mercoledì 21 ottobre 2015

Eredita' Sordi, rinviati a giudizio i 10 imputati.

Eredita' Sordi, rinviati a giudizio i 10 imputati. E Albertone che diceva: "Una moglie? Ti porti un estraneo in casa"

. Cronaca

"Una moglie? Ma così ti porti un estraneo in casa". E' solo una battuta in un celebre film del grande attore Alberto Sordi, morto nel 2003. Ma forse per lui era proprio così, visto che ha passato la sua vita con le sue sorelle nella splendida villa di Caracalla a Roma. Alberto e Aurelia, la maggiore morta due anni fa a 96 anni sono al centro di una dolorosa vicenda, che sicuramente mai avrebbero voluto vedere. E chissà cosa penserà da Lassù Albertone nazionale. Di estranei in casa se ne era portati più di dieci, e tutti, in concorso, avrebbero ideato un piano per impossessarsi del suo patrimonio di ben 100 milioni di euro. Forse era meglio una moglie e qualche figlio… Mente dell'operazione sarebbe il figlioccio di Sordi, l'autista Arturo Artaldi che avrebbe insieme al notaio Gabriele Sciumbata e all'avvocato Francesca Pecorella, organizzato l'operazione per convincere la "signorina Aurelia" a disfarsi del suo patrimonio. Lei non sarebbe più stata in grado di intendere e di volere, tanto a che a gli chiedeva cosa avesse fatto nella vita il fratello, rispondeva, semplicemente "era uno del cinema" E su Giovanni Paolo II, "Papa Wotjyla era polacco? Ammappalo". Ora a gennaio Artaldi sarà processato insieme anche ai sei dipendenti della Villa, pagati secondo l'accusa con complessivi due milioni e mezzo per tacere. C'e' anche un ultimo testamento di Aurelia del 2011, con una disposizione precisa: "Nomino erede universale di tutto l mio patrimonio la Fondazione Museo Sordi". Peccato che non c'era rimasto quasi più niente, conti correnti svuotati e immobili ceduti.

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