giovedì 16 agosto 2012

Terracina: Ex Desco, i tempi si allungano


Ex Desco, l’inchiesta si allarga
Le indagini sull’accordo di programma arrivano fino ai vertici regionali
PROCEDE a grandi passi, nonostante il clima di smobilitazione
che solitamente precede il Ferragosto, l’inchiesta sulle cubature
«extra large» all’ex Desco. Indagati un tecnico del Comune di
Terracina e altre tre persone estranee all’amministrazione. Nessun
politico per il momento. L’in -
chiesta, che il sostituto procuratore Giuseppe Miliano ha delegato
ai carabinieri del Norm di Terracina e agli agenti del Nipaf, starebbe per allargarsi, però, tirando
in ballo persino l’ex sindaco Stefano Nardi e l’allora governatore
del Lazio Piero Marrazzo, firmatari - nel 2005 - dell’accordo di
programma per la realizzazione
del centro commerciale e residenziale lungo la Pontina: terreni
agricoli trasformati in
suoli edificabili con
l’indice «extra large»
di 3,5 metri cubi per
metro quadrato. Un
progetto da 63 mila
metri cubi di cemento
per un valore stimato
di 40 mila euro: 2 alberghi, 160 appartamenti su due corpi di
fabbrica, una casa di
r iposo  e  un  c ent ro
commerciale. Una seconda inchiesta, quella
della procura di Latina
sul centro commerciale e residenziale che il Comune di Terracina
ha autorizzato all’ingresso Nord
della città. Il progetto era finito
una prima volta sotto la lente
della magistratura nell’inver no
del 2010, quando la Dda di Napoli, nell’operazione « Arcobaleno», dispose il sequestro di un
patrimonio di cui ipotizzava la
riconducibilità al clan Mallardo:
immobili, conti bancari e auto,
insieme al cantiere sulla Pontina
dove erano iniziati i lavori della
«cittadella» ex Desco. L’ipotesi
investigativa della Distrettuale
era che il clan avesse deciso di
investire denaro «sporco» nella
realizzazione del centro commerciale e residenziale sulla pontina.
Ma il «teorema» della Dda evidentemente non ha convinto i
giudici del Riesame che l’estate
successiva dissequestrarono il siIl fabbricato in costruzione nell’area ex Desco
CORSI E RICORSI
Va r i a n t i ,
una storia
i n fi n i t a
NON ha avuto mai grande fortuna il Comune di
Terracina con le varianti.
Quella storica, nota come
C2, ebbe l’input alla metà
degli anni Ottanta, e vuoi
la Storia, vuoi la burocrazia, vuoi - e non poco - la
politica, è stata approvata solo quest’anno. Grandi idee, stratosferici abbocchi elettorali, passati
attraverso generazioni
prima di arrivare a meta.
E ora ci si mette la crisi
economica e il dissesto finanziario, che non renderanno gioco facile alla riqualificazione del litoral e .   L ’ a l t r a   g r a n d e
variante, nota come Quadrante di Nord Ovest, riguarda l’entroterra. Anche lei è passata in Regione solo qualche tempo fa
tra mille ostacoli. Ancora
una volta, soprattutto politici. Di fronte a questi
grandi strumenti urbanistici l’accordo di Programma previsto all’ex
Desco doveva essere una
passeggiata. E invece anche lì, tra un’inchi esta
dell’Antimafia e ora l’in -
dagine della Procura, i
tempi si allungano.
Il sostituto Giuseppe Miliano
to ex Desco. Nel frattempo - sono
passati quasi due anni - i lavori
non sono ancora ripresi ma da
qualche mese la notizia della riapertura del cantiere per la realizzazione dei 6 corpi di fabbrica
lungo la Pontina è nell’aria. Puntuale l’inchiesta della procura di
Latina che stavolta non riguarda
presunti collegamenti della società titolare, la Mpd Immobiliare, con la criminalità organizzata
campana bensì l’iter amministrativo che ha portato al rilascio del
permesso a costruire con indici
molto favorevoli. L’at t e n z io n e
degli inquirenti è concentrata sui
presupposti per l’accordo di programma: uno strumento eccezionale che consente di superare i
vincoli urbanistici e di elevare gli
indici di edificabilità. Un documento che porta la firma di Nardi
e Marrazzo che nel 2005 erano al
vertice rispettivamente di Comune e Regione.
Giovanni Stravato

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