sabato 25 luglio 2015

COS’È LA CELIACHIA E QUALI SONO GLI ALIMENTI PER CELIACI

COS’È LA CELIACHIA E QUALI SONO GLI ALIMENTI PER CELIACI
Tra tutte le intolleranze e allergie alimentari, ovvero l’insieme di reazioni avverse che si scatenano nell’organismo assumendo determinati alimenti, la celiachia è sicuramente quella più diffusa al mondo, soprattutto in quello occidentale. Ma di cosa si tratta esattamente?
L’Istituto Superiore della Sanità definisce con il termine “celiachia” una forte reazione immunitaria di tipo allergico alla proteina del glutine presente in molte varietà di cereali e nel grano. Secondo le stime attuali, la celiachia colpisce in maniera permanente e senza distinzione di età 1 individuo su 100, con un’incidenza sulla popolazione mondiale in costante aumento.
Cos’è la celiachia: sintomi
Può manifestarsi solo attraverso lievi disturbi ma nella maggior parte dei casi la reazione più evidente e violenta è di tipo infiammatorio, localizzata nel tratto intestinale tenue responsabile dell’assorbimento delle sostanze nutritive. Questo causa violenti mal di testa, diarrea cronica, senso di stanchezza, anemia, perdita di peso e – in particolare nei bambini – può determinare rallentamenti nella crescita, tanto per molto tempo la celiachia era considerata una malattia tipica dell’infanzia.
Anche se apparentemente può sembrare strano, è scatenata non solo da fattori alimentari ma anche da particolari condizioni ambientali (così come le altre intolleranze) e predisposizioni genetiche. Più di recente, è stato documentato scientificamente che la celiachia si manifesta anche in conseguenza a forti stress emotivi o fisici.
Cos’è la celiachia
Le molecole coinvolte nei meccanismi che determinano il danno intestinale nei soggetti celiaci, infatti, sembrerebbero messe in moto dallo stress: questo significa che, sebbene debba esserci una predisposizione genetica e una concomitanza di fattori ambientali, nonché particolari interazioni di ordine endogeno ed esogeno, il solo assorbimento del glutine può non essere sufficiente a far scatenare la malattia, poiché essa tende a palesarsi solo in situazioni di stress e di stati infettivi ancora non esattamente identificati.
Dal momento che il grano e i cereali contengono alcuni dei più importanti nutrienti di cui il corpo ha bisogno (non a caso sono alla base della dieta mediterranea) e considerando che sono presenti nella stragrande maggioranza di cibi e prodotti che troviamo in commercio, la celiachia può diventare una patologia limitante e condizionante sotto diversi punti di vista.
Parliamo di un’intolleranza che non è ancora trattabile con vere e proprie terapie, quindi l’unica soluzione resta l’adozione di una dieta assolutamente priva di glutine. Facile più a dirsi che a farsi poiché il glutine, oltre che negli alimenti già indicati, è utilizzato come eccipiente e addensante in un numero impressionante di cibi pronti e preparati come lieviti, dati, patatine ecc.
E non è tutto: ad aggravare il problema resta il fatto che il cibo contaminato, almeno per il celiaco, è tutto quello che è anche solo venuto semplicemente a contatto con alimenti contenenti glutine.
Il risultato? Stress e ansia all’idea di mangiare fuori casa sono una condizione perenne del soggetto affetto da celiachia che è costretto a preparare praticamente tutti i pasti in casa, dove comunque il livello di attenzione deve rimanere altissimo.
Ma come arrivare ad una diagnosi certa di allergia al glutine?
Se fino a qualche anno fa la vita di un celiaco poteva essere veramente impossibile, considerando la scarsa informazione e conoscenza dell’argomento, oggi la situazione è nettamente migliorata soprattutto grazie a Internet e alle nuove regole di etichettatura degli alimenti, nonché alle tante associazioni, forum e gruppi di discussione nati con il preciso obiettivo di fornire un supporto concreto alle persone affette da celiachia.
L’Associazione Italiana Celiachia onlus, per esempio, ha attivato un sito Internet ricco di informazioni utili, guide, percorsi formativi e indicazioni alimentari specifiche proprio per consentire ai celiaci, nonché parenti e familiari direttamente coinvolti nelle stringenti regole alimentari a cui i primi devono attenersi, di affrontare al meglio la malattia. Sul sito, infatti, è consultabile un prontuario (completamente gratuito e in costante aggiornamento) contenete tutti gli alimenti senza glutine presenti sul mercato e divisi per categorie.
Ciò consente di individuare più facilmente anche aziende, supermercati e ristoranti dove è possibile trovare cibi e bevande senza glutine; un compito, bisogna dirlo, reso un po’ più facile da diversi marchi e produttori che hanno deciso di etichettare e certificare i propri prodotti con una simbologia idonea al riconoscimento immediato e semplificato degli alimenti privi di glutine (la classica spiga barrata).
Una politica adottata da un numero sempre più elevato di pizzerie, bar e ristoranti che hanno iniziato a dotarsi dell’insegna gluten free e a proporre menù e pietanze appositamente pensate per celiaci.
Sempre con l’intento di agevolare tutte le categorie di consumatori nell’identificazione degli alimenti idonei a ciascun tipo di dieta, compresa quella priva di glutine, il Consiglio Europeo ha adottato una serie di provvedimenti legislativi per regolamentare in maniera più stringente il sistema di etichettatura alimentare.
Attualmente la normativa europea stabilisce che la soglia di glutine presente nei prodotti destinati a soggetti celiaci – e quindi definibili come alimenti “senza glutine” – non debba superare i 20 mg/kg nel prodotto finito; 100 mg/kg di glutine nel prodotto finito è invece la soglia stabilita per i prodotti alimentari “con contenuto di glutine molto basso”.
Il nuovo regolamento è diventato operativo dal 1° gennaio 2012 ma la palla adesso passa alla Commissione Europea che dovrà continuare a lavorare alacremente sul nuovo codice alimentare.

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