Google finisce nel mirino Ue: "Abuso di posizione dominante". Sotto la lente anche Android. L'azienda: "Disaccordo"
Doppia inchiesta dell'antitrust europeo. Il commissario alla
concorrenza: l'indagine su Google è oggi "limitata" ai servizi shopping
ma potrebbe estendersi anche ai servizi maps, hotel, flight
RISCHIO MAXI-MULTA - Se Google non correrà ai ripari, rispetto ai dubbi europei, rischia una maxi-multa da 6 miliardi di dollari. Il tempo per le risposte è dieci settimane. In particolare la Commissione Ue accusa Google di aver "sistematicamente favorito" i suoi prodotti nelle pagine di ricerca generali. Sotto accusa è il servizio 'Google shopping', che secondo la Commissione viene messo in una posizione più evidente rispetto agli altri concorrenti che propongono prodotti da acquistare. E per Bruxelles questo "viola le norme antitrust Ue perché soffoca la concorrenza e danneggia i consumatori". Di più: i rimedi presentati finora sono giudicati "insufficienti". L'invio dello 'Statement of Objections' però "non pregiudica l'esito dell'inchiesta", precisa la Commissione.
COMMISSARIO ALLA CONCORRENZA - "Temo che Google dia un vantaggio anticompetitivo ai suoi servizi di shopping, ora ha l'opportunità di convincerci del contrario, ma se l'indagine confermerà i nostri sospetti Google dovrà affrontare le conseguenze legali e modificare il modo in cui conduce gli affari in Europa", ha detto il commissario alla concorrenza Margrethe Vestager. L'altra indagine formale si concentra sulla "condotta" di Google nel suo sistema operativo Android, e "cercherà di verificare se l'azienda ha stretto accordi anticoncorrenziali o abusato della sua posizione dominante nel campo dei sistemi operativi, applicazioni e servizi per smartphone". "Gli smartphone, tablet e simili giocano un ruolo crescente nella vita delle persone e voglio essere sicura che il mercato in questa area possa fiorire senza limitazioni anticoncorrenziali imposte da qualche azienda", ha detto Vestager. "Tutte le strade sono aperte, compresa quella che porta alla multa - continua Vestager - Per rimediare, Google dovrebbe trattare i suoi servizi di confronto 'shopping' allo stesso modo di quelli dei suoi rivali, non vogliamo interferire con il design o altre scelte, ma vogliamo che i consumatori siano certi di vedere i migliori risultati sullo 'shopping' e non solo quelli di Google se non sono i più rilevanti", ha detto.
L'AZIENDA - Google si è detta in "forte disaccordo" con la decisione della Commissione europea. Sul proprio blog, la compagnia di Mountain View ha pubblicato un post intitolato 'La ricerca del danno', in cui si legge che il colosso "dissente con rispetto ma energicamente" con la notifica delle accuse da parte dell'Ue. Nel blog europeo della compagnia, il vice presidente di Google Search Amit Singhal afferma che l'azienda intende spiegarsi e difendersi di fronte alla Commissione nelle prossime settimane. La compagnia ha inoltre affermato nel blog che sebbene Google "possa essere il motore di ricerca più utilizzato, le persone possono accedere alle informazioni in molti modi diversi e le accuse di danni ai consumatori e concorrenti hanno dimostrato di essere lontane" dalla verità."Gli utenti hanno più scelta che mai", vista l'esistenza di "numerosi altri motori di ricerca come Bing, Yahoo, Quora, DuckDuckGo e gli assistenti alle ricerche come Siri di Apple e Cortana di Microsoft", si legge ancora nel blog.
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