domenica 28 aprile 2013

Dichiarazione dei redditi, guida a detrazioni e deduzioni


Dichiarazione dei redditi, guida a detrazioni e deduzioni

Cosa si può "scaricare" dalle tasse e i documenti da presentare

La dichiarazione dei redditi rappresenta quasi sempre un appuntamento tutt’altro che sereno per i contribuenti. Ma per evitare di viverlo con angoscia e di rivolgersi esclusivamente a dei tecnici per capirne di più, basta essere un po’ più informati. A partire dalla terminologia con cui si indicano alcune spese. Si definiscono oneri deducibili tutte quelle spese che possono essere sottratte dal reddito imponibile per arrivare a calcolare le imposte da pagare.

Gli oneri detraibili consentono invece di detrarre dall’imposta una percentuale della spesa sostenuta, facendo così diminuire l’importo dell’imposta stessa da pagare. Per “scaricare” le cosiddette spese, è necessario, visto che stiamo presentando la dichiarazione dei redditi 2013, che tali spese siano state effettuate durante il 2012, entro il 31 dicembre dello scorso anno, altrimenti potranno sì essere detratte o dedotte, ma solo nell’anno successivo, ossia il 2014. Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa si può mettere alla voce oneri deducibili e cosa sotto oneri detraibili.



Oneri deducibili
Come detto, si tratta di tutte quelle spese che possono essere sottratte dal reddito complessivo. Tra queste, i contributi previdenziali e assistenziali rappresentano la voce più sostanziosa per quanto riguarda le deduzioni e valgono anche per i familiari che sono fiscalmente a carico, non solo per il soggetto che presenta la dichiarazione.

In questa voce dunque rientrano: i contribuiti sanitari obbligatori del servizio sanitario nazionale versati nel 2012 compreso il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli, ma solo per la parte che eccede i 40 euro (quindi potete recuperare il servizio sanitario nazionale sull’assicurazione della vostra auto come contributo previdenziale).

A questi si aggiungono: i contributi facoltativi che vengono versati alla gestione pensionistica obbligatoria di appartenenza (come noto, non tutti sono iscritti all’Inps) che vale anche per i familiari che sono a carico, quelli versati per il riscatto degli anni di laurea (sia a fini pensionistici che ai fini della buonuscita), quelli versati per la ricongiunzione di periodi assicurativi e quelli versati al fondo dalle casalinghe (fondo di previdenza, istituito nel 1997, per le persone che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari), icontributi versati all’Inail per l’assicurazione contro gli infortuni domestici (la cosiddetta “assicurazione casalinghe”, cosa molto diversa dal fondo casalinghe di cui sopra).


Si possono dedurre anche i contributi versati ai fondi pensione e per le assicurazioni sulla vita fino a un massimo di 5.164,57 euro e fino a 1549,37 euro per quelli versati a favore dicolf, badanti o baby sitter. Tra le deduzioni ci sono ancora gli assegni corrisposti al coniuge: per il fisco, qualora il giudice non distingua la quota da destinare al mantenimento del figlio da quella che va al coniuge, in automatico si considera che all’ex marito o moglie vada la metà dell’assegno. 

Se amate fare beneficenza, sappiate che anche i vostri versamenti a favore di organizzazioni no profit, onlus e istituzioni religiose possono essere dedotti. Nel caso di enti religiosi, ciascuna di queste erogazioni è deducibile fino a un importo di 1.032,91 euro e deve essere documentata conservando le ricevute di versamento in conto corrente postale, le quietanze liberatorie, le ricevute dei bonifici bancari e, per i pagamenti effettuati con carta di credito, l’estratto conto della società che gestisce la carta. Quanto ai versamenti a favore di organizzazioni no profit e onlus,  ci sono però alcuni limiti: il tetto massimo del 10% del reddito fino a 70mila euro per le donazioni a favore di onlus e fondazioni e del 2% nel caso delle ong (oppure si può scegliere una detrazione d'imposta del 19%).

Altri oneri deducibili riguardano le spese mediche e di assistenza sostenute (scaricabili al 50%) per persone disabili e, nello specifico, quelle relative a: assistenza infermieristica e riabilitativa; personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale esclusivamente dedicato all’assistenza diretta della persona; personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo; personale con la qualifica di educatore professionale; personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale. Se si è adottato un bambino straniero si possono scaricare il 50% delle spese sostenute.



Oneri detraibili
Siamo al capitolo detrazioni e iniziamo dalle spese sanitarie (prestazioni chirurgiche, analisi, protesi, ricoveri, acquisti di medicine ecc… le trovate tutte alla voce Rigo Rp1 delle spese sanitarie). Lo sapete già se avete presentato altre volte la dichiarazioni dei redditi: bisogna conservare una documentazione per ogni spesa fatta quindi scontrini, fatture, parcelle e ricevute. Ciò è importante per ottenere sul calcolo dell’imposta una detrazione del 19%, possibile solo se la spesa sanitaria è superiore a 129,11 euro (la detrazione spetta solo sulla parte che supera tale somma). 

Tra queste non vanno indicate le spese sanitarie sostenute nel 2012 che sono già state rimborsate al contribuente come le spese in caso di danni da parte di terzi che sono state risarcite dal danneggiante o da altri per conto suo. Non vanno neanche detratte le spese sanitarie già rimborsate come contributi di assistenza sanitaria versati dal sostituto d’imposta o dal sostituito ad enti o casse che hanno esclusivamente fine assistenziale in conformità a disposizioni di contratti o di accordi o regolamenti aziendali che, fino a un importo non superiore complessivamente a euro 3.615,20, non hanno concorso a formare il reddito imponibile di lavoro dipendente.
Potete invece detrarre le spese sanitarie rimborsate per effetto di premi di assicurazione(di fatto non scaricate e che non subiscono la detrazione d’imposta del 19%) e anche le spese sanitarie rimborsate dalle assicurazioni sanitarie stipulate dal sostituto d’imposta o pagate da questo senza trattenuta a carico del dipendente o pensionato. Anche in questo caso tali spese vengono considerate per intero e sono segnalate sul Cud.

Possono essere detratte, sempre per il 19% anche le spese di assistenza specifica sostenute per assistenza infermieristica e riabilitativa (come fisioterapia, laserterapia, kinesiterapia), prestazioni rese da personale con qualifica professionale o da operatore tecnico che si occupa essenzialmente dell’assistenza diretta alle persone, prestazione resa da personale con qualifica di educatore professionale, e ancora di addetto ad attività di animazione o terapia occupazionale.

Si detraggono anche le spese dei figli e del coniuge a carico. La detrazione massima prevista per ogni altro familiare a carico è di 750 euro, proporzionalmente al reddito, fino ad 80mila euro annui di reddito imponibile, utilizzando questa formula: 750 x (80.000 – reddito complessivo)/80.000.

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TERRACINA: BENVENUTII NELLA TERRA DI NESSUNO


BENVENUTII NELLA TERRA DI NESSUNO


Questo sarebbe lo slogan giusto per  il cartellone che dovrebbe essere messo bene in vista alle porte di ogni ingresso di Terracina  dopo la giornata caotica, convulsa, pericolosa, disarticolata e disorganizzata con cui la città si è offerta al primo ponte turistico agli ospiti che hanno avuto l’infelice idea di venire a trascorrere il ponte a Terrina. “LA CITTA’ INGOVERNATA”.

            Quando un turista decide di recarsi a fare una gita in una città a vocazione turistica, così come Terracina ha la presunzione di ritenersi, pensa di trovare una città pulita, ben organizzata con dei servizi efficienti e con un occhio rivolto agli ospiti.

            Andiamo ad analizzare se quanto avvenuto in questi giorni è compatibile oppure si avvicina alle aspettative dei turisti.

            Iniziamo dal COTRAL, che in coincidenza del ponte riduce le corse che da Roma portano a Terrina, con la conseguenza  di far viaggiare nelle poche corse rimaste delle persone, pendolari e turisti, come fossero degli insaccati. Ma questo non è tutto, quando arrivato scendi dal pullman e leggi “polo dei trasporti Comune di Terracina” (che di polo dei trasporti ha solo il nome) pensi di aver risolto i problemi, macchè il calvario è solo all’inizio, infatti leggendo le linee di trasporto locale vedi e ti rendi conto che essendo arrivato alle 8 e 10 minuti  il mezzo locale che doveva portarti al mare è partito alle 8 e 05 minuti e che il prossimo mezzo passerà alle 11,30, per cui se hai una buona gamba inizia a camminare che c’è un bel pò di strada da fare a piedi. Forse io non ho capito la finezza, FORSE QUESTO E’ IL MODO ADOTTATO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER FARE SELEZIONE E QUINDI QUALIFICARE IL TURISMO LOCALE.

            Ma incamminandoci si arriva al semaforo del Ponte del Salvatore, dove lungo via Roma, prima di arrivare all’Agip, di fronte ed in divieto di sosta, sono due giorni che vi è immobile un camion puzzolente della Servizi industriali in avaria, che chiaramente, trovandosi nel paese di nessuno, se la prende comoda prima di rimuoverlo.

            Dice sempre questo ipotetico turista, visto che oggi è anche Giovedì voglio approfittare ed andare, sempre gambe in spalla, al famoso mercato settimanale terracinese, e che trova ancor prima di arrivare? Ingorghi, autogrù che impazzano, e come si dice a Terracina non ci addivenciano a portar via macchine in divieto di sosta, macchine parcheggiate su tutti i lati possibili ed immaginabili sino alla parte opposta della Pontina, tali attraversamenti SONO PERICOLOSISSIMI PER LE PERSONE TUTTE, DI OGNI ETA’, POICHE UNA VOLTA PARCHEGGIATO, IN QUALSIASI LATO, BISOGNA PERCORRERE LUNGHI TRATTI DI STRADA AI LATI DELLA CARREGG IATA IN QUANTO AI MARGINI VI SONO MACCHINE PARCHEGGIATE E NON MARCIAPIEDI E SOPRATTUTTO NON VI SONO VIE CHE PORTANO AL L’AREA MERCATO DIRETTAMENTE. PER CHI NON AVESSE CAPITO, LI O SI FANNO SUBITO QUATRO CINQUE VOLTE SPAZI A PARCHEGGIO SUPERIORI A QUELLI ESISTENTI OPPURE E’ SOLO QUESTIONE DI TEMPO, CI SCAPPA IL MORTO.

            Vista l’impossibilita’ di andare al mercato, troppo pericoloso ed affollato, preferisco farmi, sempre gambe in spalla, tutto il viale Circe ed arrivare al porto, dove le guide dicono esserci un bel panorama, in alto il Tempio di giove,  ed in più l’imbarco per le isole Ponziane, arrivato li cosa trova? Trova il caos più totale, sulla banchina di Via Stella Polare, QUELLA CHE IL PIANO DEL TRAFFICO APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE HA DESTINATO A PARCHEGGIO PER I TURISTI CHE VENGONO A TERRACINA E PER QUELLI CHE VOGLIONO IMBARCARSI PER LE ISOLE, SI TROVANO CONTEMPORANEAMENTE,  il cantiere aperto delle giostre che, proprio perché li non possono esserci e proprio perché l’EX Assessore Marcuzzi sono due anni che dice che non ci saranno più dal prossimo anno, sono arrivate due mesi prima. MA CHI GLI HA FIRMATO L’AUTORIZZAZIONE? LI E’ ANCHE TERRENO DEMANIALE,COSA FA LA CAPITANERIA DI PORTO?  Giostre che fanno tutt’uno con l’esercito di roulotte e camper che li sostano e bivaccano a cielo aperto  come se fosse un campeggio, in presenza di un  divieto di sosta grande appunto quasi come un camper.

            GIA’ DIMENTICAVO, CON LA BUCA PER LE FOGNE A LORO SERVIZIO SCAVATA ABUSIVAMENTE E CHE PORTA I LIQUAMI DIRETTAMENTE IN MARE, CON GLI INGOMBRANTI CHE SONO ANCORA Lì E L’ERBA CHE NEL FRATTEMPO HA RAGGIUNTO LIVELLI DA GIUNGLA E NONOSTANTE CHE IL CONSIGLIO COMUNALE HA VOTATO ALL’UNANIMITA’ UNA DELIBERA IN PROPOSITO DEL SOTTOSCRITTO LO SCORSO 26 MARZO  E DOVE IN TALE SEDUTA L’ASSESSORE MARCUZZI SI IMEGNAVA A SISTEMARE IL TUTTO ENTRO PASQUA.


TUTTO QUESTO ALLA FACCIA DEGLI ABITANTI DELLA ZONA

Ma tenace il turista prosegue, sempre gambe in spalla raggiunge il Tempio di Giove, le guide dicono che da lassù si vede un panorama mozzafiato, da un lato il lago di Fondi, oasi naturale, dall’altra la Piana Pontina con il Promontorio del Circeo, e quando arriva gli chiedono tamburo battente SETTE Euro per entrare, rinuncia ed opta per una ferrarelle e gli chiedono ancora altri SETTE Euro solo per  entrare al Bar e pi la consumazione a parte. A questo punto al nostro EROICO turista scappa un ma andate affa tutti quanti voi e chi ci ritorna in questa città terra di nessuno.

            E’ con queste premesse che noi vogliamo affrontare la prossima stagione estiva? In questo ipotetico Viaggio, ma con tutte le descrizioni vere, vogliamo affrontare la prossima e le successive stagioni estive? Per non parlare del turismo CULTURALE, sul quale mi riservo semmai di intervenire successivamente. Credo che in questo racconto siano descritti tutti i fallimenti della giunta Procaccini che somiglia sempre più ad un perdente gratta e vinci, ti entusiasma prima di grattarlo, dopo che l’hai conosciuto non ti resta nulla se non la delusione per averci provato.

                        Il Consigliere Comunale
                        Vittorio Marzullo 

RIMEDI NATURALI CONTRO GLI INSETTI: I TRUCCHI PER TENERLI LONTANI


RIMEDI NATURALI CONTRO GLI INSETTI: I TRUCCHI PER TENERLI LONTANI
di Gianluca Rini
Ci sono molti rimedi naturali contro gli insetti, vari metodi per tenerli lontani dalle nostre case e dal giardino. Spesso assistiamo a delle vere e proprie invasioni delle nostre abitazioni e, pur rispettandoli, dobbiamo constatare che la loro presenza può diventare difficile da gestire. Per questo motivo esistono diverse soluzioni da adottare, evitando di fare ricorso ai prodotti chimici, che sono pericolosi anche per l’ambiente. Vediamo, quindi, come fare per tenere alla larga dalla nostra casa questi animaletti.
Pulci
Gli animali domestici sono i responsabili principali delle pulci in casa. Non c’è la necessità, comunque, di ricorrere ai pesticidi. Basta seguire alcuni semplici accorgimenti. Nel cortile mettete delle piante che riescono a respingerle oppure utilizzate delle apposite trappole non tossiche, che costano poco e possono risultare molto efficaci. Uno dei rimedi, che potere realizzare anche in casa, prevede l’utilizzo di un tegame, da riempire a metà con acqua saponata. Sopra la pentola posizionate una luce, in modo che le pulci siano portate a raggiungere l’acqua e rimangano, quindi, intrappolate nella pentola.
Anche un semplice aspirapolvere vi può aiutare a portare fuori dalla casa gran parte delle pulci. Basta pulire con molta cura anche negli angoli più nascosti delle stanze. Naturalmente ricordate che la prima operazione da effettuare è sempre quella relativa alla cura degli animali in casa, che dovranno essere costantemente lavati con un sapone neutro. In particolare, per le pulci dei cani potete utilizzare una miscela con acqua calda e limone, da lasciare raffreddare, prima dell’uso, per un’intera notte.
Zanzare
Il primo rimedio contro le zanzare è la citronella, un olio naturale che si può acquistare in diversi formati nei negozi per il giardinaggio o nei supermercati. Si può strofinare tra le mani lo scalogno alla base dello stelo, in modo da applicarlo successivamente sulle parti esposte della pelle. Ma naturalmente potete acquistare questo prodotto già confezionato e pronto per l’uso. Tra gli altri rimedi naturali, non dimenticate anche le calendule, da piantare in giardino, ma anche sul balcone di casa. Il profumo dei fiori, gradito all’uomo, riuscirà ad allontanare le zanzare. Anche l’olio di Neem è utile come repellente naturale. Si tratta di un olio vegetale estratto da un albero tipico dell’India. L’aglio è un’altra soluzione. Potete realizzare un miscuglio di succo d’aglio (una parte) e acqua abbondante (cinque parti). Il composto può essere poi spruzzato sulla pelle, nelle aree maggiormente esposte, e funzionerà per diverse ore. Oppure può essere posizionato nelle zone aperte della casa, per respingere le zanzare.
Acari della polvere
Contro gli acari della polvere potete utilizzare dei metodi semplici che riusciranno a ridurre la loro presenza dentro casa. Naturalmente questi animaletti non sono visibili ad occhio nudo, ma spesso ci si accorge di loro perché sono la causa di allergie molto fastidiose. E allora non dovete fare altro che utilizzare dei materiali sintetici e anti-allergici per i letti e dei filtri per i condotti del riscaldamento che riescano a limitare la diffusione della polvere. Cercate anche di tenere tappeti e libri fuori dalle stanze dedicate al riposo notturno. Un altro rimedio utile può essere quello di utilizzare una temperatura alta, da 55 gradi in su, quando lavate le lenzuola.
Scarafaggi
Contro gli scarafaggi potete utilizzare delle foglie di alloro, dell’aglio o dei pezzi di cetrioli, che riusciranno ad allontanarli. Un’alternativa è costituita dalla sabbia di diatomee, che può essere spruzzata nelle aree della casa più nascoste, che potrebbero attirare maggiormente questi piccoli animali. L’erba gatta è un’altra ottima soluzione, da utilizzare solo ed esclusivamente se non ci sono gatti in casa. Basterà lasciarne alcune bustine nelle zone maggiormente esposte dell’abitazione o spruzzarne un po’ negli angoli delle stanze, dopo aver preparato un infuso con acqua.
Formiche
Per allontanare le formiche possono andare bene il succo di limone, la cannella, i fondi di caffé, l’olio di agrumi. Questi prodotti devono essere posizionati sul loro percorso, creando delle linee vicino a dove fanno la loro comparsa in casa. Il trucco consiste nel fatto che non passeranno mai oltre il confine creato con queste sostanze. In alternativa, potete anche mettere delle bustine di tè alla menta o delle fette di cetrioli. Bisogna inoltre tenere in considerazione alcune azioni preventive, come chiudere sempre bene il contenitore dello zucchero o tenere sempre al riparo, magari dentro un altro contenitore, il barattolo del miele.

CAFFÉ: UN AIUTO NATURALE CONTRO CANCRO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI


CAFFÉ: UN AIUTO NATURALE CONTRO CANCRO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
di Claudio Schirru
Il caffé come aiuto per mantenere una buona salute fisica. Berne tre o quattro tazzine al giorno garantirebbe un’efficace protezione da patologie degenerative o croniche come alcune forme tumorali, le malattie cardiovascolari e l’ictus. A raccogliere in un libro i benefici di questa bevanda per le persone sane gli esperti dell’IRCCS (Istituto di Ricerche Farmacologiche) Mario Negri di Milano, a cui hanno assegnato il titolo “Caffé e Salute”.
Caffé che sarebbe un rimedio naturale, nelle giuste dosi quindi senza esagerare, in grado di contribuire alla prevenzione tumori alla gola e alla laringite, malattie cardiovascolari e persino patologie degenerative e croniche del cervello. Merito della caffeina, come spiega la Dr. Alessandra Tavani, capo del Laboratorio di Epidemiologia delle Malattie Croniche al Mario Negri: “Bisogna non fare confusione tra effetti della caffeina e del caffé. La caffeina della tazzina di caffé è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffé (fra cui i polifenoli) potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l’insorgenza di malattie cardiovascolari, della cirrosi epatica e di svariate forme di tumore: cavo orale, faringe, fegato, endometrio e pare anche colon-retto”.
Dati molto recenti mostrano che il caffé sembra essere associato a una diminuzione di mortalità totale, anche se i risultati vanno confermati. In sostanza, consumando tre o quattro tazzine di caffé, l’individuo sano può godere del piacere di bere un buon caffé senza temere per la propria salute.
Attenzione però viene comunque raccomandata per via del potenziale danno causato nell’eventualità di sensibilità alla caffeina. La stessa Tavani sottolinea come la specifica capacità di metabolizzare la sostanza muti in maniera radicale il contributo che il caffé potrebbe portare all’organismo. Particolare attenzione va prestata anche in caso di assunzione di farmaci: “Il sistema responsabile del metabolismo e dell’eliminazione della caffeina nell’uomo può essere presente nelle persone in due diverse varianti: una elimina la caffeina velocemente, l’altra la elimina lentamente. Naturalmente chi elimina la caffeina lentamente risente di più e più a lungo dei suoi effetti: è il caso di chi sostiene di non dormire se prende il caffé dopo le 17 o di chi riporta altri effetti forti (come la tachicardia). È bene che chi non tollera la caffeina si astenga dal consumo di caffé oppure utilizzi il decaffeinato che ne contiene quantità trascurabili”.
Dal punto di vista teorico ci sono numerose interazioni della caffeina con diversi medicinali, soprattutto quelli attivi sul sistema nervoso centrale, ma per la maggior parte dei farmaci non ci sono evidenze di rilevanza clinica. Eccetto per consumi molto alti di caffé (oltre quattro tazzine al giorno), che sono sconsigliabili in ogni caso. L’unica sostanza per la quale il caffé è sicuramente pericoloso è l’efedra (e i suoi derivati, efedrina e pseudo-efedrina, usata in medicina per la cura dell’asma e di alcune malattie cardiovascolari, o in oculistica per provocare la dilatazione della pupilla.

giovedì 25 aprile 2013

Ma in Friuli vince il Pd...e Grillo cala


Ma in Friuli vince il Pd...e Grillo cala

Dal Friuli una boccata d'ossigeno per un Pd in gravissima crisi e quasi sull'orlo di una scissione. Mentre a Roma il partito democratico è nel caos e attende in piena bagarre interna la direzione di domani (almeno per stabilire chi deve rappresentarlo alle consultazioni di Napolitano visto che dopo Bersani l'intera segreteria è dimissionaria), nelle regionali in Friuli Venezia Giulia il Pd ha vinto con Debora Serracchiani, che non era neanche favorita ("Solo un miracolo mi può far vincere" aveva detto ieri). Un'inversione di tendenza che è stata salutata con enorme soddisfazione dal Pd nazionale "in un momento così critico". Soddisfatto anche  Vendola, l'alleato nella coalizione del centrosinistra che a Roma minaccia di far nascere un nuovo partito. In un tweet il leader di Sel ha parlato di "aria nuova". La Serracchiani, 42 anni, avvocato, ha battuto di un soffio, per appena duemila voti, con il 39,37%, il candidato del centrodestra Tondo, governatore uscente (39,03%), che si è complimentato con la vincitrice. 12.000 le schede nulle, 6.000 le bianche. In fortissimo calo l'affluenza: solo il 50% contro il 72% delle recenti politiche. Ma l'altro dato nuovo e inatteso uscito dalle urne friulane è il calo dei consensi al Movimento 5 Stelle che pure si aspettava una vittoria (Grillo ipotizzava il Friuli come prima Regione a guida M5S): il candidato grillino, Saverio Galluccio, si è piazzato solo al terzo posto con il 19,2% (in buona parte voti personali, M5S ha ottenuto il 13,8% mentre alle politiche di febbraio aveva ottenuto il 27,2%). 

Ma in Friuli vince il Pd...e Grillo cala

Dal Friuli una boccata d'ossigeno per un Pd in gravissima crisi e quasi sull'orlo di una scissione. Mentre a Roma il partito democratico è nel caos e attende in piena bagarre interna la direzione di domani (almeno per stabilire chi deve rappresentarlo alle consultazioni di Napolitano visto che dopo Bersani l'intera segreteria è dimissionaria), nelle regionali in Friuli Venezia Giulia il Pd ha vinto con Debora Serracchiani, che non era neanche favorita ("Solo un miracolo mi può far vincere" aveva detto ieri). Un'inversione di tendenza che è stata salutata con enorme soddisfazione dal Pd nazionale "in un momento così critico". Soddisfatto anche  Vendola, l'alleato nella coalizione del centrosinistra che a Roma minaccia di far nascere un nuovo partito. In un tweet il leader di Sel ha parlato di "aria nuova". La Serracchiani, 42 anni, avvocato, ha battuto di un soffio, per appena duemila voti, con il 39,37%, il candidato del centrodestra Tondo, governatore uscente (39,03%), che si è complimentato con la vincitrice. 12.000 le schede nulle, 6.000 le bianche. In fortissimo calo l'affluenza: solo il 50% contro il 72% delle recenti politiche. Ma l'altro dato nuovo e inatteso uscito dalle urne friulane è il calo dei consensi al Movimento 5 Stelle che pure si aspettava una vittoria (Grillo ipotizzava il Friuli come prima Regione a guida M5S): il candidato grillino, Saverio Galluccio, si è piazzato solo al terzo posto con il 19,2% (in buona parte voti personali, M5S ha ottenuto il 13,8% mentre alle politiche di febbraio aveva ottenuto il 27,2%). 

Richiesta di sospensione del bando per l’assegnazione degli arenili comunali



                                                                                              Al Sindaco di Terracina                                                                                                                                              Dott.  Nicola Procaccino

Al Dirigente Finanziario del Comune di Terracina Dott.ssa  Ada Nasti
 
Al responsabile del procedimento dell’appalto degli arenili comunali
                                                                                              Geom. Carlo Sinapi

                                                                                  E p c   Ai Capo Gruppo Consiliari


            Oggetto: Richiesta di sospensione del bando per l’assegnazione degli arenili comunali per gravi ed incomprensibili aspetti sostanziali contenuti nelle delibere di Giunta n. 113, 114, 115 e116 del 28 Marzo 2013.         

            Si legge nelle suddette delibere:

-         Che il Comune , dall’affidamento a terzi dei quattro arenili comunali, per la stagione 2012 ha ricavato un utile complessivo pari a 211.750,00 Euro.
-         Che a causa del fatto il Comune non dispone più di idonee attrezzature balneari quali ombrelloni, sdraio e lettini, deve provvedersi all’applicazione di una riduzione in percentuale del prezzo da porre a base di gara, rispetto a quello ricavato nell’anno 2012, questo a compensazione delle spese  da sostenere direttamente da parte degli aggiudicatari per tali incombenze.

Dal conto che io mi sono fatto, sommando il prezzo a base delle aste per i singoli arenili nel biennio preso a riferimento, il Comune incasserà la somma complessiva di Euro  360.050,00 quindi la gara partirà, rispetto allo scorso anno con un introito inferiore di Euro 63.450,00 nel biennio.

L’introito che il Comune perderebbe da questa gara, ben 63.450,00 Euro, come detto, è motivato dal fatto che non c’è più nella disponibilità del Comune nessuna attrezzatura da mettere a gara d’appalto, quali ombrelloni, sdraio, lettini. ed altro ancora aggiungo io.

In allegato alla presente rimetto:

- Copia della lettera della Dott,ssa Ada Nasti del 01 Giugno 2012 prot. 26038 / U,  in cui con la stessa si chiede all’Azienda Speciale Terracina, gestore degli arenili comunali nella stagione balneare 2011, la consegna di tutte le attrezzature balneari utilizzabili per la gestione degli arenili.





-         Lettera dell’Azienda Speciale Terracina del 12 Giugno 2012 prot. n. 0006116/2012, indirizzata alla Dott.sssa Ada Nasti, in risposta alla richiesta suddetta dove vi sono elencati i  beni comunali, in termine di attrezzature balneari, in cui tra ombrelloni, sdraio, lettini, aste bandiera e trespoli portarifiuti vi sono circa 4.000 (DICASI QUATTROMILA PEZZI)

CON L’AGGIUNTA DI UN TRATTORINO.

Con lettera del 26 Giugno 2012 prot. n. 30432 / U a firma dell’allora Assessore Marcuzzi Pierpaolo, Indirizzata al Direttore dell’Azienda Speciale Terracina Dott.ssa Carla Amici,  si dice testualmente: NELLA MATTINATA ODIERNA UN MEZZO COMUNALE SI RECHERA’ PRESSO IL DEPOSITO DI VIA GIORGIONE PER PRELEVARE L’ATTREZZATURA, IVI GICENTE, GIA’ UTILIZZATA PER LA GESTIONE DEGLI ARENILI COMUNALI.

Da quanto sopra esposto, appare quanto mai contraddittorio il contenuto delle delibere di Giunta sopra richiamate e quanto invece la corrispondenza sopra esposta afferma, che di fatto smentisce le affermazioni riportate nelle delibere stesse a giustificare un ingiustificabile invece, sconto ai partecipanti alla gara d’appalto.

Ma vi è di più, come può tutto questo giustificarsi in presenza di una stagionalità, prevista sempre dalle suddette delibere, che va dal 1 Maggio al 31 Ottobre 2013, quando la stagionaltà 2012 è durata da dopo il 15 Luglio al 31 Ottobre?

E COME SI GIUSTIFICA UN AUMENTO DELLE TARIFFE A CARICO DEI TERRACINESI DEL 15% CIRCA?

PERCHE’ NONSI FISSANO I PREZZI ANCHE PER I TURISTI CHE VENGONO A

TERRACINA? COME SI GIUSTIFICA UNA DIMINUZIONE DELLE ENTRATE

NELLE CASSE COMUNALI CON UN AUMENTO DELLE TARIFFE A CARICO

DEI CITTADINI TERRACINESI CHE VANNO NELLE TASCHE DEI PRIVATI?

E, NON BLOCCARE LE TARIFFE A CARICO DEI TURISTI NON PORTA FORSE

QUESTI AD ALLONTANARSI DA TERRACINA?

QUESTO PROVVEDIMENTO ALLONTANA O AVVICINA I TURISTI A

 TERRACINA NEL PIENO DI UNA GENERALIZZATA CRISI ECONOMICA DEL

PAESE CHE STA IMPOVERENDO LE FAMIGLIE ITALIANE E CHE IN

PARTICOLAR MODO STANNO COLPENDO IL TIPO DI TURISTA CHE

FREQUENTA LA NOSTRA CITTA’?

Perché il bando della gara d’appalto sta trovando tanto tempo per essere predisposto e pubblicato?

Siamo a meno di dieci giorni dall’inizio della stagione prevista nelle delibere suddette, e già non è possibile più dare in tempo utile gli arenili ai potenziali gestori.

Si sta agendo in questo modo per restringere i tempi della gara d’appalto in modo tale che chi non è amico degli amici non possa fare in tempo a prepararsi a partecipare?

Al di la delle ultime considerazioni, di carattere politico, IN RIFERIMENTO ALLE

CONSIDERAZIONI FATTE NELLA PRIMA PARTE DELLA PRESENTE

LETTERA. SONO A CHIEDERE LA SOSPENSIONE DELLA PROCEDURA

DELLA GARA D’APPALTO IN CORSO SINO A QUANDO NON SARA’ FATTA

COMPLETA CHIAREZZA SUL DESTINO DEL PATRIMONIO COMUNALE, IN

TERMINI DI ATTREZZATURE BALNEARI, ALL’INTRERNO DEL CONSIGLIO

COMUNALE.

Dove vi chiedo di portare sin da subito copia dei verbali di riconsegna del materiale da parte delle aziende che hanno gestito gli arenili durante la stagione balneare 2012, e di eventuali verbali di distruzione di strutture balneari nei rifiuti speciali.

COMPRESO IL TRATTORINO.

Il Consigliere Comunale
Vittorio Marzullo

NUCLEARE: IN ITALIA GESTIONE DISASTROSA DELLE SCORIE


NUCLEARE: IN ITALIA GESTIONE DISASTROSA DELLE SCORIE

di Guido Grassadonio

Fonte: EuroNews

Lo ripetiamo spesso: in Italia il nucleare esiste ed esiste un problema scorie. Un problema serio, che le istituzioni politiche tendono sempre a dimenticare. Intanto, questo è dovuto al processo di decommissioning delle vecchie centrali, spesso lontano dall’essere concluso.
Si tratta di un lavoro durissimo e molto delicato, dato che a dover essere recuperati e messi in sicurezza non sono solo le scorie ma qualsiasi cosa abbia fatto parte della centrali, finanche i guanti utilizzati decenni fa all’interno della stessa centrale.
Ma le scorie non arrivano solo dai vecchi impianti civili. Abbiamo alcuni impianti nucleari costruiti per motivi di ricerca e abbiamo, soprattutto, scorie prodotte per usi medici: circa 500 mc annui.
La legge dello Stato che regola la gestione del problema non è, paradossalmente, essa stessa a norma UE. L’Italia ha tempo fino ad agosto per adeguarsi alle normative comunitarie, ma difficilmente il nuovo governo avrà testa per pensare anche a questi “dettagli”.
Ricordiamo, poi, come sia ancora da trovare il sito definitivo per lo stoccaggio delle scorie italiane. A chi pensa all’attuale centro di raccolta nei pressi di Saluggia, l’amministratore delegato SOGIN Giuseppe Nucci ha risposto così: “No, guardi una cosa è certa un deposito non può stare vicino all’acqua. E quindi quel deposito è per definizione temporaneo. Noi faremo adesso il Cemex, una grandissima opera che era ferma da molti anni: significa trasformare da liquido a solido i rifiuti ad alta attività. Quei rifiuti dovranno essere portati poi in deposito. Saluggia non lo sarà mai, non lo potrà essere e soprattutto ritengo una cosa: che noi dobbiamo veramente ridare il territorio decontaminato ai cittadini. Perché da molti anni questo materiale è fermo lì”.
Il problema è che per mettere su un sito di stoccaggio ci vogliono, oltre ai soldi, anche 5 anni di lavoro. E nel 2020 la Francia è tenuta a rispedirci le scorie che sta intanto trattando per nostro conto nelle sue centrali. Per allora la sede dovrà essere pronta. Il rischio sono multe e rinegoziazioni economiche dei patti con Parigi, che possono essere piuttosto onerosi.
Le aziende come la SOGIN che si occupano di questi problemi sono formate da tecnici della cui professionalità non abbiamo motivo di dubitare. Ma per risolvere questi problemi occorre anche un intervento politico. Restano pochi mesi per cambiare una legge e un paio d’anni per trovare un sito, con il beneplacito degli abitanti della zona. Intervenire ed evitare multe e pericoli ci sembra davvero sacrosanto. Pensare di risolvere tutto all’ultimo minuto, magari imponendo dall’alto le decisioni al territorio, stile Val di Susa, al contrario sarebbe per lo meno irresponsabile.

Istat, sette famiglie su dieci fanno la spesa al discount.

Istat, sette famiglie su dieci fanno la spesa al discount. In recupero la fiducia dei consumatori

La crisi ha modificato profondamente i modelli di consumo delle famiglie. Oltre sette famiglie su 10 (71%) hanno modificato quantità e qualità dei prodotti alimentari acquistati, sono state poi quasi eliminate le spese per visite mediche, analisi cliniche e radiografie, mantenendo quella incomprimibile per i medicinali. Lo ha detto il presidente Istat Enrico Giovannini in audizione.
Si svuota il carrello della spesa per i prodotti base per l`alimentazione, dalla frutta (-4%) agli ortaggi (-3%), dal grana padano (-7%) al parmigiano reggiano (- 3%) fino alla carne bovina che registra - secondo Coldiretti - un calo delle macellazioni del 7% nel primo trimestre nel 2013.
Aumentano le famiglie che fanno la spesa nei discount -  La situazione di disagio degli italiani è confermata dal fatto che sei italiani su dieci hanno fatto la spesa al discount con un aumento del 9% secondo l'Istat.
In recupero la fiducia dei conumatori - Da segnalare tuttavia qualche dato positivo. Ad aprile 2013 l'indice del clima di fiducia dei consumatori segna un rialzo, aumentando a 86,3 da 85,3 di marzo. Lo rileva l'Istat. Il miglioramento arriva dopo il calo del mese precedente e vede l'indice posizionarsi al livello più alto dallo scorso luglio, ovvero da nove mesi. Nel dettaglio, il clima economico e quello futuro salgono ai massimi da oltre un anno (da marzo 2012).

Dichiarate fallite Scm e Tele Etere


CRISI SENZA FINE
Dichiarate fallite Scm e Tele Etere   

ScmLATINA – E’ stata dichiarata fallita dal Tribunale di Latina la Scm di Latina Scalo. La ex Gambro a Tor Tre Ponti non si era mai ripresa dopo il passaggio di società e ieri il giudice fallimentare ha deciso di accogliere le istanze di alcuni creditori. La notizia è arrivata alla vigilia dell’incontro istituzionale convocato dall’assessorato alle attività produttive della Provincia di Latina.
Nella stessa giornata è stata dichiarata fallita anche l’emittente televisiva Tele Etere. A chiedere di affidare ad un curatore la storica tv locale sono stati alcuni dipendenti rimasti senza stipendio e senza trattamento di fine rapporto. L’ultimo tg era andato in onda a settembre del 2011.

L’ESTATE ARRIVA Ma la spiaggia non c’è.


L’ESTATE ARRIVA
Ma la spiaggia non c’è. I lavori partono il 29 aprile   

Erosione sul lungomare
Erosione sul lungomare
LATINA – Sarà effettuata il 29 aprile la consegna dei lavori alla società che ha vinto la gara bandita dall’Ardis, l’Agenzia Regionale che si occupa dell’intervento di difesa della costa, per i lavori di ripascimento di un tratto del litorale pontino.
L’assessorato all’Ambiente del Comune di Latina aveva fornito il progetto preliminare dell’intervento già il 23 dicembre 2011, ma a causa di ritardi dovuti prima allo stallo delle elezioni regionali e poi ad un errore tecnico da pare dell’ARDIS nella procedura di gara, ci si ritrova oggi con il danno da recuperare di gran lunga aumentato, e con dei tempi da poter usufruire per lo svolgimento dei lavori fortemente ristretti.
“Convocherò – afferma l’assessore Fabrizio Cirilli – immediatamente tutti i soggetti coinvolti direttamente e/o istituzionalmente alle problematiche che i lavori in spiaggia potrebbero comportare dal momento che la stagione estiva è ormai alle porte. La loro esecuzione infatti, da una parte è fondamentale e improrogabile, ma dall’altra paradossalmente potrebbe creare disagi e pericolo per lo svolgimento della stagione estiva stessa”.
A conferma di ciò la nota della Regione Lazio recita tra l’altro:
“….In particolare, visto lo stato dei luoghi, si rende necessario eseguire con estrema urgenza ed in maniera prioritaria il radicamento a terra dell’ultima scogliera di levante, oggi completamente isolata dalla linea di riva, ed un primo intervento di ricostruzione della spiaggia con un ripascimento utilizzando le sabbie localizzate in prossimità delle prime tre scogliere di levante della foce del Fosso Mascarello (Foce Verde). Considerando che per eseguire la realizzazione dei primi due interventi nella sequenza sopra descritta, occorre prevedere un trasferimento via terra con mezzi meccanici (autocarri) sia dei massi che delle sabbie di ripascimento per un periodo di almeno 30gg lavorativi, e quindi ci si troverà a lavorare in un periodo sensibile dal punto di vista turistico-balneare, è necessario concertare con codesta Amministrazione comunale, che avrà cura di consultare i concessionari ed i portatori di interesse che ritiene opportuno, la fattibilità di una tale lavorazione…”.
Per una maggiore comprensione delle problematiche comunicateci è bene sottolineare che: per la realizzazione dei primi due interventi è previsto un numero di circa 20 – 25 viaggi giornalieri di mezzi pesanti lungo via Lungomare nel tratto Foce Mascarello – Via Egadi, per un periodo di 30 giorni, oltre a circa 40 viaggi giornalieri di mezzi pesanti per un periodo di 10 giorni nello stesso tratto. Ovviamente il trasporto via spiaggia delle sabbie, con adeguati mezzi gommati, è stato escluso per insuperabili problemi di sicurezza.
“Alla luce di tutto ciò – dichiara Cirilli – già da domani è stata indetta una riunione tecnica dell’ufficio al fine di convocare tutti i soggetti interessati per cercare di concordare strategie e ottimizzare al massimo ciò che sarà consentito realizzare. Resta comunque l’amarezza per un intervento che seppur da noi pianificato e previsto in modo puntuale ed attento rischia di essere parzialmente inficiato per cause che non sono da noi dipese”.