mercoledì 7 ottobre 2015

Siria, iniziati i primi raid aerei russi


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Siria, iniziati i primi raid aerei russi

Gli Usa: “Mosca ci ha avvertito sui raid”. Putin: «Agire d’anticipo. Mi aspetto che Assad sia flessibile»

Le incursioni aeree russe in Siria sono iniziate. Nella zona di Homs, secondo l’ong Osservatorio nazionale per i diritti umani, sono già stati uccisi almeno 27 civili, tra i quali 6 bambini della stessa famiglia. Il Parlamento russo ha approvato questa mattina all’unanimità, con 162 voti a favore, i raid in Siria, come richiesto dal presidente Putin in seguito all’appello del presidente siriano Assad. Il capo dell’amministrazione presidenziale, Serghiei Ivanov, citato dall’agenzia Tass, ha specificato che Mosca userà solo forze aeree. Secondo quanto riferisce la Cnn, i russi hanno avvertito gli Usa che non dovrebbero far volare caccia americani in Siria: gli attacchi hanno riguardato la regione di Homs. Alti funzionari americani hanno confermati di essere stati avvisati in anticipo dei raid russi. Le stesse fonti confermano però che le operazioni americane continuano regolarmente.
«Non aspettiamo di trovarci l'Is In casa per combatterli»
L'ultima volta che Putin ha chiesto al Senato russo il permesso di inviare truppe all'estero è stato nel marzo del 2014 poco prima dell'annessione della Crimea. Dell'intervento russo in Siria ha parlato il presidente Putin, a poche ore dal suo incontro con il presidente americano Obama: «Non aspettiamo di trovarci l'Is In casa per combatterlo - ha detto Putin -. L'unico modo per combattere il terrorismo internazionale e in Siria e nei paesi limitrofi, è agire in contropiede, combattere e distruggere i combattenti e i terroristi già sui loro territori, non aspettare che arrivino a casa nostra». Per risolvere la crisi siriana, ha aggiunto Putin, Bashar al-Assad deve assumere una «posizione attiva e flessibile» e deve essere pronto «per i compromessi nel nome del suo paese e del suo popolo. Servono le riforme politiche e il dialogo tra tutte le forze sane del paese» .Il numero di russi e dei paesi della Comunità degli stati indipendenti che aderiscono all’Isis «cresce di ora in ora, più che di giorno in giorno», ha denunciato Ivanov, sottolineando che «la decisione di impiegare le forze armate russe in Siria è stata dettata dalla necessità di difendere gli interessi nazionali e non per raggiungere obiettivi o soddisfare ambizioni in politica estera».
Obama sull'Isis: «Sono circondati»
Una convinzione, quella di essere sempre di più nella lotta al Califfato, condivisa dal Presidente americano Barack Obama che ieri, intervenendo ad un summit sul terrorismo organizzato dalle Nazioni Unite, e parlando dell'Isis, ha detto di essere «ottimista. In Iraq e Siria l'Isis è circondato da forze che vogliono distruggerlo e abbiamo visto che può essere sconfitto sul campo di battaglia». Ma il presidente Usa ha ribadito che «sconfiggere l’Isis in Siria esige un nuovo leader», confermando come sia sua «convinzione» il fatto che l'annientamento dei jihadisti passa necessariamente per l'uscita di scena di Bashar al-Assad.
Le parole di Obama
Obama ha parlato davanti a un centinaio di capi di Stato e di governo, tra cui Matteo Renzi, durante un vertice a margine dei lavori per la settantesima sessione ordinaria dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite. «L’Isis può essere sconfitto dove c'è un governo e un Paese che lavorano in coordinamento con la coalizione», ha detto. Parole che potrebbero acuire ancora di più le frizioni con il Cremlino, alleato storico del regime di Damasco. «Tutti i Paesi, compresi Russia e Iran, devono sedere al tavolo per trovare un meccanismo politico che assicuri la transizione in Siria», ha aggiunto il leader americano.
Renzi: «Italia sul solco dell'Onu»
Della Siria ha parlato il premier Matteo Renzi durante il question time alla Camera: «Sulla Siria posso dire che il nostro punto di riferimento rimane la posizione dell'Onu delineata da De Mistura. Non cambieremo la politica estera filoatlantica. È positivo che i presidenti degli Stati Uniti e della Russia siano tornati a parlarsi. L'Italia si muove nel solco delle iniziative dell'Onu». Tuttavia, ha aggiunto il premier, restano «forti preoccupazioni», anche a causa delle iniziative militari francesi. Ieri, all'Onu, aveva nuovamente affrontato la questione invitando ad avere il «coraggio di guardare in faccia la realtà: l'Isis è un nemico pericoloso alle nostre porte». Sul fronte nordafricano, invece, «se il governo libico ce lo chiede, l'Italia è pronta ad un ruolo guida per l'assistenza e la stabilizzazione» del Paese.
Parigi apre inchiesta su Assad
Intanto si è venuto a sapere che la magistratura francese ha aperto il 15 settembre scorso un'inchiesta per «crimini contro l'umanità» nei confronti del regime di Bashar al Assad. L'indagine riguarda presunti crimini commessi dal regime di Damasco tra il 2011 e il 2013 e si basa sulla testimonianza di un ex fotografo della polizia militare siriana, fuggito dal Paese nel 2013 con 55mila fotografie comprovanti gli abusi e le brutalità commesse nel corso del conflitto.
Siria, un paese raccontato dalle ricerche Google
Le ricerche più frequenti di Google in Siria raccontano una nazione disperata che tenta di fuggire in Europa e che rischia la vita. A drilo è il canale panarabo a-Jazeera che ha evencato le prime cinque cose cercate su Google in Siria negli ultimi 15 giorni. Ai primi due posti come raggiungere la Germania e come raggiungere l’Europa, poi dove si trova l'ospedale più vicino, come curare le scottature e come si pratica la respirazione bocca a bocca.

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