mercoledì 19 settembre 2012

San Felice Circeo:I segreti della villa di Fiorito


Dopo lo scandalo dei fondi del gruppo Pdl intanto sale il dibattito sui costi degli altri enti
I segreti della villa di Fiorito
L’immobile acquistato a San Felice Circeo lo scorso novembre e pagato in contanti
LA villa di otto vani nel
Parco Circeo acquistata
dall’ex capogruppo della
Regione Lazio pagando in
contanti e senza dichiararla
è solo l’ultimo dei tasselli
ins e r i to ne l l ’ i  n  c   r e  d  i  bi   l   e
puzzle degli sprechi del
gruppo Pdl alla Regione
Lazio. L’immobile è stato
acquistato a novembre del
2011, giusto l’atto di compravendita del notaio Paola
Di Rosa; si tratta della porzione di una villa di due ali,
costruita abusivamente in
zona sottoposta a vincolo
nel Comune di San Felice
Circeo, tuttora in sanatoria
e costata 800mila euro, senza mutuo bancario perché
appunto da sanare. Dopo
l’acquisto risulta che Franco Fiorito ha realizzato un
parcheggio davanti alla magione e scavi per la piscina,
tut to  s eque s t r a to  e  poi
smontato. Anche perché nel
frattempo è esploso il caso
delle spese folli del Pdl in
Regione che coinvolge in
prima persona proprio Fiorito. L’acquisto della villa è
adesso finito nelle indagini
della Procura soprattutto al
fine di verificare la provenienza dei soldi con cui è
stata pagata e se, come si
sospetta, possano essere
parte di quelli spariti dai
conti correnti del gruppo
regionale. L’interesse per il
Circeo non si limitava alla
villa, perché Fiorito diceva
anche di avere una super
barca ormeggiata sempre
nel porto di San Felice. Ma
intanto l’eco dello scandalo
che ha coinvolto il Consiglio regionale non si ferma
e anche ieri ci sono stati
numerosi interventi politici.
C’è chi sollecita tagli alle
spese di Provincia e Comuni. Il consigliere Marco
Fioravante in una nota propone di cominciare dai gettoni presenza nelle commissioni per evitare che
vengano dati anche a chi
mette solo la firma e poi
scappa.
«E’ il caso - dice Fioravanete - che anche l’ammini -
strazione comunale di Latina si attivi per tagliare i
costi della politica locale.
Una proposta fattibile potrebbe essere quella di liquidare il gettone di presenza solo nel caso in cui il
rappresentante abbia presenziato alla seduta per un
t empo  r agionevolment e
lungo, per esempio il 50%
del tempo della durata complessiva dei lavori ... ad
oggi alcuni rappresentanti
segnano la presenza per
prendere il gettone e poi se
ne vanno, senza prendere
effettivamente parte al dibattito e alla discussione in
commissione. Un malcostume che l’amministrazio -
ne potrebbe correggere subito.

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