«Ci siamo resi conto dell'impossibilità di portare avanti qualunque trattativa con il sindacato. Non abbiamo margini di manovra per poter proseguire il colloquio sui contratti nel modo tradizionale. Per noi è un capitolo chiuso». Lo ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al termine di un incontro in Assolombarda con una quarantina di associazioni di categoria.
«Mi sembra che posizioni dei sindacati siano irrealistiche - ha detto - soprattutto sul piano monetario e poi anche per il futuro del nostro Paese. Squinzi rileva quindi che «se non siamo capaci di trovare un accordo per creare un modello di contratto più avanzato e più in linea con i tempi che ci impone l'economia globale, c'è da essere veramente preoccupati».
«Ho voluto questo incontro oggi per capire - spiega Squinzi - qual era l'opinione delle nostre associazioni che prevedono di rinnovare i contratti nei prossimi sei mesi. Abbiamo riscontrato - prosegue - una sostanziale unità fra le categorie presenti». Unità che non corrisponde a un’unità di impegni sul fronte sindacale. «Premesso che - spiega Squinzi - contrariamente a quanto dice la signora Camusso, non vogliamo ridurre i salari, non vogliamo bloccare le trattative, ogni trattativa ha una sua autonomia e inoltre non chiediamo una moratoria in nessun modo».
Il presidente di Confindustria annuncia anche che nei prossimi giorni ci sarà un documento a tutto tondo con le proposte di Confindustria di riscrittura delle relazioni sindacali. Al suo interno ci sarà un «decalogo delle cose che si possono e di quelle che non si possono fare in eventuali trattative che le categorie ritengono di portare avanti, le singole categorie sono libere: per chi ritiene di andare avanti l'autonomia c'è», conclude Squinzi.
Ieri all'assemblea della Confindustria di Bergamo aveva rivolto un ultimo monito ai sindacati a «smettere con la pretattica» e completare le regole prima che il sistema lo faccia da solo».
In qualche modo il Governo potrebbe anche entrare» nella partita tra sindacati e Confindustria sul rinnovo dei contratti «ma ci auguriamo che non combinino danni». Con questa battuta il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha lasciato la sede di Assolombarda, dopo l’incontro con una quarantina di categorie i cui contratti sono in scadenza o già scaduti.
Barbagallo: Squinzi non la racconta giusta«Il presidente di Confindustria non la racconta giusta». Così Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, commenta le dichiarazioni di questa sera di Giorgio Squinzi sui contratti. «Nell'ultimo incontro - dice Barbagallo - avevamo concordato che i tavoli di categoria per il rinnovo dei contratti e quello interconfederale per la riforma del modello contrattuale avrebbero dovuto procedere contemporaneamente e autonomamente: se n’è dimenticato? E cosa hanno fatto in Confindustria da febbraio, quando abbiamo presentato la nostra proposta di riforma, sino a luglio? Hanno dormito? Ora si sono improvvisamente svegliati e fanno da sponda a un possibile intervento del Governo. Questo è un film che non vorremmo vedere, perché non aumenterebbe il potere d'acquisto dei lavoratori e non si coglierebbe, così, l’opportunità della ripresa», conclude il leader della Uil.