domenica 28 dicembre 2014

Norman Atlantic: una vittima. Lotta contro tempo per salvare i passeggeri: "Presto o bruceremo come topi"

Norman Atlantic: una vittima. Lotta contro tempo per salvare i passeggeri: "Presto o bruceremo come topi"

In pratica è una corsa contro il tempo per portare in salvo i passeggeri ancora a bordo del traghetto in fiamme nell'Adriatico. Si prospetta ua notte da incubo per chi è ancora a bordo. Al momento dell'incendio sul Norman Atlantic c'erano 422 passeggeri e 56 membri dell'equipaggio, di cui 22 italiani compreso il comandante della nave Argilio Giacomazzi. In tutto 44 gli italiani a bordo. Per ora sono 169 le persone messe in salvo. Ci sono dunque ancora 308 persone: le operazioni di soccorso andranno avanti per tutta la notte, grazie agli elicotteri con la capacità di visione notturna. Il coordinamento dei soccorsi in mare è stato assunto da nave San Giorgio. Le condizioni meteo sono terribili: mare forza 8 e vento a cinquanta nodi. E si sono rotti i cavi che tenevano agganciata la Norman Atlantic a un rimorchiatore partito da Brindisi. Due soccorritori sono saliti a bordo della nave. Le condizioni dei passeggeri e dell'equipaggio, che sono sui ponti scoperti e allo stremo delle forze, peggiorano di ora in ora. Per fortuna, a detta dei soccorritori, non si vedono più fiamme all'interno della nave.
Tra i primi ad essere evacuati dal traghetto 36 bambini e gli anziani. 113 le donne, di cui quattro dell' equipaggio greco. Molte di loro sono ancora sul traghetto. Nomi e nazionalità delle persone che si trovavano sul traghetto sono stati diffusi dalla Guardia Costiera greca. Durante le operazioni di soccorso, uno dei passeggeri greci, Georghios Doulis, ha perso la vita mentre cercava di salire su una scialuppa. La moglie è stata portata in elicottero a Brindisi. La conferma è arrivata dal Ministro greco della Difesa Nikos Dendias, il quale ha aggiunto che non ci sono dispersi e che gli elicotteri proseguiranno con i soccorsi per tutta la notte. Nella zona sono arrivati in aiuto altri dieci traghetti civili, oltre ai mezzi militari. L'inclinazione è di sette gradi a causa dell'acqua usata per spegnere l'incendio.
I naufraghi: "Non so se ce la faremo", "bruceremo come topi"  - "Siamo fuori sul ponte, stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l'incendio si estende sempre di piu'', ha raccontato in diretta uno dei naufraghi greci. Yorgos Stiliaras, parlando alla Tv Megachannel, ha aggiunto "I pavimenti sono bollenti, le persone tremano e tossiscono. Non si sa se ce la faremo". ."La nave si è inclinata, siamo in pericolo, bruceremo come topi, non so quanto resisteremo", urla un altro naufrago greco, Nikos Patheodosiou, chiedendo disperatamente che i soccorritori facciano presto, altrimenti "non ci sarà più niente da fare".
Il terrore negli occhi - I passeggeri tratti in salvo e arrivati in Puglia sinora stanno bene, hanno sintomi da ipotermia e in particolare una bimba di 5 anni ricoverata all'ospedale Perrino di Brindisi. Ma negli occhi hanno ancora il terrore perché, mentre la nave si inclinava nella tempesta, sapevano di non avere via di scampo. E la paura è tutta anche nella disperata richiesta di aiuto di una giovane donna salvata con i suoi due bimbi dall'elicottero dell'Aeronautica. Ancora seduta nel cesto che, grazie al verricello, l'ha trasportati dal ponte della nave all'interno dell'elicottero, stringe i suoi due piccoli e sembra non credere di avercela fatta. Sulla nave c'erano 478 persone, ma solo una parte di loro è riuscita a mettersi in salvo nelle scialuppe, prima che l'impianto elettrico saltasse bloccando l'impianto che consente di mettere a mare le barche. Per gli altri passeggeri rimasti è cominciato così l'incubo dell'attesa dei soccorsi, mentre il rogo nella pancia della nave si propagava ovunque e il fumo rendeva inaccessibile qualsiasi zona al chiuso.
"Moriamo di freddo e soffochiamo per il fumo" - ''Siamo fuori sul ponte, stiamo morendo di freddo e soffochiamo per il fumo, l'incendio si estende sempre di piu'', ha raccontato alla tv greca un altro naufrago spiegando che le suole delle scarpe hanno cominciato a fondersi mentre i passeggeri si trovavano nella zona della reception. La paura per il rogo che avanzava emerge dalle poche parole di una donna siriana incinta che è stata tra le prime ad essere salvata con i suoi due bimbi piccoli e portata nell'ospedale di Galatina (Lecce). In un inglese stentato è stata capace solo di dire "fuoco, fuoco" , mentre i suoi bimbi piangevano. "Sembrava il Titanic", hanno raccontato altre due sorelline greche portate nell'ospedale di Brindisi. Loro sono ormai in salvo, ma i loro genitori sono ancora a bordo così come il padre di una ragazzina di Molfetta di 12 anni, ricoverata nell'ospedale di Copertino (Lecce) e figlia di uno degli uomini dell'equipaggio. "Stavo dormendo, siamo stati svegliati dalla sirena dell'allarme ed è stato un fuggi fuggi generale", ha raccontato. Anche lei sta bene ma è preoccupata perché non riesce a contattare i genitori. La madre e il fratello sono stati tratti in salvo e sono a bordo di un mercantile, il padre è rimasto a bordo della nave perché lì ci lavora. Moglie e figli erano andati in Grecia a trovarlo per le feste di Natale e stavano tornando a casa quando è scoppiato l'incendio.
Sei naufraghi portati a Brindisi - Sono sei sinora i naufraghi portati in elicottero a Brindisi e ricoverati nell'ospedale Perrino. Le loro condizioni non destano preoccupazioni: la più provata è una bimba di 5 anni che ha i sintomi più forti da ipotermia. Con lei ci sono altre due ragazzine minorenni e una donna che sarebbe incinta. Sarebbero tutte di nazionalità greche. Gli altri due naufraghi sono un uomo albanese e uno greco. Due bambini di tre e cinque anni soccorsi sulla nave e portati in elicottero a Galatina sono stati visitati nell'ospedale e sono ora ricoverati nel reparto di Pediatria.
Cosa abbia scatenato le fiamme lo chiarirà l'inchiesta - L'incubo inizia alle 4.30 del mattino a una ventina di miglia dalle coste dell'Albania: il traghetto era partito da Patrasso e, dopo una sosta ad Igoumenitsa, era atteso ad Ancona alle 17. La Norman Atlantic era stata noleggiata dalla compagnia greca Anek Lines per sostituire la nave Ellenic Spirit, attualmente in manutenzione: il contratto sarebbe scaduto a metà gennaio. Cosa abbia scatenato le fiamme saranno le inchieste a chiarirlo; forse un corto circuito, forse un problema ad uno dei 128 camion nel garage, alcuni carichi d'olio. Secondo alcuni camionisti il traghetto era sovraccarico e la "parte alta dei mezzi pesanti faceva attrito con il soffitto del garage, può essere che una scintilla sia partita da lì". L'incendio si è propagato molto velocemente raggiungendo i ponti superiori. Il traghetto è diventato ingovernabile e il comandante ha dichiarato l'abbandono nave.
Riscontrati 6 problemi nell'ispezione - Intanto emergono particolari circa lo stato del natante. Sei problemi sarebbero stati riscontrati sul traghetto nell'ultima ispezione compiuta il 19 dicembre 2014, nel porto di Patrasso, dall'organizzazione internazionale 'Paris Mou'. Lo si legge sul sito dello stesso organismo. Sei 'deficiencies' che però non avevano comportato il fermo della nave. Tra i 6 problemi riscontrati, il principale riguardava le porte taglia fuoco ("Fire doors/openings in fire-resisting divisions") che risultavano sulla scheda dell'ispezione come "malfunzionanti".
L'armatore: "Stato di piena funzionalità" - "I controlli a cui era stata sottoposta la Norman "ne hanno confermato lo stato di piena funzionalità", afferma però Carlo Visentini, armatore del traghetto in fiamme. "Nel corso dei controlli era stato riscontrato un lieve malfunzionamento" di una delle porte tagliafuoco, che però era stato "immediatamente eliminato".
Incubo in mezzo all'Adriatico - Il traghetto della compagnia italiana 'Vismar di Navigazione' è stato devastato da un incendio ed è andato alla deriva tra l'Albania e l'Italia. Le fiamme si sono accese nel garage interessando diversi ponti. Il traghetto dal 2009 risulterebbe di proprietà della società italiana, con sede a Bari. L'incendio nel garage, dove c'erano circa 195 vetture, secondo la tv, ha provocato un fortissimo calore su tutta la nave. Il traghetto sarebbe dovuto arrivare nel porto di Ancona alle 17.00  dopo la partenza da Corfù. Il natante è gestito dall'operatore marchigiano Agenzia Archibugi. L'incidente è avvenuto a circa 22 chilometri da Valona.
Soccorsi difficili a causa delle condizioni del mare - Il comandante ha lanciato l'abbandono nave dopo l'incendio scoppiato nei garage. "Le condizioni del mare non sono buone, si lavora con difficoltà, speriamo che tutto vada bene", ha detto alla stazione televisiva privata il ministro greco della Difesa, Nikos Dendias, che segue i soccorsi. Il ministro della Marina Mercantile, Miltiadis Varvitsiotis, ha detto che "le autorità greche sono in contatto con quelle italiane in quanto la nave si trova a 22 miglia nautiche dalle coste italiane".
Renzi riceve Gentiloni - Il premier italiano Matteo Renzi ha ricevuto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi per fare un punto sulla situazione del Norman Atlantic, ancora fermo nel Mar Adriatico a poche miglia dall'Albania. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi.
Ancona, punto d'ascolto per i parenti - L'autorità portuale di Ancona ha creato un punto d'ascolto nella stazione marittima, con personale dell'Anek Lines, per eventuali richieste di assistenza da parte dei parenti delle persone imbarcate sul traghetto Norman Atlantic. "Ci siamo messi a disposizione - ha detto il commissario Rodolfo Giampieri - anche se non direttamente coinvolti". La nave doveva arrivare stasera alle 17 e restare in porto fino a martedì. La nave che sostituisce, L'Ellenic Spirit, è infatti in rada per manutenzione. Giampieri ha detto che la Norman Atlantic sarebbe restata in porto fino a martedì, e avrebbe fatto l'ultimo viaggio il 17 gennaio, per poi proseguire il servizio su Venezia.

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