sabato 12 dicembre 2015

Matteo Renzi difende il decreto Salva-Banche

Matteo Renzi difende il decreto Salva-Banche: "Abbiamo salvato conti correnti e posti di lavoro". L'Ue: "Il Governo è responsabile"

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Matteo Renzi dice sì all'apertura di una commissione di inchiesta parlamentare su ciò che è avvenuto nel sistema bancario italiano ed europeo negli ultimi 15 anni. "Il Governo italiano quando ha visto che quattro banche rischiavano di chiudere e rischiavano di perdere migliaia di posti di lavoro e i soldi dei contribuenti è intervenuto e sono molto lieto delle misure che ha preso perché ha salvato i soldi dei conti correnti e i posti di lavoro". Il presidente del Consiglio interviene e difende il decreto salva-Banche che ha permesso il salvataggio di quattro istituti, CariChieti, CariFerrara, Cassa Marche e Banca Etruria.
Le accuse tra Ue e Italia. Banche che "vendevano alla gente prodotti inadatti" e questo ha avuto "conseguenze personali per alcune persone in Italia", ha detto il commissario Ue ai servizi finanziari Jonathan Hill. Proprio l'Unione Europea è al centro del rimpallo di responsabilità con Bankitalia per le misure adottate ed entrate in vigore a partire da gennaio sul bail-in. Hill non ci gira intorno: è il governo italiano a essere alla guida" del processo di salvataggio delle 4 banche italiane "ed ha la responsabilità per questo". "Il governo ha discusso a lungo con la Commissione, in particolare con la Direzione generale concorrenza" che ha "ritenuto che le misure prese erano compatibili con la legislazione Ue" sui salvataggi bancari.
"Non strumentalizzare". Ma dopo il suicidio di un pensionato che ha perso 110mila euro in obbligazioni subordinate presso la Banca Etruria (vendute come titoli garantiti e affidabili e non ad alto rischio), rischia di accendersi la polemica politica. "Non sono abituato a strumentalizzare la vita e la morte di alcune persone. Il governo esprime il proprio dolore e fa le condoglianze alla famiglia" dell'uomo che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi soldi "ma è al lavoro per trovare soluzioni".
Renzi è intervenuto nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi per la presentazione della collaborazione Enel-Unhcr a sostegno del progetto 'Educate a Child' in Siria: "E' impossibile per le regole europee salvare gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati. Tuttavia stiamo cercando con grande impegno e tenacia di trovare una soluzione che permetta soprattutto agli obbligazionisti di avere una forma di ristoro, vedremo le modalità, vedremo se sarà possibile, ci stiamo lavorando".
"Le regole delle banche adesso le decide l'Europa - ha ribadito Renzi - Molti Paesi hanno messo molti soldi per salvare le banche, anche la Germania. L'Italia no. Oggi le regole sono cambiate, anche se volessimo non potremmo fare come hanno fatto altri Paesi in passato. Il sistema italiano è oggettivamente più solido di quello tedesco, ma alcune realtà avevano bisogno di interventi immediati". Le nostre condoglianze alla famiglia". La moglie dell'uomo, rispondendo ai giornalisti davanti alla propria casa, si è limitata a un breve commento: "Andrò avanti? Se ce la farò sì".
La polemica con l'Europa. L'Ue ha invitato l'Italia a recepire la nuova direttiva sui depositi. La Commissione europea ha chiesto all'Italia di dare piena attuazione alla direttiva sul sistema di garanzia dei depositi attraverso l'invio di un parere motivato, secondo passo della procedura di infrazione. Se l'Italia non si conformerà alla richiesta entro due mesi, la Commissione potrà decidere di deferirla alla Corte di giustizia dell'Unione europea. Oltra all'Italia, la lettera è stata inviata anche a Belgio, Cipro, Estonia, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Romania, Slovenia e Svezia.
Secondo gli obiettivi della nuova direttiva, i depositanti "beneficeranno di rimborsi più rapidi e di una rete di sicurezza più solida", una maggiore uniformità delle prescrizioni in materia di finanziamenti "garantirà che i sistemi di garanzia dei depositi siano prefinanziati e adempiano con maggior efficienza i loro obblighi nei confronti dei depositanti".
Per gli Stati membri aderenti all'unione bancaria, l'attuazione della direttiva Dgs è un prerequisito per poter utilizzare in futuro il sistema europeo di assicurazione dei depositi proposto dalla Commissione. Il termine per il recepimento di queste norme negli ordinamenti nazionali era il 3 luglio 2015.
Boschi: "Dal governo no a favoritismi". Sul tema è intervenuta anche il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. "Stiamo studiando un intervento alternativo nelle prossime ore nella legge di stabilità per venire incontro a chi non è stato tutelato", ha assicurato. Quanto al possibile conflitto di interessi per il ruolo del Padre, ex vicepresidente di Banca Etruria, il ministro ha spiegato: "Mio padre è stato vicepresidente" di Banca Etruria "per 8 mesi fino a quando il governo ha commissariato la banca: il governo non fa favoritismi o leggi personali", ha detto.
"Sul piano politico non c'è nessun disagio perché il nostro governo è intervenuto per evitare che quattro banche chiudessero. Queste quattro banche avranno un futuro ridimensionato, ma avranno un futuro. Abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto e potevamo fare", ha aggiunto il ministro. "Noi abbiamo fatto quello che nel quadro presente era possibile fare. Anche Bankitalia ha detto che ci sono responsabilità proprio dell'Europa e la commissione europea ha replicato agli interventi di ieri", ha spiegato.

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