiti per tutti i servizi gestiti; mentre al successivo punto 4), che il concessionario, comunque garantirà all’Amministrazione un aggio minimo annuo pari ad Euro 120.000,00 oltre IVA.

Da documenti in mio possesso, dopo regolare accesso agli atti, tutto questo non risulta avvenuto. (Lettera del responsabile dell’esecuzione del contratto del 29.05.2014 indirizzata al Dirigente Comunale Dott. Negossi).

Non riscontro nei calcoli dove è finita l’IVA, probabilmente per mia ignoranza.

Non risultano inoltre conteggiate le entrate di tutti i servizi appaltati, anzi risultano conteggiati solo i biglietti d’ingresso, ed il parcheggio? E le navette BUS? E così via.

E’ chiaro che con tale modalità di calcolo mai si supererà la quota dei 120.000.,00 Euro minimo.

Sempre dalla su citata lettera viene fuori che l’utenza elettrica non è stata mai volturata nei confronti della Società, per cui il Comune DISSESTATO, ha continuato a pagare l’elettricità a favore di una società privata che in base al capitolato d’appalto doveva accollarsi, e che la manutenzione, relativamente allo sfalcio delle erbe ed alla pulizia del sito archeologico,   nel periodo primaverile non era all’altezza delle aspettative.

Nel periodo è nato un contenzioso tra la ditta appaltatrice della gestione del sito e la ditta che ha effettuato i lavori dell’impianto d’illuminazione, ognuno addossava la responsabilità all’altra del fatto che un fulmine avesse danneggiato gli impianti, rammentiamo che dal capitolato d’appalto la manutenzione straordinaria è in capo all’azienda appaltante, e qui, a mio avviso avviene una cosa sconcertante.

Mentre le due aziende litigano su chi deve accollarsi il costo delle riparazioni, arriva una determina di un dirigente Comunale, che non è il Dott. Negossi, bensì l’ing. Armando Percoco, che pur premettendo nella determina che i costi della manutenzione straordinaria sono a carico dell’azienda appaltante ed esattamente afferma: Dato atto che tra le competenze della MUNUS S.r.l. ricadono, tra l’altro, i costi relativi alla manutenzione straordinaria degli impianti e delle apparecchiature tecnologiche;

Dato atto che la Ditta MUNUS si è resa disponibile ad effettuare tali lavorazioni ed, all’uopo, ha presentato apposito preventivo del 16.06.2014 di Euro 19.930,00 oltre IVAche prevede le seguenti riparazioni …………………………..

Ritenuto: Il preventivo congruo ; affidare con urgenza detto intervento alla MUNUS……………………………..

DETERMINA DI PAGARE PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI Euro 24.324,60.
Il tutto sulla base di un preventivo ritenuto congruo dall’Ingegnere.
E’ stata fatta una perizia tecnica per la valutazione della congruità?
La MUNUS può fare questi lavori? Rientra nel campo delle mansioni di tale società svolgere manutenzione?
Non era più opportuna una gara ad evidenza pubblica?
Ma se le ditte stavano scaricandosi addosso, tra loro, la responsabilità di chi doveva pagare perché tali costi se li è accollati il  Comune?
Sui pagamenti della MUNUS ho presentato una Interrogazione al Sindaco in data 6 Maggio 2014, tale Interrogazione  non si è mai portata in Consiglio Comunale per una risposta, devo ritenere che evidentemente chi ci amministra ha qualche difficoltà a rispondere.
Ora la palla è nelle mani di qualcun altro che ha la responsabilità di indagare e verificare se tutto quanto è stato fatto ha i carismi della regolarità, cosa di cui il sottoscritto nutre forti perplessità, ed è a loro che sommessamente mi rimetto.
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente il legale Daniele Cervelloni per tutto l’apporto professionale che mi ha dato nell’elaborare l’esposto, credo che di persone così, che si mettono a disposizione del bene comune,  la nostra collettività ha bisogno.
Anzi, così come ieri l’Associazione Realtà Cittadina mi ha supportato sui bilanci comunali ed oggi il legale Cervelloni in questo esposto, c’è da augurarsi che la società civile locale trovi il coraggio di farsi avanti, scendere in campo in prima persona e spazzare via questa classe politica affaristica, non all’altezza del compito e tutta protesa a difendere gli interessi di bottega, siano essi politici o familiari.
Per chi non avesse capito questo ultimo riferimento lo rimando alla verifica delle assunzioni effettuate presso alcuni centri commerciali, all’azienda dei rifiuti oppure in qualche punto di ristorazione veloce di recente apertura.

                                                                       Il Consigliere Comunale
                                                                       Vittorio Marzullo

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