Armeni, la Turchia attacca: 'Argentina covo per nazisti'. Papa: 'Dovere della franchezza'
Ankara furiosa per le dichiarazioni del Pontefice sugli armeni: "Non
valgono nulla per i turchi e la Turchia". Il Gran Mufti Mehmet Gormez,
la principale autorità religiosa islamica sunnita turca, si schiera con
Ankara. Gentiloni difende Francesco
LE PAROLE DEL PAPA - Ieri durante una messa in Vaticano per il centesimo anniversario del "martirio" degli armeni Francesco ha detto che "la nostra umanità ha vissuto nel secolo scorso tre grandi tragedie inaudite: la prima, quella che generalmente viene considerata come il primo genocidio del XX secolo", ha colpito il "popolo armeno - prima nazione cristiana -, insieme ai siri cattolici e ortodossi, agli assiri, ai caldei e ai greci". "Le altre due furono quelle perpetrate dal nazismo e dallo stalinismo" ha aggiunto il Santo Padre.
L'IRA DELLA TURCHIA - "Le misure che verranno prese saranno rese pubbliche dopo una nostra consultazione" ha detto Cavusoglu dalla Mongolia, dove si trova in visita ufficiale, secondo quanto riferisce il sito del quotidiano Hurriyet. "Sfortunatamente la storia è stata fatta strumento della politica. Prima di qualunque altra cosa una uomo religioso avrebbe dovuto dare un messaggio di fratellanza, pace e tolleranza di fronte alla recente avanzata di razzismo, discriminazione, xenofobia e intolleranza" ha detto il ministro, secondo il quale quello di "genocidio" è un concetto legale. Per questo le parole del Papa "non valgono nulla per i turchi e la Turchia".
IL RIFERIMENTO A GIOVANNI PAOLO II - Già nel 2001 una dichiarazione congiunta di Giovanni Paolo II e del patriarca armeno Karekin II faceva cenno al "genocidio". "Avendo sottolineato il suo desiderio di promuovere la pace e l'amicizia tra i diversi gruppi nel mondo dal giorno in cui è stato eletto al pontificato, Papa Francesco ha fatto oggi una discriminazione tra le sofferenze sottolineando solo quelle dei cristiani e in particolare degli armeni. Con un punto di vista selettivo, ha ignorato le tragedie che hanno toccato i turchi e i musulmani che hanno perso le loro vite nella prima guerra mondiale", si legge nella nota pubblicata dal ministero guidato Cavusoglu.
"STRUMENTALIZZAZIONE" - "Nel corso della santa messa, la storia è stata strumentalizzata per fini politici. Trascurando la grande sofferenza e le pagine buie in geografie remote lontante dall'Anatolia, e ignorando completamente la credeltà del colonialismo, fare riferimento solo ai nostri fratelli cristiani con i quali abbiamo vissuto fianco a fianco in Anatolia per secoli, e che non hanno nulla a che fare con gli eventi del 1915, è inaccettabile". "Il genocidio - prosegue la diplomazia turca - è un concetto legale. Rivendicazioni che non soddisfano le richieste di legge, sebbene si tenti di spiegarle sulla base di convinzioni diffuse, sono destinate a rimanere calunnie. Papa Francesco, nella sua dichiarazione, fa riferimento agli eventi tragici che si sono svolti in Bosnia e in Rwanda come 'stermini di massa', mentre questi sono riconosciuti come genocidi dalle competenti corti internazionali. Egli, tuttavia, definisce gli eventi del 1915 'genocidio', nonostante l'assenza di qualsiasi giudizio competente in tribunale. Ciò è significativo. Non è possibile spiegare questa contraddizione con i concetti di giustizia e coscienza".
"PARLA COSI' PERCHE' ARGENTINO" - Il ministro turco per gli affari europei Volkan Bozkir ha detto che il pontefice ha parlato cosi perché viene dall'Argentina, un paese "che ha accolto i nazisti" e nel quale "la diaspora armena è dominante nel mondo della stampa e degli affari".
GRAN MUFTI' CON ANKARA - Il Gran Mufti Mehmet Gormez, la principale autorità religiosa islamica sunnita turca, si è allineato sul governo di Ankara criticando a sua volta il Papa per le dichiarazioni a suo parere "senza fondamento" e ispirate da "lobby politiche e ditte di relazioni pubbliche".
PAPA: CORAGGIO DI PARLARE CON FRANCHEZZA - Il cammino della Chiesa è quello della "franchezza", "dire le cose, con libertà". E' quanto affermato da Papa Francesco alla Messa mattutina a Casa Santa Marta. Il Pontefice ha quindi ribadito che, come sperimentarono gli Apostoli dopo la Risurrezione di Gesù, solo lo Spirito Santo è capace di cambiare il nostro atteggiamento, la storia della nostra vita e darci coraggio, un "coraggio dell'annuncio" che "ci distingue dal semplice proselitismo". "Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato".
GENTILONI CON FRANCESCO - "La durezza dei toni turchi non mi pare giustificata, anche tenendo conto del fatto che 15 anni fa Giovanni Paolo II si era espresso in modo analogo" a Papa Bergoglio che ha definito quello armeno un genocidio. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rispondendo ai giornalisti a margine di una conferenza Ue-Mediterraneo.
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