lunedì 7 dicembre 2015

Terracina- La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti: l’acqua

Decima lettera aperta al Commissario prefettizio – La Settimana europea per la riduzione dei rifiuti: l’acqua

by supermarco
Gentile Commissario,
chi legge la stampa locale in questi giorni potrebbe rimanere piuttosto disorientato.
Da una parte, c’è un articolo in cui si descrivono i lusinghieri risultati ottenuti in città riguardo alla raccolta differenziata. Dall’altra parte, ci sono le nostre critiche sul tema della riduzione dei rifiuti.
Proprio per evitare fraintendimenti da parte dei cittadini, chiariamo il fatto che tra raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti esiste una notevole diversità.
In pratica, la raccolta differenziata è l’abc, è il dato di partenza per avere un sistema efficace ed efficiente di smaltimento dei rifiuti. La raccolta differenziata, in altre parole, è l’età della pietra, mentre la riduzione dei rifiuti è l’età del bronzo.
Poi viene la Strategia Rifiuti Zero, che è l’età del ferro.
Ma anche quest’ultima si può ormai ritenere superata, dato che oggigiorno si parla sempre più spesso di economia circolare, non solo all’interno delle associazioni ambientaliste e degli addetti ai lavori, ma anche in ambiti istituzionali, italiani ed europei, con conseguenti provvedimenti attuativi.
D’altronde, la Strategia Rifiuti Zero può operare solo a valle del ciclo produttivo, per di più limitandosi ai rifiuti urbani, che sono circa un terzo dei rifiuti complessivi prodotti nel nostro Paese in un anno.
È invece a monte del ciclo produttivo che si deve intervenire, promuovendo quelle tecniche che consentono di non avere scarti nei processi lavorativi, oppure di ottenere sottoprodotti che possono essere utilizzati in altri processi produttivi.
Questa premessa è fondamentale per evitare disorientamenti.
Inoltre, nella Strategia Rifiuti Zero la raccolta differenziata è solo uno dei 10 punti fondamentali da attuare.
Tra questi, però, vi è anche l’introduzione della tariffa puntuale, in base alla quale il cittadino viene tassato in funzione dei rifiuti indifferenziati che produce. La tariffa puntuale, pertanto, è il vero e proprio tassello fondamentale della Strategia Rifiuti Zero, perché i cittadini vengono spinti a ridurre i rifiuti dall’incentivo di poter pagare una tassa inferiore.
Perché a Terracina non è stata introdotta la tariffa puntuale? Forse perché la gara per lo smaltimento dei rifiuti è stata costruita per favorire il più possibile le ditte partecipanti?
Il risultato è che a Terracina la tariffa puntuale, con tutti benefici che potrebbe comportare, non esiste.
A Terracina tutto ciò è fantascienza.
A Terracina si continua a parlare di raccolta differenziata.
A Terracina si spendono soldi per realizzare filmati sulla raccolta differenziata.
Ma la raccolta differenziata è l’età della pietra.
Terracina deve cominciare a frequentare il futuro.
Per attuare la Strategia Rifiuti Zero occorre un notevole cambiamento culturale, in primis da parte dell’Amministrazione comunale e della ditta che si occupa del servizio di smaltimento rifiuti.
Inoltre, è necessario un approccio multidisciplinare, olistico.
Ad esempio, qual è il rifiuto che crea maggiori problemi ai cittadini, in termini di volume, di spazio occupato?
Le bottiglie di plastica delle acque minerali.
Perché gli italiani sono diventati i secondi maggiori consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglie di plastica?
Perché i produttori, in maniera molto abile, hanno veicolato nell’opinione pubblica dubbi sulla qualità delle acque del rubinetto.
Eppure l’acqua del rubinetto è sottoposta ad analisi chimico-batteriologiche molto più frequentemente rispetto alle acque minerali. Basta infatti leggere le etichette di queste ultime per verificare che spesso le ultime analisi risalgono a vari anni prima dell’effettivo utilizzo.
In più, i canoni di concessione per l’utilizzo delle sorgenti, che sono pubbliche, sono risibili, per cui si è creato un business notevole.
Ovviamente i mezzi d’informazione non sono incentivati a parlare di questo tema: quanta pubblicità di acque minerali vediamo in tv o sulla stampa?
Stesso discorso per i politici: le campagne elettorali hanno un costo, gli industriali sponsorizzano le campagne elettorali, portano voti e consenso (oltre a qualche posto di lavoro – sempre di meno, però, rispetto agli anni passati), per cui i veri interessi dei cittadini, oltre alla tutela dell’ambiente, finiscono in ultimo piano.
Perché il Comune di Terracina non incentiva il consumo di acqua del rubinetto?
Perché non disloca sul territorio case dell’acqua come hanno già fatto numerosi Comuni della nostra regione?
Perché non introduce sgravi sulla tassa dei rifiuti per gli esercenti della ristorazione che forniscono ai clienti acqua del rubinetto, possibilmente in brocche di vetro?
Perché non chiede ad Acqualatina di effettuare con maggior frequenza le analisi chimico-batteriologiche delle acque che eroga?
Perché non chiede ad Acqualatina di divulgare i risultati di quelle analisi allegandoli alle bollette che invia alle famiglie?
Perché non chiede ad Acqualatina di effettuare le analisi non solo nel serbatoio “San Domenico”, come fa attualmente (i dati sul sito Internet http://www.acqualatina.it/qualita-dell-acqua), ma anche in altri punti della città, ad esempio verificando la qualità dell’acqua che fuoriesce dalle fontanelle pubbliche?
Si dice che l’uomo è ciò mangia.
Ma il nostro organismo è composto per circa il 70% di acqua, per cui l’uomo è anche, se non soprattutto, ciò che beve.
La qualità di ciò che si beve è fondamentale per la nostra salute, mentre il contenitore dell’acqua stessa è determinante per la tutela dell’ambiente.
Come vede, gentile Commissario, l’esempio fatto sull’acqua è chiarissimo per dimostrare che nella gestione della cosa pubblica occorre un approccio multidisciplinare, olistico.
Per ridurre rifiuti inutili di plastica, per ridurre la produzione a monte di bottiglie derivate dal petrolio con processi produttivi che provocano inquinamento e riscaldamento globale, si deve invitare la cittadinanza a bere il più possibile l’acqua del rubinetto.
Ma quest’ultima dev’essere sana e di ottima qualità.
Tutto ciò avviene?
E, se non avviene, si può parlare nella nostra città di Strategia Rifiuti Zero o di economia circolare?
Terracina deve cominciare a frequentare il futuro.

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