venerdì 3 luglio 2015

In Tunisia moschee chiuse dopo la strage nel venerdì di Ramadan: oltre 100 morti in tre continenti

In Tunisia moschee chiuse dopo la strage nel venerdì di Ramadan: oltre 100 morti in tre continenti

Colpiti alcuni resort vicini nel golfo di Hammamet. Un uomo decapitato a Lione. Attentato kamikaze in una moschea a Kuwait City

Redazione Tiscali
Il primo ministro tunisino Habib Essid, dopo l'attentato di venerdì a un resort di Sousse, ha annunciato un giro di vite sulla sicurezza nel Paese. Essid ha detto che i riservisti dell'esercito saranno dispiegati sui siti archeologici e presso i grandi hotel. Circa 80 moschee accusate di incitamento alla violenza e di diffondere "veleno" saranno chiuse entro una settimana. Intanto centinaia di turisti stranieri sono stati accompagnati in autobus all'aeroporto di Enfidha, a metà strada tra Tunisi e Sousse, per potere lasciare il Paese. Tredici voli sono stati organizzati con destinazione Londra, Manchester, Amsterdam, Bruxelles e San Pietroburgo.
Il terrore ha toccato la Tunisia, ma anche Francia, Kuwait e Somalia - La jihad si è scatenata nel venerdì del Ramadan colpendo tre continenti quasi simultaneamente. L'attentato più grave sulla spiaggia di fronte a due hotel di lusso a Sousse, nel golfo di Hammamet in Tunisia: 38 morti e 36 feriti, in buona parte stranieri, tre mesi dopo il massacro del museo del Bardo a Tunisi, 21 morti tra cui 4 italiani. Sarebbe escluso il coinvolgimento di connazionali, anche se l'Unità di crisi della Farnesina prosegue le verifiche. Nel sud-est della Francia, vicino Lione, un uomo ha fatto irruzione nell'impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, dipartimento dell'Isere, e ha colpito bombole di gas causando l'esplosione e ferendo due persone.
Molte vittime tra i turisti - A Kuwait City un kamikaze si è fatto esplodere in una moschea sciita durante la preghiera del venerdì, uccidendo almeno 27 persone e ferendone circa 200. In Somalia i miliziani islamici Shabaab, legati ad Al Qaeda, hanno lanciato un'autobomba contro la base delle truppe di peacekeeping dell'Unione africana a Leego, 130 chilometri a sud di Mogadiscio, ingaggiando dopo l'esplosione una lunga battaglia con la sicurezza, per una bilancio finale di una trentina di morti. In Tunisia l'hotel di lusso preso di mira a Sousse è il Riu Imperial Marhaba. Ancora non definitivo il bilancio, come pure è incompleto il conto delle vittime straniere. Di certo si sa che i morti britannici sono cinque, tra i quali una donna irlandese. Ma potrebbero essere di più, perché la struttura è molto frequesttata da turisti britannici. Ci sarebbero anche vittime di nazionalità tedesca, belga, ucraina e norvegese, oltre che tunisina.
Il racconto dei testimoni è confuso ma spaventoso - Per alcuni i jihadisti sarebbero arrivati via mare, per altri a bordo di una piccola mongolfiera. Un terrorista è stato ucciso dalle forze di sicurezza: è uno studente non conosciuto alla giustizia, proveniente dalla regione di Kairouan, nel centro del Paese, una delle città sante dell'Islam. Era vestito come un comune bagnante, arriva in spiaggia con un kalashnikov nascosto nell'ombrellone. Un altro uomo è stato arrestato ad Akouda, località a pochi chilometri da Sousse. Ma secondo alcune fonti del governo tunisino il terrorista ucciso avrebbe agito da solo. Molti bagnanti si sono barricati nelle stanze.
La Tunisia chiede aiuto al mondo - Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha ammesso che "la Tunisia non può rispondere agli attentati da sola" ma "serve una strategia globale". Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha sentito il collega tunisino, con il quale ha discusso di iniziative future anti-terrorismo, ma anche economiche: i danni al turismo del Paese dopo il secondo gravissimo attacco terroristico in pochi mesi saranno pesanti. Dopo gli attentati il Viminale ha "alzato il livello d'allerta" nel Paese. Un'azione comune contro il terrorismo è stata invocata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha espresso "dolore e vicinanza" al governo e al popolo turnisini.
Il racconto shock: "Barricata nel bungalow con i miei bambini" - Una donna di Dublino ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver appena fatto in tempo a raccogliere i suoi figli dall'acqua, una volta sentiti i primi spari, per poi rifugiarsi in hotel. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giu' e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio". Poi, appunto, la presa di coscienza. "Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco', cosi' sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano 'correte! correte'! Cosi' siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo".
Il sostegno di Renzi e Mattarella ai Paesi colpiti - Secondo le informazioni fornite dal governo tunisino, le vittime sarebbero di nazionalità britannica, tedesca, belga e francese. Tra le persone uccise anche cittadini tunisini. L'Unità di crisi della Farnesina sta verificando l'eventuale presenza di nostri connazionali. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso solidarietà a Tunisia, Kuwait e Francia ed ha invocato "unità" contro il terrorismo. "Grande dolore per ciò che sta avvenendo in Tunisia. Quanto è accaduto ci fa esprimere un sentimento di dolore e vicinanza", ha detto il premier Matteo Renzi. In una nota il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affermato: "Nella comunità internazionale dobbiamo sentirci tutti colpiti da questa violenza crudele e reagire aumentando, con determinazione e immediatezza, l'azione comune contro il terrorismo". "In Italia è necessario mantenere e alzare al massimo l'attenta azione di vigilanza e di prevenzione che viene svolta per la sicurezza dei cittadini", ha precisato il Presidente.

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