giovedì 29 novembre 2012

IL CAV TENTENNA ED IL PDL E' NEL CAOS


IL CAV TENTENNA ED IL PDL E' NEL CAOS

Tutto in alto mare, tra annunci, smentite, correzioni di rotta, supposizioni: Berlusconi tiene il punto, continua a studiare la separazione. "marciare divisi, colpire uniti". Il Cav pensa ad una scissione consensuale in tre liste diverse: una nuova Forza Italia (forse Forza italiani), Pdl ed ex An. In pratica vorrebbe lasciare per strada gli ex socialisti e democristiani con i quali si era di fatto alleato, o ne aveva preso l'eredita' nel 94, quando sconfisse la gioiosa "macchina da guerra" di Occhetto e gli ex An con i quali aveva fondato il Pdl, in risposta al Pd lanciato al Lingotto da Veltroni, con il famoso annuncio del predellino, a Milano. Non hanno certo aiutato a rasserenare l'ambiente le voci su una lista nera, compilata di pugno direttamente da Berlusconi, nella quale comparivano da Cicchitto alla Carfagna, ma anche lo stesso Alfano. Dentro la nuova Fi, invece alcuni della vecchia guardia, che erano stati accantonati dagli attuali colonnelli come Martino, Galan e Scajola, guidati da Verdini, che e' tra i coordinatori del partito. (Ma Alfano lo ha gia' invitato a farsi da parte). Poi ci sono gli ex An come La Russa, Gasparri, Alemanno, che potrebbero puntare sulla Meloni. Matteoli e' incerto. Nell'area piu' centrale con Alfano anche Schifani, Luypi e Quagliarella che guardano ad un'alleanza con i centristi. Insomma il caos e' completo, anche perche' il Cavaliere dice ma non decide, consigliato anche da famigliari ed amici, come Confalonieri, che gli suggeriscono di farsi da parte e non affrontare in prima persona nuove avventure politiche. Poi le colombe che gli suggeriscono: "No Silvio, dobbiamo rimanere uniti". Cosi' spunta anche l'ipotesi che si ritirino tutti i candidati alle primarie in omaggio proprio al Cavaliere, che non le ama. Ma Alfano sembra restio a fermare la macchina organizzativa del partito e di fatto anche la sua carriera politica. Ora puo' contare sull'appoggio di quasi tutto lo stato maggiore del Pdl e puo' anche evitare la scissione degli ex An. Il popolo del centrodestra guarda perplesso questa sorta di guerra civile interna e non sa piu' cosa pensare, se non di non andare a votare. Infatti il Pdl nei sondaggi vola sempre piu' basso intorno al 15% o poco di piu'. Ma si sa quando si vota le fila si ricompattano sia a destra che a sinistra, l'unica condiziobne per il centrodestra e' che ci sia ancora qualcosa da potere votare.

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