venerdì 31 maggio 2013

Maternità anticipata: breve guida

Maternità anticipata: breve guida

06 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 1 | In: Blog
Maternità anticipata: breve guida
La maternità anticipata è un periodo di interdizione dal lavoro che precede il periodo diastensione obbligatoria (congedo di maternità della durata di cinque mesi) e il congedo parentale.

Per quali motivi si può richiedere?

Può essere chiesta dalla gestante nei mesi che precedono l’interdizione obbligatoria dal lavoro, in alcuni casi particolari:
  • quando insorgono problemi di salute che mettono a rischio la gravidanza ed è consigliato un periodo di riposo oppure caso di gravi complicanze della gravidanza o di forme morbose della gestante che possono essere aggravate dalla gravidanza. La legge tutela lo stato di salute della gestante e del nascituro;
  • quando le condizioni di lavoro non lo consentono poiché l’ambiente di lavoro potrebbe non essere considerato salubre e potrebbe mettere a rischio la gravidanza o la salute della donna e del bambino;
  • quando le mansioni di lavoro della gestante sono un pericolo per la gravidanza (es. sollevare pesi, gestire solventi chimici ecc.) e il datore di lavoro non può spostare la lavoratrice su altre attività.

Chi può farne domanda

La maternità può essere richiesta ovviamente dalle lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato, ma come sappiamo ci sono altri tipi di contratti e collaborazioni  nel mondo del lavoro. Hanno dunque diritto alla maternità anticipata anche:
  • le lavoratrici a progetto e categorie assimilate (lavoratrici coordinate e continuative);
  • le lavoratrici che svolgono prestazioni occasionali;
  • le associate in partecipazione;
  • le libere professioniste che versano i contributi nella gestione separata, purché si astengano effettivamente dalla attività lavorativa durante i periodi tutelati.
La maternità anticipata spetta anche alle lavoratrici parasubordinate http://bit.ly/104Iddl via @6sicuro
L’astensione dal lavoro dovrà essere attestata con una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da parte della lavoratrice e del committente o associante in partecipazione o della libera professionista.

Come si richiede

Di seguito i passaggi per ottenere l’interdizione anticipata dal lavoro
  • recarsi nella sede di competenza dell’Ispettorato del Lavoro (è possibile compilare il modulo direttamente lì) appena si ha la certezza di essere incinte (nel caso di un lavoro insalubre o pregiudizievole alla salute del bambino e della madre) oppure appena sopraggiungano le condizioni di complicanze della gestazione;
  • portare un certificato originale del ginecologo del servizio sanitario nazionale (oltre a una fotocopia se il certificato è rilasciato da un medico privato) che attesti lo stato di gravidanza e la data presunta del parto e tutto quanto accerti che la gravidanza è a rischio (diagnosi e prognosi) oppure che l’attività lavorativa mette in pericolo la gestazione.
  • la ASL di competenza, su richiesta dell’Ispettorato del Lavoro, verifica la presenza delle condizioni di rischio sul luogo di lavoro poi invia rapporto del sopralluogo all’Ispettorato del Lavoro;
  • la maternità anticipata viene concessa con provvedimento dell’Ispettorato del Lavoro e viene spedita con raccomandata al datore di lavoro e alla gestante per conoscenza.
L’ter per la richiesta di maternità anticipata

Trattamento economico

Per quanto concerne le lavoratrici dipendenti, il trattamento economico erogato durante la maternità anticipata è identico a quello concesso per la maternità obbligatoria e consiste in un’indennità economica giornaliera posta a carico dell’INPS pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera del periodo di paga immediatamente precedente l’inizio del congedo, maggiorata dei ratei delle mensilità aggiuntive e degli altri elementi ricorrenti della retribuzione.
Nel caso di lavoratrici parasubordinate e libere professioniste l’indennità di maternità è calcolata, per ciascuna giornata del periodo indennizzabile, comprese le festività, in misura pari all’80% di 1/365 del reddito medio annuo derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale, nel periodo di riferimento.

Maternità obbligatoria: tutto quello che devi sapere!

Maternità obbligatoria: tutto quello che devi sapere!

13 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 0 | In: Blog
Maternità obbligatoria: tutto quello che devi sapere!
La maternità obbligatoria, ovvero il congedo di maternità, indica il periodo in cui la madre lavoratrice deve astenersi obbligatoriamente dal lavoro. Il periodo in questione può essere preceduto dalla maternità anticipata e seguito dal congedo parentale facoltativo.
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Tutto quello che devi sapere sulla maternità obbligatoria http://bit.ly/10aAfgZ via @6sicuro

A chi spetta

Il congedo di maternità obbligatorio spetta a diverse categorie di lavoratrici. Vediamo quali (per semplicità espositiva abbiamo escluso i casi particolari):
  • lavoratrici dipendenti assicurate all’INPS (apprendiste, operaie, impiegate, dirigenti) che hanno un rapporto di lavoro in corso alla data di inizio del congedo;
  • disoccupate o sospese nel caso in cui il congedo di maternità sia iniziato entro 60 giorni dall’ultimo giorno di lavoro;
  • disoccupate o sospese che hanno diritto all’indennità di disoccupazione, alla mobilitàoppure alla cassa integrazione;
  • lavoratrici agricole a tempo indeterminato ed alle lavoratrici agricole tempo determinato che nell’anno di inizio del congedo abbiano maturato almeno 51 giornate di lavoro agricolo;
  • colf e badanti che hanno 26 contributi settimanali nell’anno precedente l’inizio del congedo di maternità oppure 52 contributi settimanali nei due anni precedenti l’inizio del congedo stesso;
  • lavoratrici a domicilio;
  • lavoratrici impegnate su attività socialmente utili o di pubblica utilità;
  • collaboratrici a progetto, cosiddette cocopro;
  • libere professioniste iscritte alla gestione separata (l’indennità è legata all’effettiva astensione dall’attività lavorativa).
Le lavoratrici autonome (artigiane e commercianti) e le libere professioniste iscritte alle casse professionali hanno invece diritto all’indennità relativa alla maternità obbligatori ma non sono tenute all’astensione effettiva dal lavoro.

Periodo di astensione

Il periodo di astensione dal lavoro e di corresponsione della relativa indennità riguarda:
  • 2 mesi precedenti la data presunta del parto (si calcolano senza includere la data presunta del parto);
  • l’eventuale periodo intercorrente tra data presunta e data effettiva del parto;
  • 3 mesi successivi al parto decorrenti dal giorno successivo alla data stessa.
Ferma restando la durata complessiva del congedo di maternità, pari a 5 mesi, le lavoratrici possono usufruire della flessibilità del congedo, astenendosi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei 4 mesi successivi al parto.
Per poter avvalersi di questa facoltà è necessario che il medico specialista ginecologo del Servizio Sanitario Nazionale ed il medico aziendale (se previsto per legge) certifichino che tale opzione non comporta pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro. Se in azienda non è prevista la figura del medico competente, è necessaria la dichiarazione del datore di lavoro che lo attesti.
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Quanto dura la maternità obbligatoria? http://bit.ly/10aAfgZ via @6sicuro

Come si richiede

Per avere diritto alla maternità obbligatoria, entro il settimo mese di gravidanza (è opportuno muoversi con un po’ di anticipo), la futura mamma deve presentare una domanda apposita aldatore di lavoro e all’INPS che deve essere corredata da una certificazione medica che specifichi la data presunta del parto e il mese di gestazione. La nascita deve poi essere comunicata con l’autocertificazione entro 30 giorni, sia all’Istituto di Previdenza sia al datore di lavoro, al quale si dovrà anche comunicare se si intende riscuotere gli assegni familiari per il bambino e richiedere le detrazioni per carichi di famiglia.

Trattamento economico

Per quanto concerne le lavoratrici dipendenti e le parasubordinate, il trattamento economico erogato durante la maternità obbligatoria consiste in un’indennità economica giornaliera posta a carico dell’INPS pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera del periodo di paga immediatamente precedente l’inizio del congedo, maggiorata dei ratei delle mensilità aggiuntive e degli altri elementi ricorrenti della retribuzione.
Le libere professioniste hanno invece diritto ad una indennità nella misura dei 5/12 dell’80% del reddito professionale dichiarato nel secondo anno antecedente alla data del parto.
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Qual è il trattamento economico durante la maternità obbligatoria? http://bit.ly/10aAfgZ via @6sicuro

Paternità obbligatoria

papà sono molto penalizzati e non hanno molte possibilità di godersi il nascituro. La paternità obbligatoria è rappresentata da un solo giorno da prendere entro i 5 mesi dalla nascita del bimbo retribuito al 100%. In più vengono concessi due giorni facoltativi comunque entro i primi 5 mesi ma in sostituzione a quelli della madre e retribuiti al 100%.

Maternità facoltativa: come, quando, quanto dura?

Maternità facoltativa: come, quando, quanto dura?

22 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 0 | In: Blog
Maternità facoltativa: come, quando, quanto dura?
Proseguiamo con la nostra carrellata informativa sull’astensione dal lavoro per la nascita di un figlio e, dopo la maternità anticipata e quella obbligatoria, parliamo della maternità facoltativa.

Periodo di riferimento

La maternità facoltativa, propriamente detta congedo parentale, è un periodo di astensione dal lavoro successivo al periodo di maternità obbligatoria.
La mamma lavoratrice dipendente – ma a determinate condizioni vale anche per parasubordinate, libere professioniste e lavoratrici autonome – ha diritto ad un periodo di astensione dal lavoro di 6 mesi e ne può usufruire nell’arco dei primi 8 anni di vita del bambino.
Il congedo parentale può essere continuativo oppure frazionato in mesi, giorni e grazie ad una recente novità anche in ore (quella mezza giornata per andare al saggio o dal medico, per intenderci).
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Sapevi che il congedo parentale può essere frazionato in ore? http://bit.ly/10XLdCz via @6sicuro

Come si richiede?

La domanda di congedo parentale deve essere presentata all’INPS in via telematica, ecco le diverse possibilità:
  • Web – servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN dispositivo attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it – Servizi on line);
  • Contact Center integrato – n. 803164 gratuito da rete fissa o al n. 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico;
  • Patronati , attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Retribuzione

Esistono due livelli retributivi:
  • entro i primi 3 anni bambino per un periodo massimo complessivo di 6 mesi spetta importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera calcolata considerando la retribuzione del mese precedente l’inizio del periodo di congedo;
  • dai 3 anni e un giorno agli 8 anni del bambino il congedo viene retribuito al 30% solo se il reddito individuale del genitore risulti inferiore a 2,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione, insomma in gaso di forte disagio economico; altrimenti il congedo per un bambino con più di 3 anni non viene retribuito affatto.

E se si astiene dal lavoro il papà?

A differenza della maternità anticipata e di quella obbligatoria, il congedo parentale è un diritto che riguarda anche i papà. I genitori possono dunque decidere insieme chi dei due si asterrà dal lavoro, magari anche valutando insieme chi perde di più in termini retributivi (gli importi sopra citati sono identici che si parli di mamma o di papà). A variare sono i periodi di astensione, nel dettaglio:
  • il padre può astenersi per un periodo, continuativo o frazionato, non superiore a 7 mesi;
  • le astensioni dal lavoro, se utilizzate da entrambi i genitori, non possono superare il limite complessivo di 11 mesi;
  • il genitore solo può astenersi per un periodo, continuativo o frazionato, non superiore a 10 mesi.

Corsia d’emergenza in autostrada: tutto quello che c’è da sapere

Corsia d’emergenza in autostrada: tutto quello che c’è da sapere

20 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 4 | In: Blog
Corsia d'emergenza in autostrada: tutto quello che c'è da sapere
Un’automobile percorre la bretella che collega le autostrade A1 e A21, all’altezza diFiorenzuola. Sbanda leggermente, forse per un attimo di distrazione del conducente. Invade di poco la corsia d’emergenza, che a parte rari casi dovrebbe essere lasciata sgombra, e tampona violentemente un camion in sosta. Nell’impatto l’automobile si accartoccia, incastrandosi sotto il mezzo pesante e solo l’intervento di Vigili del Fuoco ed eliambulanzaevita il peggio.
L’esatta dinamica dell’incidente è ora al vaglio delle forze dell’ordine, anche se i primi dettagli confermano, ancora una volta, un uso discutibile – se non proprio scorretto – della corsia d’emergenza. Problema nemmeno troppo raro sulle nostre strade, che spesso sono teatro di incidenti di questo tipo.
Infatti, nonostante l’opera di prevenzione da parte della Polizia Stradale, capita spesso di assistere a manovre che poco hanno a che fare con buon senso e soprattutto Codice della strada. Il problema sono i molti automobilisti che si fermano per una telefonata o sorpassi a destra, giusto per dirne un paio, ma anche per usare la corsia d’emergenza per un pisolino.
<>Corsia d’emergenza in autostrada: tutto quello che c’è da sapere: http://bit.ly/10IdWwx via @6sicuro

Come utilizzare correttamente la corsia d’emergenza?

Dato che il problema è serio, oltre che diffuso, vi segnaliamo un video realizzato dalla Polstradache spiega le principali norme riguardanti la corsia d’emergenza.
La prima innanzitutto: la corsia è destinata alle sole soste di emergenza (che comunque non possono protrarsi oltre le tre ore) e al traffico dei veicoli di soccorso. Può essere occupata solo in due casi: malessere del conducente o guasto del veicolo, quando cioè la corsia diventa una sorta di “rifugio temporaneo” e ed evita guai più seri.
Altro mito da sfatare: una volta fermata l’automobile, i pedoni non devono camminare liberamente o accamparsi lungo la corsia, che possono percorrere solo per raggiungere lecolonnine SOS.
La circolazione dei veicoli è sempre vietata, tranne in caso di ingorgo, quando è possibile appoggiarsi alla corsia d’emergenza per uscire prima, e comunque solo nel tratto finale (pari a 500 metri) prima dello svincolo.
Quanto al veicolo fermo, esso deve essere sempre segnalato mantenendo accese le luci di posizione e, dove possibile, posizionando il triangolo.  In ogni caso, è bene ricordarlo, la corsia d’emergenza serve a evitare guai più seri, ma rimane pur sempre un luogo a rischio. Per questo motivo, bisogna ricordarsi che sostarvi è sempre pericoloso.

Assicurazione Auto: sfatiamo un po’ di miti

Assicurazione Auto: sfatiamo un po’ di miti

17 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 20 | In: Blog
Assicurazione Auto: sfatiamo un po' di miti
Fai pure l’assicurazione su Internet… Certamente credi di risparmiare qualche soldo all’inizio, ma poi? Quando hai un incidente, a chi ti rivolgi? Te la prendi con lo schermo del tuo pc? Quando aspetti che ti arrivino i soldi e ti trovi un callcenter che ti rimbalza da un operatore all’altro, che fai? Invece, con me , che faccio l’agente di assicurazioni da 10/20/30 anni, se hai un problema, mi chiami. Siamo qua, rispondiamo, e sappiamo ‘incanalare’ la tua pratica di sinistro nel modo giusto alla compagnia di assicurazioni. E  vedrai che tutto sommato, anche se da noi la polizza la paghi un po’ di più, alla fine ti conviene e vivi più tranquillo. Sei in buone mani, con noi.  E non in quelle di un callcenter impersonale che non sa chi sei”
Quante volte abbiamo sentito questo ritornello. Al bar, in spiaggia, a cena con amici, sulle nostre pagine Facebook: sembra che l’assistenza “personalizzata” a seguito di un incidente sia diventato l’ultimo baluardo che gli agenti usano per convincere i clienti a continuare a comperare da loro la polizza anche se costa di più  A volte molto di più. E soprattutto “lavorando” sullo paura (che tutti abbiamo) di non avere un interlocutore: “Se hai un incidente che fai? Le compagnie online fanno di tutto per non pagarti e tu non sai con chi prendertela!”.

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“Fai l’assicurazione su Internet ma poi? Se hai un incidente a chi ti rivolgi?” Sfatiamo un po’ di miti.. bit.ly/185Ihue via @6sicuro

Ho avuto modo di testare in prima persona la procedura di risarcimento di una compagnia online. Preciso anche che, nei contatti avuti con la compagnia, non ho mai segnalato che lavoro nel settore e che mi occupo di distribuzione di assicurazioni online. Primo perché odio l’approccio stile “lei non sa chi sono io”, secondo perché volevo osservare le procedure esattamente come si svolgono per tutti i clienti.
E dunque, questi i fatti.
La sera del 6 aprile, uscendo da un ristorante in Toscana, trovo una piccola folla intorno alla mia auto – un Audi A4 – che si era radunata perché era appena avvenuto un incidente. Una 600, che aveva evidentemente perso il controllo, era andata a sbattere contro la mia Audi, regolarmente parcheggiata sul lato della strada. Questo è il quadretto che mi sono trovato.
Assicurazione auto
Ovviamente un po’ ci si arrabbia, li per li. Poi si cerca di ordinare le idee e andare avanti. L’auto che mi aveva urtato era molto peggio messa della mia e non poteva più muoversi. La signora alla guida era visibilmente scossa per l’accaduto. Non aveva evidentemente alcuna difficoltà ad ammettere il suo torto. Non poteva essere altrimenti: la mia auto è stata “investita”, ripeto, da parcheggiata! Estraggo quindi dal cruscotto il modulo di constatazione amichevole e iniziamo a compilarlo. Per me era la prima volta e confesso che non è semplicissimo. Mettiamo tutti i dati, discutiamo un po’ sulla descrizione della dinamica (il tema era se si poteva definire un tamponamento o meno, visto che l’urto era dietro/sul fianco). Alla fine firmiamo e ce ne andiamo (almeno io, lei aspettava il carro attrezzi). La mia macchina, anche se un po’ ammaccata, funzionava.
Il mattino dopo sono rientrato a Milano (era domenica) e il lunedì mattina chiamo la mia compagnia – per la cronaca, Genialloyd (una delle più importanti compagnie online) – per denunciare il sinistro. Mi rispondono subito (forse 30 secondi attesa).
Parlo con una signorina alla quale descrivo la dinamica dell’incidente. La stessa mi chiede se io ho una carrozzeria di fiducia. Non avendola, la signorina mi chiede se mi va bene di usarne una convenzionata con loro e me ne propone varie, indicandomi quelle vicine a casa mia. Ne scegliamo una insieme e l’operatrice mi annuncia che a breve avrei ricevuto una mail con tutte le istruzioni per procedere con la riparazione, precisando che avendo scelto una delle “loro” carrozzerie non avrei dovuto anticipare io il costo della riparazione, ma avrebbero provveduto loro a pagare direttamente.
Unica incombenza da parte mia, mandare a loro copia della constatazione amichevole firmata. Detto e fatto, l’ho scannerizzata e mandata via mail, mentre una delle copie “originali” la potevo dare al carrozziere che l’avrebbe fatta avere lui alla compagnia. Dopo 3 minuti  è arrivato al mio indirizzo email questo documento.
Assicurazioni Auto
 carrozzieri
Chiamo la carrozzeria, mi dicono che hanno bisogno di 2 giorni per farla vedere al perito prima di  ripararla e che potevano iniziare il lavoro il lunedì successivo. Faccio notare che avevo letto sul sito di Genialloyd che potevo chiedere che venissero a prendere loro l’auto a casa mia. Mi confermano che è possibile e ci accordiamo su tutta la linea: mercoledì la vengono a prendere, giovedì la vede il perito, venerdì arriva l’ok e il lunedì successivo inizia la riparazione.
È stato esattamente così. La riparazione ha preso un po’ di tempo in più perché un pezzo originale (il porta faro) è arrivato dall’Audi con qualche giorno di ritardo. L’auto mi è stata riconsegnata a domicilio 2 settimane dopo, perfetta. Ho firmato solo una autorizzazione al pagamento diretto fra la compagnia e la carrozzeria.  Non ho pagato neanche un euro.

Niente altro. Semplice, efficiente, puntuale, con tanto di ritiro e riconsegna del veicolo a domicilio. Eccolo.
Assicurazione Auto
E quelli che ancora dicono di non fidarsi delle compagnie online, che se hai un incidente “poi cosa fai”, mi sembrano sempre di più dei rimasugli di un’epoca che non c’è più, pronti a diffondere dubbi infondati sulle compagnie online per vendere ai loro clienti dei prodotti identici a quelli che si trovano sul Web, ma più cari.

Equitalia molla i Comuni: le multe si pagano?

Equitalia molla i Comuni: le multe si pagano?

17 maggio 2013 | Pubblicato da:  | Commenti: 10 | In: Blog
Equitalia molla i Comuni: le multe si pagano?
Dal 1° luglio Equitalia, la società pubblica incaricata alla riscossione dei tributi, cesserà la sua attività per i Comuni Italiani. L’obiettivo è quello di riportare l’autonomia fiscale, ma non tutte le amministrazioni sono pronte. Circa 6 mila sindaci, sugli ottomila che avevano esternalizzato la riscossione dei tributi, non hanno ancora trovato un soluzione o scelto un’alternativa.
Equitalia avrebbe dovuto “abbandonare” i Comuni italiani già alla fine del 2011, in base al decreto sviluppo di quell’anno, ma dopo due proroghe sta per arrivare la data dei (potenziali) saluti finali. Il 30 giugno 2013 è il termine ultimo per quei 6 mila Comuni per i quali Equitalia effettua ancora la riscossione, spontanea o coattiva, dei tributi. Dal giorno seguente, le amministrazioni potranno inglobare il servizio all’interno delle gestione comunale, operazione che richiederebbe un investimento di capitali e assunzione di personale, oppure servirsi di un soggetto esterno selezionabile tramite una gara pubblica.
A questo buco normativo se ne aggiunge un altro ancora più preoccupante, ovvero lo stop previsto per le riscossioni inferiori ai 2 mila euro. Un’azione volta a smorzare le tensioni sociali, venutesi a creare a causa delle innumerevoli cartelle esattoriali ricevute dai cittadini, ma che va a creare una voragine nelle casse comunali che rischiano di vedere ancora meno soldi in entrate. Risulterà ancora più difficile riscuotere i crediti relativi alle multe non pagate, visto che mediamente un verbale generico compreso di more e interessi non arriverebbe mai sopra i duemila euro. Il caos normativo premia sempre i più furbi, ovvero coloro i quali non pagheranno più le multe perché non soggette a cartelle esattoriali.
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Gli automobilisti cestinano le multe perché Equitalia abbandona i Comuni italiani. http://bit.ly/YMeCmR via @6sicuro
Molti sono gli automobilisti che, venuti a conoscenza della “falla” nel sistema, hanno deciso di cestinare le contravvenzioni ricevute. Un gesto dettato non solo dalla mancanza di senso civico, ma anche dalla comunicazione di Equitalia che ha chiesto alle Amministrazioni di fermare l’inoltro di ruoli a partire dal 20 maggio. Una situazione complessa in cui ci sono realtà amministrative che riescono a gestire autonomamente la riscossione dei crediti, altre che non hanno fondi per la formazione di nuovo personale. Un giochetto che potrebbe costare il 20% degli 1,5 miliardi di euro notificati tramite contravvenzioni, che mediamente non vengono pagati nell’arco di un anno.
Non pagare una multa oggi potrebbe sembrare la scelta più ovvia per i furbi, ma apporterebbe ben più gravi conseguenze una volta appianato il caos normativo.
Infine, non si esclude una nuova proroga per l’operato di Equitalia che continuerebbe a riscuotere i tributi fino a nuove disposizioni.

giovedì 30 maggio 2013

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA
di Francesco Avena

Un corso di fotografia per la solidarietà. Si chiama «Immaginavo», una splendida iniziativa a sostegno dell'AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) per far conoscere meglio l'importante ed utile attività che questo gruppo diretto dal presidente Vincenzo Avena svolge sul territorio a sostegno dei malati e delle persone più bisognose. Per sensibilizzare soprattutto i più giovani alle finalità dell'associazione e avvicinarli alla sua attività, con la collaborazione dell'agenzia Cocoagency è stato ideato un concorso fotografico partito in questi giorni e che si concluderà il prossimo luglio. L'AVO, presente su tutto il territorio italiano ha come obiettivo principale quello di promuovere la nascita di nuove sedi e diffondere lo spirito di solidarietà rivolto esclusivamente al bisogno del malato, garantendo assistenza e aiuto per le necessità quotidiane (durante i pasti) e contribuendo a non far mancare, nelle situazioni di maggiore difficoltà, beni materiali utili alla degenza. In occasione della realizzazione del nuovo sito web istituzionale, la sede AVO di Terracina bandisce un concorso finalizzato alla raccolta di materiale fotografico originale utile ad illustrare le sezioni e le pagine del sito. Obiettivo del concorso è illustrare con una serie di cinque immagini i principi e le finalità dell'Associazione. Possono partecipare tutti, fotoamatori o professionisti, da soli o in gruppo, senza limiti di età o di residenza. Per il vincitore, selezionato da una giuria di esperti, viene messo in palio un Apple iPad mini. I dettagli, il bando e il modulo di iscrizione si possono scaricare da: www.avoterracina.org.

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA
di Francesco Avena

Un corso di fotografia per la solidarietà. Si chiama «Immaginavo», una splendida iniziativa a sostegno dell'AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) per far conoscere meglio l'importante ed utile attività che questo gruppo diretto dal presidente Vincenzo Avena svolge sul territorio a sostegno dei malati e delle persone più bisognose. Per sensibilizzare soprattutto i più giovani alle finalità dell'associazione e avvicinarli alla sua attività, con la collaborazione dell'agenzia Cocoagency è stato ideato un concorso fotografico partito in questi giorni e che si concluderà il prossimo luglio. L'AVO, presente su tutto il territorio italiano ha come obiettivo principale quello di promuovere la nascita di nuove sedi e diffondere lo spirito di solidarietà rivolto esclusivamente al bisogno del malato, garantendo assistenza e aiuto per le necessità quotidiane (durante i pasti) e contribuendo a non far mancare, nelle situazioni di maggiore difficoltà, beni materiali utili alla degenza. In occasione della realizzazione del nuovo sito web istituzionale, la sede AVO di Terracina bandisce un concorso finalizzato alla raccolta di materiale fotografico originale utile ad illustrare le sezioni e le pagine del sito. Obiettivo del concorso è illustrare con una serie di cinque immagini i principi e le finalità dell'Associazione. Possono partecipare tutti, fotoamatori o professionisti, da soli o in gruppo, senza limiti di età o di residenza. Per il vincitore, selezionato da una giuria di esperti, viene messo in palio un Apple iPad mini. I dettagli, il bando e il modulo di iscrizione si possono scaricare da: www.avoterracina.org.
UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA
di Francesco Avena

Un corso di fotografia per la solidarietà. Si chiama «Immaginavo», una splendida iniziativa a sostegno dell'AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) per far conoscere meglio l'importante ed utile attività che questo gruppo diretto dal presidente Vincenzo Avena svolge sul territorio a sostegno dei malati e delle persone più bisognose. Per sensibilizzare soprattutto i più giovani alle finalità dell'associazione e avvicinarli alla sua attività, con la collaborazione dell'agenzia Cocoagency è stato ideato un concorso fotografico partito in questi giorni e che si concluderà il prossimo luglio. L'AVO, presente su tutto il territorio italiano ha come obiettivo principale quello di promuovere la nascita di nuove sedi e diffondere lo spirito di solidarietà rivolto esclusivamente al bisogno del malato, garantendo assistenza e aiuto per le necessità quotidiane (durante i pasti) e contribuendo a non far mancare, nelle situazioni di maggiore difficoltà, beni materiali utili alla degenza. In occasione della realizzazione del nuovo sito web istituzionale, la sede AVO di Terracina bandisce un concorso finalizzato alla raccolta di materiale fotografico originale utile ad illustrare le sezioni e le pagine del sito. Obiettivo del concorso è illustrare con una serie di cinque immagini i principi e le finalità dell'Associazione. Possono partecipare tutti, fotoamatori o professionisti, da soli o in gruppo, senza limiti di età o di residenza. Per il vincitore, selezionato da una giuria di esperti, viene messo in palio un Apple iPad mini. I dettagli, il bando e il modulo di iscrizione si possono scaricare da: www.avoterracina.org.

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA

UN CONCORSO FOTOGRAFICO PER L’AVO DI TERRACINA
di Francesco Avena

Un corso di fotografia per la solidarietà. Si chiama «Immaginavo», una splendida iniziativa a sostegno dell'AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) per far conoscere meglio l'importante ed utile attività che questo gruppo diretto dal presidente Vincenzo Avena svolge sul territorio a sostegno dei malati e delle persone più bisognose. Per sensibilizzare soprattutto i più giovani alle finalità dell'associazione e avvicinarli alla sua attività, con la collaborazione dell'agenzia Cocoagency è stato ideato un concorso fotografico partito in questi giorni e che si concluderà il prossimo luglio. L'AVO, presente su tutto il territorio italiano ha come obiettivo principale quello di promuovere la nascita di nuove sedi e diffondere lo spirito di solidarietà rivolto esclusivamente al bisogno del malato, garantendo assistenza e aiuto per le necessità quotidiane (durante i pasti) e contribuendo a non far mancare, nelle situazioni di maggiore difficoltà, beni materiali utili alla degenza. In occasione della realizzazione del nuovo sito web istituzionale, la sede AVO di Terracina bandisce un concorso finalizzato alla raccolta di materiale fotografico originale utile ad illustrare le sezioni e le pagine del sito. Obiettivo del concorso è illustrare con una serie di cinque immagini i principi e le finalità dell'Associazione. Possono partecipare tutti, fotoamatori o professionisti, da soli o in gruppo, senza limiti di età o di residenza. Per il vincitore, selezionato da una giuria di esperti, viene messo in palio un Apple iPad mini. I dettagli, il bando e il modulo di iscrizione si possono scaricare da: www.avoterracina.org.

È morta l'attrice Franca Rame, camera ardente al teatro Piccolo di Milano. Funerali con cerimonia laica

È morta l'attrice Franca Rame, camera ardente al teatro Piccolo di Milano. Funerali con cerimonia laica

L'attrice Franca Rame, moglie di Dario Fo, è morta a Milano. L'ex senatrice aveva 84 anni ed era malata da tempo. Secondo quanto si è appreso, è deceduta nella sua abitazione di Porta Romana a Milano. Questa mattina alle 8:50 dall'abitazione dove abitava col marito, il premio Nobel per la Letteratura del 1997, è stato allertato il 118 che sul posto ha inviato un'ambulanza e un'automedica. I soccorritori hanno spiegato di aver tentato di rianimare l'attrice ma di non aver potuto far altro che constatarne, poco dopo, la morte. Franca Rame, era stata colpita da un ictus il 19 aprile dello scorso anno sempre nella sua casa. In quella circostanza era stata trasportata al Policlinico dove era rimasta ricoverata per diversi giorni. 
Camera ardente e funerali - Sarà allestita al teatro Piccolo di Milano la camera ardente. Lo ha spiegato dopo aver fatto visita, il presidente del Consiglio Comunale, Basilio Rizzo. "Posso anticipare che la tumulazione avverrà al Famedio, la giunta deciderà in tal senso", ha commentato Rizzo, che ha anche aggiunto "é difficile immaginare la separazione di Franca da Dario, forse solo la morte poteva separarli". Rizzo ha ricordato Franca Rame come "una persona di teatro che ha fatto grandi cose, che ha seguito il movimento dal 1968 in poi". Rizzo ha ricordato infine come "dieci anni fa con l'impegno di lei e di Dario fondammo le prime liste civiche". Al termine della camera ardente allestita al Piccolo Teatro di Milano, da giovedì mattina alle 10 (resterà aperta anche di notte), Franca Rame verrà ricordata con una cerimonia laica venerdì mattina alle 11 davanti al teatro Strehler.
Una foto grande sul sito del figlio - Una grande foto di Franca Rame campeggia sul sito di Jacopo Fo. Nessun commento per ora dal figlio, partito immediatamente per Milano da Santa Cristina di Gubbio, in Umbria, dove gestisce la Libera università di Alcatraz.
Il debutto - Nata a Villastanza (Parabiago, Mi) il 18 luglio 1929, debuttò nel mondo dello spettacolo appena nata: fu subito impiegata, infatti, per i ruoli da neonata nelle commedie allestite dalla compagnia di giro familiare. Nel '50, in piena epoca di rivista, con la sorella debuttò in Ghe pensi mi di Marcello Marchesi.
Le nozze con Dario Fo - In quegli anni conosce Dario Fo che sposa nel 1954 (dalla loro unione nascerà nel '55 Jacopo) e da allora sarà la sua interprete preferita e spesso la sua collaboratrice ai testi. Sono gli anni delle commedie paradossali, dai titoli buffi ("Chi ruba un piede è fortunato in amore", "Isabella, tre caravelle e un cacciaballe").
L'esilio dalla Rai - Insieme Dario Fo e Franca Rame (1962) sbattono la porta di una "Canzonissima" di successo, per la censura imposta alle loro scenette dichiaratamente politiche. "L'esilio dalla Rai" durerà fino al 1977, quando Raidue trasmetterà le commedie. Ma nel frattempo l'Italia avrà vissuto tanti drammi e la coppia Fo-Rame, avrà radicalizzato la sua scelta più a sinistra del PCI. Sempre con Dario esce dal circuito dell'Eti per fondare il collettivo teatrale Nuova Scena e poi successivamente La Comune con cui interpreta in fabbriche e scuole occupate spettacoli di satira e di controinformazione politica.
L'utopia sessantottina - Nel 1968, sempre al fianco di Dario, abbracciò l'utopia sessantottina e cominciò a interpretare spettacoli di satira e di controinformazione politica anche molto feroci. Si ricordano almeno Morte accidentale di un anarchico e Non si paga! Non si paga. Insieme al marito Dario Fo ha sostenuto l'organizzazione Soccorso Rosso Militante. A partire dalla fine degli anni settanta la Rame partecipò al movimento femminista interpretando testi di propria composizione come Tutta casa, letto e chiesaGrasso è bello!La madre.
Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli.
Il rapimento e lo stupro - Nel marzo del 1973 Franca Rame venne rapita da esponenti dell'estrema destra e subì violenza fisica e sessuale di gruppo, ricordata a distanza di tempo nel lavoro Lo stupro, del 1981. Il procedimento penale è giunto a sentenza definitiva solo dopo 25 anni: ciò ha comportato la prescrizione del reato.
Nel 1974 i due attori occupano e trasformano in teatro la Palazzina Liberty a Milano, dove Sebastian Matta dipinge murales rivoluzionari.
Nel 1999 ha ricevuto la laurea honoris causa da parte dell'Università di Wolverhampton insieme a Dario Fo.
La politica - Nelle elezioni politiche del 2006 si candidò capolista al Senato in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Umbria tra le fila dell'Italia dei Valori. Venne eletta senatrice in Piemonte. Sempre nel 2006, Antonio Di Pietro la propose come Presidente della Repubblica: ricevette 24 voti. Lasciò il Senato nel 2008, non condividendo gli orientamenti governativi.
Nel 2009 ha scritto assieme al marito Dario Fo la sua autobiografia intitolata Una vita all'improvvisa.

Addio a Little Tony: ad accogliere il feretro "Un cuore matto" e dieci Ferrari

Addio a Little Tony: ad accogliere il feretro "Un cuore matto" e dieci Ferrari

L'ultimo saluto a Little Tony è stato accompagnato dalle note di Un cuore matto e dal rombo di dieci Ferrari, grande passione del cantante scomparso il 27 maggio. Centinaia di persone, amici di sempre, colleghi di lavoro, hanno applaudito al passaggio del feretro al termine della cerimonia funebre celebrata nella chiesa romana del Santuario della Madonna del Divino Amore. Tanti gli amici: da Mara Venier ad Al Bano, da Pippo Baudo a Bobby Solo a Gianni Morandi, da I cugini di Campagna ai tanti compagni di lavoro che sono stati al suo fianco e sul palco con lui in tutti questi anni della sua lunga carriera.
Gli amici da Tivoli - Molte le persone arrivate da Tivoli, il comune alle porte di Roma dove Antonio Ciacci, in arte Little Tony, è nato e dove, nella tomba di famiglia, sarà tumulata la salma. Palpabile la commozione tra la gente, tra i suoi fan, accalcati all'esterno della chiesa, dove è stato allestito un maxischermo per far partecipare tutti alla cerimonia funebre.
Il ringraziamento di Alemanno - Il sindaco della capitale, Gianni Alemanno ha portato il saluto della città e riferendosi al Presley italiano ha detto "Viene dalla provincia, ma è legato alla nostra città. Noi da Roma non possiamo non dirti Grazie Tony sei stato una persona eccezionale per noi". Commossa la figlia del cantante, Cristiana, molto provata, al suo fianco anche sul palcoscenico da tanti anni: "Ricorderò sempre i bei momenti passati con mio padre, quelli familiari e quelli sul palcoscenico". Colpita per la presenza di tanta gente ha aggiunto: "Ringrazio tutti, sapevo che era amato ma non mi aspettavo tanta partecipazione". Poi sulle note di Cuore matto la gente ha applaudito e cantato mentre il carro funebre partiva verso il cimitero di Tivoli, seguito dal corteo delle Ferrari che sul parabrezza avevano il cartello con la scritta "Ciao Tony".
Durante la malattia non voleva farsi vedere da nessuno - "Quando stava male - ha raccontato Pasquale Mammaro, storico agente e amico del cantante - Tony non voleva farsi vedere da nessuno. Voleva essere ricordato com'era prima della malattia. Non era pienamente consapevole della sua situazione ma con me parlava già al passato. Quando domenica mattina mi hanno chiamato, lui era già in coma ma il suo cuore matto batteva così forte che ha resistito per 15 ore. E' morto ascoltando il suo grande mito Elvis - ha detto Mammaro ad Attenti a Pupo, il programma in onda su Radio1 condotto da Pupo -. Nelle sue ultime ore di agonia, la nipotina Valentina ha tenuto sempre accesa la musica di Elvis in modo che non gli mancasse fino alla fine".

martedì 28 maggio 2013

Folla ai funerali e “Bella ciao” per salutare Don Gallo. Bagnasco interrotto e contestato durante l'omelia

Folla ai funerali e “Bella ciao” per salutare Don Gallo. Bagnasco interrotto e contestato durante l'omelia

È stata interrotta da alcuni fischi seguiti da un lungo applauso e dal coro "Andrea, Andrea" l'omelia dell'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, durante i funerali di don Andrea Gallo. Mentre parlava il cardinale, dall'esterno della chiesa molte delle migliaia di persone presenti hanno iniziato a intonare il canto partigiano Bella ciao. All'interno, dove alcuni hanno alzato il pugno chiuso, la situazione è tornata alla calma soltanto dopo l'accorato appello di una delle più strette collaboratrici del sacerdote genovese.
Bagnasco: nostri incontri con schiettezza e rispetto - Don Gallo ha spesso parlato con il cardinale Angelo Bagnasco della "fantasia del bene" e nei loro incontri c'è sempre stata "schiettezza e rispetto". Così l'arcivescovo di Genova ha voluto ricordare don Gallo nella sua omelia. "Negli ultimi giorni della malattia, curato ed accompagnato dai familiari e dai tanti amici, andai a trovarlo a casa. Come sempre era felice e grato dell'incontro, sereno e a tratti scherzoso. Nella sua stanza da una parte l'immagine della Madonna, dall'altra la finestra sul porto. Potremmo dire le due presenze della sua vita di sacerdote e di uomo. Tra questi due poli ha camminato. L'amore a Genova, e l'amore alla Santa Vergine, al figlio Gesù, al Vangelo e alla Chiesa". "Insieme - ha continuato Bagnasco - da sacerdoti abbiamo guardato la città, la Lanterna e senza dirlo forse abbiamo chiesto al Signore che guardasse Genova con i suoi problemi, la sua gente, che guardasse i tanti che vivono ai bordi della strada nei morsi di preoccupazione e ferite e che bussano con fiducia alle porte delle nostre parrocchie".
I partecipanti - Alla cerimonia, celebrata dal cardinale Bagnasco e da don Luigi Ciotti, fondatore dell'associazione Libera e grande amico del sacerdote genovese, hanno preso parte i massimi vertici delle istituzioni locali e tante personalità del mondo della politica, della cultura, dello sport e dello spettacolo. Tra questi il segretario della Fiom Maurizio Landini, il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero, l'ex leader delle tute bianche Luca Casarini, il cantante Shall Shapiro, Moni Ovadia, Vladimir Luxuria, Alba Parietti, l'ex allenatore del Genova Gian Piero Gasperini e il tecnico attuale della squadra rossoblù Dario Ballardini. Al termine della funzione è previsto sul sagrato della chiesa l'intervento del sindaco Marco Doria e di Moni Ovadia, altro grande amico del prete di strada. Almeno seimila persone hanno partecipato al corteo funebre che dalla Comunità di San Benedetto al Porto si è snodato fino alla Chiesa del Carmine, dove sono celebrati i funerali.
Striscioni anarchici - Esposti striscioni della Federazione Anarchica, della Fossa dei Grifoni, Il feretro è entrato in chiesa seguito dai 'pulcini' del Genoa (leva calcistica 2004), che sono allenati da Paolo Gallo, nipote del sacerdote. Sul feretro di Don Gallo, il suo cappello, la sua sciarpa rossa, la bandiera della pace. Molto ragazzi della comunità di san Benedetto che partecipano all'organizzazione della cerimonia, indossano magliette rosse con questa scritta: "dimmi chi escludi e ti dirò chi sei".