giovedì 22 novembre 2012

Nuovo redditometro operativo da gennaio "Una famiglia su cinque a rischio evasione fiscale"


Nuovo redditometro
operativo da gennaio
"Una famiglia su cinque
a rischio evasione fiscale"

Befera: "Useremo massima cautela"

Il direttore dell'Agenzia delle Entrate: "Il redditometro è pronto". Simulazione sull'intera platea delle famiglie: "Un milione ha esborsi rilevanti, ma dichiara redditi vicino allo zero"
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera (Imagoeconomica)
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera (Imagoeconomica)
Roma, 20 novembre 2012 - Il nuovo redditometro è già pronto sarà operativo da gennaio. "Il relativo decreto ministeriale è in fase di approvazione", annuncia il direttore dell'Agenzia dell'Entrate, Attilio Befera.
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Con il nuovo redditometro, una famiglia su cinque è a rischio evasione fiscale. Secondo una simulazione sull’intera platea delle famiglie, spiega Befera, "oltre 4,3 milioni, circa il 20 per cento risultano non coerenti" con i redditi dichiarati. Circa un milione di nuclei famigliari, invece, a fronte di esborsi "rilevanti e ricorrenti" denunciano "redditi vicino allo zero".
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate aggiunge: "Tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito di lavoro autonomo”. Befera assicura che il nuovo strumento sarà utilizzato "con la massima cautela e soltanto per le differenze eclatanti fra spese e reddito".
LE VOCI DI SPESA - Cavalli, auto e barche, mutui e risparmi, contratti di assicurazione. Sono oltre cento le voci di spesa contenute nel nuovo redditometro che si applicherà a partire dall’anno di imposta 2009.
Sono nove le macro categorie di spesa considerate dal nuovo accertamento sintetico: acquisti di beni durevoli; trasporti; abitazione; alimenti, bevande, abbigliamento e calzature; combustibili d’energia; immobili, elettrodomestici e altri servizi per la casa; sanità, comunicazioni, istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi. Il nuovo metodo di ricostruzione del reddito, a differenza del passato, “non si basa su presunzioni originate dall’applicazione di coefficienti - spiega l’Agenzia delle entrate - ma su dati certi (spese sostenute) e situazioni di fatto (spese medie di tipo corrente, risultanti dall’analisi annuale dell’Istat).

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