domenica 16 settembre 2012

Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato


Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato

Dure accuse di Della Valle, ma Montezemolo difende il Gruppo

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Fiat ha deciso di modificare il suo progetto Fabbrica Italia, scatenando così le reazioni del mercato. La CGIL e Diego Della Valle accusano direttamente la dirigenza torinese, ma Montezemolo difende l'azienda
Fiat e Fabbrica Italia, le reazioni del mercato

Poteva esaurirsi così senza problemi l’annuncio di Fiat riguardo al progetto Fabbrica Italia? Ovviamente no. In questo momento di grave difficoltà economica, la decisione del Lingotto di modificare la propria proposta per fabbricare veicoli nel nostro Paese è un chiaro segnale di come la situazione del mercato del lavoro e dell’auto siano ancora in alto mare. Pochi consumi e un costo del lavoro troppo alto hanno portato la casa torinese a dare questo annuncio, che però ha trovato diversi pareri contrari nell’ambito dell’industria e della politica.
Diego della Valle, per citare uno dei più in vista, ha attaccato seriamente l’amministrazione e gli azionisti Fiat, accusandoli di aver preso le scelte sbagliate per il mercato, pensando unicamente ai propri interessi invece che alle necessità del Paese. Una presa di posizione forte, che crea una spaccatura notevole tra Marchionne e Della Valle. In soccorso a Fiat è però giunto il presidente Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, che ha definito inaccettabili le parole del numero uno di Tod’s e ha sottolineato come la Fiat abbia invece percorso con successo una via resa assolutamente impraticabile a causa della crisi economica mondiale e del Paese. Due elementi che lo stesso Della Valle aveva riconosciuto, ma che aveva considerato secondari rispetto alla “malagestione” dell’azienda.
La leader della CGIL, Camusso, è stata naturalmente di tutt’altra opinione. Secondo le sue parole, Fiat non avrebbe scelto uno schema produttivo fruttifero, nonostante le promesse. La produttività sarebbe aumentata, ma i risultati non sarebbero arrivati. Nel frattempo gli operai dipendenti degli stabilimenti Fiat italiani stanno vivendo giorni di profondissima preoccupazione.

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