Prevista la fornitura di diverse batterie di S-300. L'intesa
era stata firmata tra Teheran e Mosca nel 2007, annullato poi dal
Cremlino in seguito all'introduzione delle sanzioni contro il paese
mediorientale
Mosca, 13 aprile 2015 - La Russia riprende le forniture dei
sistemi missilistici antiaerei S-300 all'Iran. Lo ha deciso il leader del Cremlino
Vladimir Putin,
mentre l'alleggerimento delle sanzioni internazionali all'Iran resta
ancora un nodo da sciogliere dopo l'intesa di massima sul nucleare. Un
contratto da
800 milioni di dollari per la fornitura di
diverse batterie di S-300 era stato firmato tra Teheran e Mosca nel
2007, annullato poi dal Cremlino in seguito all'introduzione delle
sanzioni contro il paese mediorientale.
Lo
scorso 2 aprile l'Iran e il gruppo 5+1 delle potenze mondiali, Russia
compresa, hanno raggiunto un accordo sul programma nucleare di Teheran. Successivamente da Rostec, compagnia statale russa per lo sviluppo e l'esportazione di prodotti industriali per uso civile e militare, si era affermato che le forniture di armamenti all'Iran sarebbero riprese.
I TIMORI DI ISRAELE - "Questa è la diretta
conseguenza della legittimazione che l'Iran ha avuto con la bozza di intesa" di
Losanna. Lo ha detto in un comunicato il ministro degli Affari
strategici israeliano Yuval Steinitz in risposta all'annuncio russo.
La fornitura di sistemi anti-aerei all'Iran "non mette a rischio la sicurezza di alcuno Stato, compreso Israele", sostiene però il capo della diplomazia russa, Serghiei Lavrov, commentando la decisione di Putin.
MOSCA -TEHERAN - Il segretario del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran, Ali Shamkhani,
a Mosca oggi per una visita di due giorni,
su invito del segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo,
Nikolai Patrushev. Lo ha reso noto l'ambasciatore di Teheran a Mosca,
Mehdi Sanaei. L'alto funzionario iraniano prenderà parte all'incontro
tra i responsabili della sicurezza dei Paesi membri e osservatori
dell'Organizzazione di Shanghai per la cooperazione (Sco riunisce
Russia, Cina, Kazakhstan, Kirghizistan, Tajikistan e Uzbekistan). Tra
gli osservatori nell'organizzazione: Iran, Mongolia, India, Afghanistan e
Pakistan.
Nessun commento:
Posta un commento