martedì 23 dicembre 2014

Cartoni animati spesso "crudeli", più morti che nei film per adulti

Cartoni animati spesso "crudeli", più morti che nei film per adulti

Luce rossa ai cartoni animati per bambini, con l'invito ad una maggiore attenzione da parte dei genitori. I cartoni animati non sono infatti 'isole felici' per i piccoli, che hanno un rischio 2,5 volte maggiore di assistere a scene in cui muore uno dei protagonisti che guardando film per gli adulti. Lo afferma uno studio sul British Medical Journal, che secondo gli esperti dovrebbe far riflettere i genitori quando scelgono cosa mostrare.
I ricercatori dell'università di Ottawa hanno passato in rassegna i cartoni animati più di successo, da 'Biancaneve' del 1937 a 'La regina delle nevi' del 2013, confrontando ognuno con i due film drammatici più famosi dello stesso anno. I personaggi più 'presi di mira' sono i genitori dei protagonisti, che hanno una probabilità di morire nei film per bambini cinque volte maggiore.
 
 
''Il problema è che per chi produce i film non c'è differenza tra un bambino di tre anni e uno di dieci, mentre le reazioni sono diverse - sottolinea la psicologa Anna Oliverio Ferraris -. Una scena in cui muore un genitore può traumatizzare molto i bimbi sotto i sette anni, lasciando dei segni in quelli più sensibili. Sarebbe meglio farli vedere con moderazione''.
Secondo i ricercatori è diverso il modo con cui i personaggi vengono uccisi nelle due situazioni. Nei film per adulti le maggiori cause di morte sono defenestrazioni o cadute (nel 33% dei film esaminati) seguite dalle armi da fuoco (14%), mentre per i più piccoli è l'attacco da parte di animali il prevalente (11,1%, la stessa percentuale delle cadute).
''Un bambino piccolo spesso non riesce a collegare le scene più crude con il lieto fine, gli rimangono impresse solo quelle che suscitano le emozioni più forti - continua l'esperta -. Negli altri paesi, soprattutto nel nord Europa, si fanno molte valutazioni anche con gli esperti prima di autorizzare la visione di un film ai bambini, da noi invece tutto è lasciato al mercato''.

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