lunedì 15 ottobre 2012

Pd, Veltroni lascia il parlamento "Non mi ricandido"


Pd, Veltroni
lascia il parlamento
"Non mi ricandido"

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Annuncio in tv da Fazio: "Ma l'importante non è solo carta d'identità. Comunque la politica in questo momento è ai minimi livelli e c'è la necessità di mandare un segnale". Grillo: "Ma rinuncia al vitalizio?"
Walter Veltroni (Businesspress)
Walter Veltroni (Businesspress)
Roma, 14 ottobre 2012 -  Walter Veltroni annuncia che non si ricandiderà in Parlamento. "Non ha a che fare con Renzi - premette intervistato da Fabio Fazio a 'Che tempo che fa' - già nel 2006 dissi a lei, ero candidato a sindaco, che una volta conclusa la mia esperienza avrei smesso di fare la politica professionalmente, dopo di che mi e' stato chiesto di fare una cosa alla quale non potevo opporre le mie scelte personali di vita e cioè il candidato alla presidenza del consiglio. L'ho fatto, 12 mln di persone hanno votato per me. Nel 2009 ho deciso di dimettermi e sono state dimissioni vere, ma in quel momento ho dentro di me confermto la decisione che oggi ribadisco: non mi ricandiderò alle prossime elezioni politiche".

 "Rinunciare a fare il parlamentare - aggiunge Veltroni - non vuol, dire rinunciare a fare politica. Continuerò a fare politica, ad impegnarmi in quello a cui sempre creduto, cioe' l'impegno civile, la battaglia di valori sulla legalita". "Questo vale per me. Non vale per altre persone che è giusto che tornino in Parlamento - tiene pero' a sottolineare - Si parla molto di Bindi e D'Alema ma non si dice che con la rottamazione non entrerebbero persone come Enrico Morando, Pierluigi Castagnetti, Arturo Parisi. Persone che fanno del bene al Parlamento. L'importante non è solo la carta d'identità. Vittorio Foa era anziano ma era uno straordinario innovatore. Fiorito è giovane ma non è un innovatore. In un Paese in cui nessuno fa mai quello che si è impegnato a fare, io mi sono dimesso e non ho chiesto incarichi. Credo ci sia in questo momento in cui la politica è ai minimi livelli - ha concluso - la possibilità e da parte mia il bisogno, di mandare un segnale positivo e dire che la politica può essere anche coerenza".
Invetibali un accenno alla "rottamazione" di cui tanto si parla in questi giorni. "A me la parola rottamazione non piace perché si rottamano le cose, non si possono rottamare le persone, le idee, le storie, i valori, le fatiche che ciascuno ha compiuto".

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