mercoledì 29 agosto 2012

Omicidio di Terracina: rappresaglia a Scampia


Agguato alle Vele Celesti, è la risposta all’omicidio Marino
LA RISPOSTA all’esecuzio -
ne di Gateano Marino è arrivata. Prima del previsto.
Morto chiama altri morto. È
la regola del sangue della
camorra, non
si scappa. Ieri
p   o   m   e   r   i g   g   i   o   ,
poco dopo le
19, in un agguato in viale
della Resistenza, nella zona
della Vela Celeste, nel cuore
del quartiere
di Scampia, è
stato ucciso un
uomo e altri
due sono rimasti feriti, anche
se ce ne sarebbe anche un
terzo. La vittima  Ge n n a r o
Ri c c i ,  di  36
anni, freddato
sotto casa da
numerosi colpi di pistola.
Sono riusciti a
scamparla invece Salvatore
Piedimonte di
21 anni e Vincenzo Lo Forte di 19. Uno è
ferito a un piede da una pallottola, e l'altro
è solo contuso
per essere caduto durante la
fuga nel corso
della sparator i a .   A n c o r a
non è chiaro se i due, o uno
dei due, fossero in compagnia di Ricci. Tutti ex appartenenti al clan degli scissionisti che da qualche tempo si
erano avvicinati alla cosca
avversa, quella dei Di Lauro
nota come Vanella Grassi.
Da capire se la vittima c’entri
qualcosa, in prima persona o
indirettamente, con l’aggua -
to di Terracina. Per il resto,
gli inquirenti non hanno dubbi: è la risposta all’omicidio
di Gaetano Marino, freddato
con dieci colpi di pistola giovedì scorso davanti allo stabilimento balneare «Sirenella» di Terracina. Del resto
l’ipotesi che la morte di
«moncherino» era solo l’ini -
zio di una mattanza, la miccia
di una nuova faida per il
controllo dello spaccio di
droga tra Scampia e Secondigliano si era fatta strada subito dopo l’uccisione di Terracina. Le dinamiche della camorra sono note, prevedibili,
anche se in questo caso i clan
hanno agito prima di quanto
si pensasse. L’agguato di ieri
compiuto a Scampia conferma peraltro la ricostruzione
fatta dal collaboratore di giustizia, Gianluca Giugliano,
detto «o piccione». Il 31enne, appartenente al clan degli
scissionisti di Scampia, si è
presentato al commissariato
di Secondigliano poche ore
dopo l’esecuzione di Terracina. Temeva per la sua incolumità e voleva raccontare i
retroscena, come e perché è
partita la condanna a morte
per «o moncherino». L'ordine di ucciderlo infatti sarebbe
arrivato dal clan VanellaGrassi, detto de «i girati»,
ovvero gli scissionisti degli
scissionisti che starebbero
acquisendo un peso sempre
maggiore nell'ambito del
traffico della droga nei quartieri a nord di Napoli. L’ucci -
sione di Marino serviva per
dare un messaggio e acquisire la sua piazza di spaccio,
quella delle Case Celesti, che
da sola frutta qualcosa come
12 milioni di euro all’anno.
Ma la risposta non si è fatta
attendere, confermando i
peggiori timori: ora è guerra.
VISITE SOSPETTE
La vittima si era
avvicinata al clan
Vanella Grassi,
mandante dell’esecuzione
di «o moncherino»

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