sabato 11 agosto 2012

Giustizia, ridotti i tribunali, salvi quelli in zone di mafia


Giustizia, ridotti i tribunali, ma salvi quelli in zone mafia

ROMA (Reuters) - Il Consiglio dei ministri ha dato oggi il via libera definitivo al decreto legislativo di revisione delle circoscrizioni giudiziarie, ma rispetto allo schema iniziale ha deciso non tagliare sei "presidi" nelle aree ad alta infiltrazione mafiosa in Sicilia, Calabria e nel basso Lazio.
Lo riferisce un comunicato del Consiglio dei ministri.
La versione definitiva del decreto prevede la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate di tribunale e l'accorpamento di 31 tribunali e di 31 procure.
"Rispetto allo schema di decreto, il governo ha deciso di mantenere i presidi giudiziari nelle aree ad alta infiltrazione di criminalità organizzata (Caltagirone e Sciacca in Sicilia; Castrovillari cui sarà accorpato il tribunale di Rossano, Lamezia Terme e Paola in Calabria; Cassino cui sarà accorpata la sezione distaccata di Gaeta nel Lazio) e di dotare di un ufficio di Procura anche il tribunale di Napoli nord", si legge nel comunicato.
Sul terreno della lotta alla mafia "il governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico", ha commentato il ministro della Giustizia, Paola Severino.
"Per queste ragioni, sono state espunte, dall'iniziale elenco di 37 tribunali e relative procure, le sedi in zone ad alta concentrazione di criminalità organizzata, con l'unica eccezione di Rossano il cui accorpamento a Castrovillari è giustificato dalla presenza di una criminalità mafiosa omogenea, dalla contiguità territoriale dei due circondari e dalla facilità di comunicazione tra i territori", ha proseguito la Guardasigilli in una nota.
"È stata invece confermata la soppressione di tutte le sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse, poiché l'esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo della produttività e della carenza di specializzazione con un impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze".
Il decreto dispone anche la soppressione di 667 uffici di giudici di pace.
In ragione di tali tagli, il personale amministrativo e i magistrati delle sedi soppresse saranno redistribuiti sul territorio, non prevedendo il decreto alcun esubero o messa in mobilità.

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