sabato 17 novembre 2012

Domande da porsi prima di un divorzio


Domande da porsi prima di un divorzio

Divorzio
Un uomo toglie la fede nuziale
Per quanto si parli spesso di divorziosu tabloid e non solo, quando lo si passa sulla propria pelle è sempre più difficile di quanto non si immagini. Rompere un matrimonio, soprattutto quando ci sono dei figli in mezzo, è questione da ponderare con attenzione, tempo e cautela, molto più di quanto non si farebbe per porre fine a una relazione dicoppia, evidentemente. E ci sono domande che bisognerebbe porsi prima di passare ai fatti.
Queste considerazioni non significano affatto che bisognerebbe tornare agli anni ’50 quando semplicemente il divorzio non esisteva e il matrimonio durava tutta la vita per forza. Ma che bisogna evitare di agire di impulso, ovviamente. Spesso infatti si è talmente infelici, frustrate e sole che si ricorre a un taglio netto soltanto per risolvere in maniera definitiva il proprio stato emotivo, ma questa potrebbe non esserne la soluzione.
Per quanto possa suonare cinico e ininfluente sulle proprie scelte, chiedersi che cosa si perderebbe in caso di divorzio non è una domanda da sottovalutare. A parte evidentemente a un marito, ci sono amici che non si vedranno mai più in un caso del genere? Si riesce amantenersi economicamente? Si riesce a mantenere la casa? Purtroppo sono domande pratiche cui bisogna rispondere prima di passare dall’avvocato per non ritrovarsi persino più infelici di prima.
E questa è la questione principale: davvero si sarà più felici una volta chiuso il propriomatrimonio? Bisogna trovare un’onestà interiore non di poco conto per poter dire a se stesse se la propria insoddisfazione riguardi davvero solo la situazione attuale della propriacoppia o se invece non ci si porti dietro frustrazioni esclusivamente personali, che renderanno infelice anche di nuovo single.
Poi ovviamente la questione dei figli. Un divorzio amichevole è molto meglio di un matrimonio drammatico, questo è fuori discussione. Ma anche in questo caso prima di passare dal giudice bisogna stabilire almeno uno stato di civiltà con il proprio partner per accordarsi sulla custodia, abbandonando qualsiasi inclinazione bellicosa o vendicativa che si ripercuoterebbe soltanto sui figli.
Infine chiedersi se davvero si è tentato tutto il possibile. Che potrebbe significare anche rinunciare per un po’ di tempo all’idea di divorzio. Bisogna chiedersi con una forte dose di onestà e lucidità se si sia davvero tentato tutto per affrontare i propri problemi di coppia ed essere ascoltati dal proprio compagno, quindi consulenti, psicologi e un dialogo davvero aperto e sincero. Se anche essersi impegnate completamente a salvare il salvabile non porta da nessuna parte, comunque sarà servito a non avere alcun rimpianto una volta che sia tutto finito.

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