giovedì 30 aprile 2015

Sisma in Nepal, oltre 4mila morti e 6.500 feriti. Sono quattro le vittime italiane

Sisma in Nepal, oltre 4mila morti e 6.500 feriti. Sono quattro le vittime italiane

A Katmandu stanno arrivando da tutto il mondo aiuti e squadre di soccorso, munite di cani addestrati e attrezzature speciali per collaborare alle ricerche

 
Redazione Tiscali
I cadaveri di due italiani, Renzo Benedetti e Marco Pojer, morti sabato sotto una frana nella zona di trekking di Rolwaling Valley, in Nepal, sono stati recuperati ma sono ancora sul posto. In un ospedale della capitale vi sono altri due membri della spedizione: Iolanda M., ferita, e Attilio D., illeso. Morti, purtroppo, anche due speleologi dei quattro di cui non si avevano più notizie. Si tratta di Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli. Per il primo la conferma viene dalla compagna, Luisa Zappini, responsabile della centrale unica di emergenza in Trentino. "Vado a prendermelo - ha detto a un'agenzia di stampa -. Sembra impossibile a tutti". Mancinelli, originaria di Ancona, era insieme ad Oskar Piazza, nella zona di Langtang. Salvi invece gli altri due italiani del gruppo: Giuseppe Antonini e Giovanni Pizzorni, che ha riportato varie fratture. Giuseppe è riuscito a mettersi in contatto con i familiari ad Ancona.
Il bilancio provvisorio - Secondo le autorità locali, allo stato delle cose i morti sarebbero oltre 4mila, mentre i feriti dovrebbero essere attorno ai 6.500. Anche se alcune associazioni come la Caritas temono un bilancio molto più pesante e parlano di oltre 6mila vittime. Altre 90 persone sono morte nei paesi vicini, tra cui 20 in Cina e almeno 67 in India. Per far fronte alla devastazione causata dal peggior sisma degli ultimi 80 anni, a Katmandu stanno arrivando da tutto il mondo aiuti e squadre di soccorso, munite di cani addestrati e attrezzature speciali per collaborare alle ricerche.
Farnesina: "Circa 40 gli italiani irreperibili" - Intanto la Farnesina comunica ufficialmente che sono "circa 40 i cittadini italiani irreperibili". A fronte, fa sapere il ministero degli Esteri, degli oltre 300 connazionali che non si erano registrati sul sito 'viaggiaresicuri.it' e sono stati rintracciati grazie alle segnalazioni arrivate alla sala operativa dell'Unità di crisi nelle ore successive al terremoto.
Scosse di assestamento - Nella notte si sono ridotte le scosse di assestamento e quindi diversi nepalesi sono ritornati ai posti di lavoro stamane in auto e in moto. Il terremoto ha anche provocato diverse valanghe sul monte Everest, dove era iniziata la stagione ufficiale dell'alpinismo: al momento sono stati accertati almeno 18 morti, ma il bilancio potrebbe aggravarsi, data l'impossibilità, al momento, di valutare la portata della distruzione sul tetto del mondo.
Emergenza sfollati, ancora nessun soccorso - Sono decine di migliaia di sfollati che hanno passato la seconda notte all'addiaccio a Kathmandu e negli altri centri della vallata colpiti dal sisma di sabato. Le autorità nepalesi non sono riuscite ad organizzare per ora la distribuzione di acqua, cibo e generi di prima necessità. Molte famiglie, tuttavia, si sono attrezzate con mezzi di fortuna, portando da casa tende, materassi e il necessario per cucinare.
Mancano i servizi igenici - C'è però il timore del diffondersi di malattie per la mancanza di servizi igienici e della raccolta della spazzatura e nella maggior parte della capitale manca ancora la corrente elettrica e quindi molti servizi, come i telefonini e bancomat sono fuori uso. Internet è stato ripristinato soltanto stamane. L'aeroporto, intanto, è stato preso di assalto da decine di turisti stranieri, soprattutto vacanzieri indiani, ma anche diversi europei che sono in lista di attesa per rientrare. L'India ha organizzato dei voli speciali per evacuare i connazionali.
Bloccati 200 alpinisti su Everest - Sono almeno 200 fra alpinisti e guide i nepalesi che sono bloccati sul monte Everest per le valanghe causate dal terremoto. E' la stima del direttore dell'associazione Himalayan Guides Treks, Iswari Poudel, riportata dal quotidiano The Himalayan Times. "Piu' di 120 sono intrappolati al campo base due - ha precisato - mentre un’ottantina di scalatori specializzati nelle ricerche in alta quota sono impegnati nei soccorsi". Domenica circa 70 feriti sono stati trasportati a valle e trasferiti con gli elicotteri in diversi ospedali a Kathmandu.
Un numero solidale - Per l'emergenza in Nepal, Unicef e Wfp Italia hanno lanciato un numero solidale per donare 1 euro da rete mobile e 2 euro da rete fissa. Èpossibile donare con un SMS al 45596 da cellulare Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile e CoopVoce o chiamata allo stesso numero da rete fissa da Telecom Italia, Fastweb, Vodafone e TWT.

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