martedì 23 ottobre 2012

Usa 2012: Obama si aggiudica l'ultimo duello


Usa 2012: Obama si aggiudica l'ultimo duello sulla politica estera, ma Romney sorprende sull'economia

E' andato subito all'attacco Barack Obama nel terzo ed ultimo duello tv con Mitt Romney e, come nel secondo scontro, ne esce vincitore, stando ai sondaggi di Cnn e Cbs. Ma lo sfidante repubblicano ha comunque arginato l'irruenza e l'ironia del presidente, anche se il confronto si svolgeva in un campo a lui sfavorevole, la politica estera. Parlando di Medio Oriente, di primavera araba, Israele, Iran, Libia Cina, Russia, grazie all'esperienza acquisita in quattro anni alla Casa Bianca Obama ha avuto un notevole vantaggio, e Romney ha scelto di non schiacciare l'acceleratore. Si è anche detto più volte d'accordo col Presidente. Un'aspetto che ha stigmatizzato lo stesso Obama, con ironia.
Romney ha anche cercato in diverse occasioni di spostare la discussione sull'economia, un terreno a lui più favorevole. Le differenze di vedute sono venute alla luce comunque in maniera chiara. A partire da una visione totalmente diversa sulla maggiore minaccia di questi anni: "il terrorismo", secondo Obama, "Un Iran nucleare", secondo Romney. E sul futuro delle forze armate degli Stati Uniti, che secondo Romney devono avere un budget potenziato mentre invece dovranno affrontare tagli per tre trilioni di dollari e che ora hanno meno navi che nel 1916. Parole che hanno innescato una aspra replica del presidente: "Governatore, abbiamo anche meno baionette e meno cavalli, i tempi sono cambiati". Romney ha scelto scelto di partire con un tono conciliante, congratulandosi col Presidente per aver eliminato bin Laden, salvo poi aggiungere che però "siamo ancora nei pasticci" perché il terrorismo non è sconfitto e "dobbiamo avere una strategia robusta e globale che aiuti il mondo islamico e altre zone del mondo a respingere l'estremismo violento e radicale".
In tal modo il dibattito è arrivato presto alla questione siriana, e sull'opportunità di fornire armi ai ribelli che si battono contro il regime al potere a Damasco. Anche su questo Obama è passato all'attacco, affermando che i giorni del presidente al Assad "sono contati", ma "non possiamo, come dice il governatore Romney, dare armi pesanti ai ribelli". E a proposito di amici, si è quindi arrivati alla politica verso Israele, con alcune scintille, ma con l'affermazione comune che se lo stato ebraico verrà attaccato, gli Stati Uniti saranno al suo fianco. E poi l'Iran, con Obama che ha ribadito che con lui presidente Teheran non avrà mai l'arma nucleare, ma anche che non è "d'accordo con Romney, noi non dobbiamo attaccare per primi". Anche Romney ha affermato che "l'attacco militare è l'ultimo estremo passo", anche se "questa amministrazione non è stata forte come avrebbe dovuto" e ora "siamo quattro anni più vicini ad un Iran nucleare". Sui rapporti con Mosca, Obama ha rinfacciato a Romney di aver definito la Russia "la più seria minaccia geopolitica" per gli Usa.
Romney ha rintuzzato affermando che a Putin di certo non dirà "'ti daro' più flessibilità dopo le elezionì. Dopo le elezioni avrà più schiena dritta". Infine la Cina, verso cui entrambi gli sfidanti hanno cercato di mostrare un volto conciliante, con l'ex governatore che ha ribadito di volerla dichiarare "Paese manipolatore di valuta", ma affermando anche che "noi possiamo essere partner dei cinesi, possiamo collaborare con loro, se intendono essere responsabili". A sua volta, il presidente ha affermato che "la Cina è sia un avversario, sia un potenziale partner nella comunità internazionale, se segue le regole". Il tempo che avevano a disposizione, un'ora è mezza, si è infine dimostrato insufficiente, e molti argomenti sono rimasti fuori dal dibattito, a cominciare dalla crisi dell'Eurozona. E nonostante i toni aspri, quando il cronometro ha segnato la fine dello scontro, sono tornati i sorrisi e le strette di mano. Anche le 'first lady' sono salite sul palco, sorridenti: Ann vestita in verde smeraldo, Michelle in grigio perla. Allo stesso tempo, su Twitter, è scatta l'ironia. Alcuni con alcuni cinguettii come: "Romney segue la politica di Obama, buona notizia per il mondo". E a seguire i sondaggi, con Obama che viene dato vincitore per 53 a 23 per cento dalla Cbs e per 48 a 40 per cento dalla Cnn.

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