mercoledì 19 settembre 2012

Sud Pontino: L’antimafia militante e le collusioni con la criminalità organizzata


L’antimafia militante e le collusioni con la criminalità organizzata
La vicenda del Consorzio Icaro che ha coinvolto anche Formia
NELLE terre di camorra casalese
spesso il confine tra l’antimafia militante e le collusioni con la criminalità organizzata diventa labile. E
la dimostrazione è stata quella che è
successo con il Consorio Icaro, il
colosso campano dei servizi sociali
che raggruppa ben centoundici cooperative del settore, con sede a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e
soci sparpagliati tra la Campania, il
Lazio e la Liguria. Fino a poco
tempo fa ha gestito beni confiscati
alla camorra, dopo aver organizzato
in passato iniziative in collaborazione con Libera. Anche la città di
Formia ha avviato un rapporto con
questo consorzio affidandole il servizio di assistenza domiciliare nel
comune di Formia nell’u l t im o
triennio (scaduto il 30 giugno scorso). A quella data l’amministrazio -
ne stava pensando di prorogare l’at -
tività. Ma quando sul Consorzio
Icaro è piovuta una informativa atipica antimafia, dirigenti ed amministratori di Formia sono corsi ai ripari. «Si informa – era scritto nella
nota del Prefettura di Napoli – che
p   r e   s   c   i n   d   e   n d   o
da responsabilità penalmente
rilevanti, secondo il Gip di Napoli, le associazioni a cui erano
stati affidati i
beni confiscati a
Pignataro Maggiore, tra le quali il consorzio
Icaro, presieduto da Capitelli
Gabriele, si sono distinte per la
totale inerzia, permettendo così ai
clan di camorra, e in particolare al
clan Lubrano-Ligato, di continuare
a ricavare dagli stessi delle rendite,
benché tali patrimoni fossero formalmente annessi al patrimonio indisponibile del Comune ed affidati
alla loro gestione». Immediata la
richiesta alle Prefetture di Latina,
Napoli e Caserta di urgenti informazioni e subito dopo l’interruzio -
ne del rapporto, per rispondere
«pienamente all’esigenza di prudenzialità e di vigilanza sul terreno
degli appalti e della piena legalità e
trasparenza degli stessi». Il Consorzio nel frattempo ha rinunciato alla
gestione dei beni confiscati Aria
Nova, in via Vicinale Torre dell’Or -
tello, e Villa Ligato, dove è nata la
Fattoria Didattica Cento Moggi.
Entrambi a Pignataro. Non tutti i
comuni che avevano avviato rapporti con il Consorzio hanno fatto la
stessa scelta di Formia. Altre amministrazioni invece hanno prorogato
le delibere di loro competenza. E
dappertutto si è acceso un dibattito
tra favorevoli e contrari, perché Icaro ha ramificazioni e contratti su
quasi tutto il territorio napoletano e
casertano e perché il contenuto
dell’informativa prefettizia è scarno
e tutto viene rimesso alla discrezionalità della politica.
A destra
una foto
di Piazzetta
delle Erbe
dove
sono
i servizi
sociali
del comune
di Formia
I FATTI
L’amministrazione di Minturno ha già avviato la procedura
Ego Eco, contratto da rescindere
LA Ego Eco è l'azienda che in questo
momento è al centro dell'attenzione sia per
il processo in corso a Gaeta, sia per l'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di
Napoli, con revoca dell'appalto a Torre del
Greco e sia per le lacune di un servizio
contestato un pò da tutti: cittadini e amministratori. L'interdittiva antimafia rilevata
dalla Prefettura di Napoli, andrà ad agevolare l'azione del Comune di Minturno, che
ha già avviato la procedura di rescissione del
contratto. A tal proposito alcuni amministratori si sarebbero già consultati con l'avvocato Vincenzo Colalillo, legale di fiducia
del Comune, per verificare quale strada
seguire per poter sciogliere il rapporto. Il
Comune ha già raccolto una fitta documentazione nella quale si rilevano le presunte
violazioni al capitolato di appalto, ma alla
quale ora si aggiunge anche il provvedimento emesso dalla Prefettura di Napoli. In
municipio non ci sono stati commenti ufficiali in merito da parte dell'amministrazione, che intende procedere seguendo un
percorso che non possa essere respinto nei
tribunali amministrativi, dove probabilmente la questione arriverà una volta che il
Comune deciderà di definire la questione
della rescissione.

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