Renzi: "Patto con gli italiani, taglierò tasse per 50 miliardi".

Renzi: "Patto con gli italiani, taglierò tasse per 50 miliardi". Rebus coperture: ecco il piano

Il premier al Tg2: "Se le riforme andranno avanti, ce la faremo". Nodo risorse: "Stiamo studiando il piano da sei mesi". Sul debito: "Continueremo ad abbassarlo"
REAZIONI - Salvini: "Renzi fesso e pericoloso" - SCHEDA  - La rivoluzione fiscale di Renzi

Il premier e segretario Pd Matteo Renzi all'assemblea nazionale del Pd a Expo (Foto Omnimilano)

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Roma, 19 luglio 2015 - Matteo Renzi alza ancora l'asticella: "se le riforme vanno avanti saremo in condizione di abbassare di 50 miliardi in 5 anni le tasse agli italiani". Le coperture? "E' un piano che stiamo studiando da almeno 6 mesi". Sulla 'rivoluzione copernicana’ del fisco annunciata ieri all'assemblea Pd il premier fa sul serio. "È un patto con gli italiani", spiega adottando una formula, quella del patto, già usata a suo tempo da Silvio Berlusconi. "Abbiamo sempre detto che finalmente dopo tanti anni di immobilismo si può", dice il presidente del Consiglio durante un'intervista al Tg2. "Abbiamo iniziato con gli 80 euro, l'Irap. Se le riforme andranno avanti e credo che lo faranno, nel 2016 via tutte le tasse sulla prima casa, nel 2017 via una buona parte dell'Ires, nel 2018 scaglioni Irpef".
In tanti lo hanno criticato di 'annuncite', chiedendo lumi sulle coperture. Dall'avversario politico Renato Brunetta al compagno di partito Roberto Speranza ("Dove li trova i soldi?"). Non perde l'occasione anche Giuseppe Civati, che ironizza: "Quella di Renzi non è più neppure un'evoluzione del berlusconismo, è Berlusconi". Renzi però assicura che a trovare le risorse per abbassare le tasse "abbiamo già iniziato. La possibilità di farcela è evidente. E' un piano che stiamo studiando da almeno sei mesi". 
Per il premier ci sono "i numeri per portare a casa questo risultato, continuando ad abbassare il debito perchè altrimenti i nostri figli dovranno continuare a pagare le nostre colpe e non è giusto, ci sono a condizione che il Parlamento continui a lavorare con intensità". E ancora: "Dobbiamo essere decisi in Ue, ma anche capaci di sbloccare le opere pubbliche in Italia". Il premier punta il dito contro le "notizie che leggiamo su giudici che bloccano aziende o appalti".
Quindi, l'appello: "Smettiamo di fare polemica", "basta con quelli che sanno dire soltanto no", al contrario servono "coraggio ed energia". Ci vuole "un messaggio molto forte" all'Italia: "Se finalmente diamo un messaggio di fiducia, smettiamo di essere il Paese dei piagnistei e delle lamentele e torniamo ad essere la locomotiva d'Europa".