sabato 4 aprile 2015

Fondazioni : Scopi alti ma spesso "opache" con diversi "trucchetti".

Fondazioni : Scopi alti ma spesso "opache" con diversi "trucchetti". Cantone: "Oggi vero potere sono le Fondazioni"

. Politica
Le Fondazioni politiche, ultima stima più di cento, 105 per la precisione. Ce n'e' per tutti i gusti, una scorpacciata da destra a sinistra, da leader a presunti tali. Se poi sei uno che passa per potente, non te la puoi certo fare mancare. In se' hanno scopi alti e non rappresentano certo uno scandalo, ma molto spesso mancano di trasparenza, facendo nascere il sospetto che le fondazioni politiche siano un comodo salvadanaio dove gli imprenditori mettono i loro soldi in cambio di favori. Se sono lievitate a vista d'occhio, e' perché offrono diversi vantaggi, soprattutto in tempi di magra per il finanziamento ai partiti. Le Fondazioni (si possono facilmente costituire presso un notaio, con una spesa minima) ricevono fondi ministeriali, possono accedere al 5 per mille, hanno sgravi fiscali e a differenza dai partiti possono ricevere donazioni da aziende pubbliche ma anche da privati, senza l'obbligo di dichiarare chi chi le finanzia e senza il dovere neppure depositare un bilancio. Insomma tutto al riparo da sguardi indiscreti ed anche da norme severe, come quelle appena introdotte per il falso in bilancio, che significa galera. Non sono neanche soggette all'obbligo di tenere una contabilità ufficiale delle erogazioni ricevute. Una vera pacchia. E poi hanno un altro vantaggio, i finanziamenti non vanno al partito in generale, per sperdersi chissà dove, ma fanno riferimento ad una persona precisa. Il dubbio e' che molti facciano delle donazioni per potere avere poi degli amici con cui potere parlare dei propri affari. E spesso le Fondazioni spuntano nella maggiori inchieste sugli appalti, come la "Nuova Italia" di Alemanno per Mafia-Capitale . Ed e' stato proprio il presidente dell'Anticorruzione a segnalare il problema: "E' inutile imporre trasparenza nei bilanci dei partiti, che ormai sono spompati e non li finanzia più nessuno. Oggi il vero potere passa per le Fondazioni". D'Alema e' stato un vero precursore con Italianieuropei, che nasce gia nel '98. E Cantone si e' beccato pure una punzecchiata dalla dalemiana Velina rossa di Pasquale Laurito con l'invito a fare pubblicare tutti i contributi alle Fondazioni "anche a quelle di Firenze". Il bersaglio e' ovvio. Ma la Fondazione in questione la "Open", pubblica, a differenza della maggior parte delle altre, un lungo elenco di finanziatori.  Sono molti i thin thank. Ci sono Fondazioni per tutti i gusti, l'elenco e' lungo, a sinistra le hanno Bersani e Visco, Anna Finocchiaro, Veltroni, Franco Bassanini, Linda Lanzillotta e poi c'e' il Vedro' di Enrico Letta ed Angelino Alfano. A destra oltre ad Alemanno, ci sono quelle di Brunetta, Scajola, Frattini, Baccini, Gasparri e Cicchitto. E solo per citarne alcune sia a destra che a sinistra. Il problema e' ormai sul tappeto e lo sanno bene i politici, che pero' non hanno finora dimostrato la voglia di metterci seriamente le mani. Nel 2012, mentre era i discussione il taglio dei rimborsi elettorali, un emendamento per imporre alla Fondazioni le stese norme di trasparenza previste per i partiti,  presentato da Linda Lanzillotta e Salvatore Vasallo, venne impallinato da destra e da sinistra. Ed ora succederà qualcosa oppure no?...

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