venerdì 24 agosto 2012

Celeste torna in Ospedale per le cure con staminali


Salute: Celeste è tornata a Brescia per le cure con staminali dell'atrofia muscolare spinale

E' arrivata con i genitori agli Spedali Civili di Brescia, Celeste, la bambina veneziana di due anni affetta da atrofia muscolare spinale. La notizia è stata confermata dalla direzione sanitaria dell'ospedale dei Bambini. Le procedure per la terapia sono cominciate, e la piccola dovrà essere sottoposta a una serie di analisi prima dell'infusione delle cellule staminali che avverrà per via endovenosa e lombare.
La bambina e i genitori residenti a Tessera (Venezia) sono arrivati in ospedale a Brescia stamani: ora si attende l'arrivo del pediatra Marino Andolina. Una volta conosciuto l'esito della terapia, la bambina potrebbe essere dimessa, forse già domani. Dal canto suo la direzione sanitaria dell'ospedale dei bambini ha ribadito ancora una volta la correttezza dell'operato della struttura.
A spingere i medici ad accelerare la ripresa delle cure anche il fatto che il padre di Celeste, Giampaolo Carrer, vuole essere presente martedì prossimo alla seconda udienza davanti al giudice del lavoro Margherita Bortolaso per la discussione del caso della piccola. L'uomo, affiancato dall'avvocato Dario Bianchini, aveva presentato ricorso d'urgenza contro gli Spedali di Brescia per chiedere la riattivazione delle cure, ritenute le uniche in grado di salvare la vita di Celeste.
Continua, intanto, la polemica sula terapia con cellule staminali.  "Non ha nessun elemento scientifico". Lo sostiene l'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), che ribadisce il messaggio lanciato congiuntamente alle associazioni Famiglie Sma (Genitori per la ricerca sull'atrofia muscolare spinale) e Asamsi (Associazione per lo studio delle atrofie muscolari spinali infantili). L'Uildm, in sostanza, in una nota del suo presidente Alberto Fontana e della Commissione medico-scientifica nazionale, conferma la critica al trattamento promosso dal dottor Mario Andolina tramite Stamina Foundation Onlus "e le informazioni ripetutamente su di essa", che "non hanno ad oggi alcun elemento scientifico che ne suggerisca la consistenza né gli effetti a lungo termine".
Qualsiasi approccio terapeutico, si legge nella nota, "va condotto nell'ambito del più assoluto rigore scientifico e con la supervisione di clinici esperti della malattia, presenti in vasto numero in Italia e già abituati alla collaborazione nell'interesse dei pazienti. In tal senso, vogliamo rivolgere un plauso all'Aifa, che proprio questo ha inteso con forza sottolineare, bloccando il 15 maggio scorso, con una propria Ordinanza, la sperimentazione in atto presso l'Ospedale di Brescia, sostenendo tra l'altro che 'la sospensione cellulare ottenuta dopo manipolazione estensiva non è in alcun modo identificabile come cellule staminali'".

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