sabato 30 giugno 2012

Protesta per la Superpontina


Superpontina, protesta sotto il ministero

Cronaca - CRONACA : LATINA
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Un'altra porzione del faraonico progetto della super Pontina fa scatenare gli ambientalisti del Lazio: 16 chilometri per la nuova viabilità del tratto A12-Tor de' Cenci che costeranno 500 milioni di euro con un impatto ambientale fortissimo.
Asfalto e cemento per un maxi viadotto su cui è previsto il passaggio di 15 mila mezzi tra vetture e camion. Un'opera che ancora una volta non incentiva la mobilità pubblica, risultando privo di interconnessioni con il trasporto pubblico sia esso su gomma o su rotaia. I cantieri della Roma-Latina, per le cui costruzione sei aziende si sono dette interessate rispondendo ad un bando preliminare, sono ancora lontani dal vedere la luce, mentre sono già stati spesi milioni di euro solo per la progettazione.
Per dire no al progetto complessivo da 2,8 miliardi di euro di cui il 40% saranno pubblici (per realizzare 99 chilometri di autostrada sino a Latina compresi i 31,5 chilometri della Cisterna- Valmontone oltre a 46,2 chilometri di viabilità secondaria), il movimento "No Corridoio" manifesta mercoledì dalle 14 presso il ministero delle Infrastrutture in piazza di Porta Pia a Roma supportato dagli esponenti di Legambiente e dal mondo ecologista. L'obiettivo è quello di incontrare il ministro per ribadire ancora una volta la ricetta di trasporto compatibile teso alla diminuzione dei flussi veicolari.
Il portavoce di "No corridoio", Gualtiero Alunni, lancia l'allarme sulla nuova porzione di progetto: "Non paghi della dissennata autostrada a pedaggio del corridoio Roma-Latina e della Bretella Cisterna-Valmontone, il Governo e la Regione Lazio, stanno peggiorando la situazione con  la "nuova" progettazione del collegamento A12-Tor de Cenci, 16 chilomentre totalmente in viadotto, galleria e un ponte di 1,5 chilometri alto 25 metri, dove centinaia di Tir e auto private (15.500 da studio trasportistico ufficiale) faranno compagnia alle auto bloccate quotidianamente in file interminabili, pagando anche il pedaggio. E ancora, si produrranno devastazioni come le centinaia di ettari di terreni espropriati, l'abbattimento di decine di case, lo sventramento del Parco Regionale di Decima-Malafede, il forte impatto sull'area golenare del Tevere e sulla Riserva Statale del litorale Romano, l'interferenza con due siti d'importanza comunitaria e con due aree archeologiche, la chiusura di aziende agricole." Come spiega ancora Gualtiero Alunni, occorre invece "eliminare i continui incidenti mortali e quindi adeguare in sicurezza tutta la Via Pontina da Roma a Terracina e non solo fino a Latina Nord come da progetto autostradale; progettare e costruire la metropolitana leggera Roma-Pomezia-Ardea. Si deve potenziare le reti ferroviarie pontine - aggiunge -  come il raddoppio del binario linea Nettuno-Roma e ripristinare le 20 corse sulla linea ferroviaria Roma-Latina tolte per l'entrata in funzione della Tav; costruire i parcheggi di scambio alle stazioni."
"Ci stiamo avvicinando all'avvio dell'opera", diceva Renata Polverini nell'aprile scorso quando il tar respingeva i ricorsi che avrebbero causato il blocco dell'opera per via di una precisa clausola del Cipe che vincolava i finanziamenti alla totale assenza di contenziosi, anche se la Regione subisce comunque pesanti sanzioni nell'ambito degli arbitrati richiesti dai soci privati della società Arcea - estromessi dall'affare in epoca Marrazzo -  che hanno visto contrapposta la Regione al Consorzio 2050 oltre che alla società  Autostrade per l'Italia.

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