venerdì 8 gennaio 2016

Mattarella: orgogliosi di essere italiani.

Mattarella: orgogliosi di essere italiani. Gianotti, Orlando e Cristoforetti esempi da seguire

E' il suo primo discorso di fine anno nel ruolo di presidente della Repubblica. Niente temi politici ma un tentativo di rivitalizzare il Paese

Redazione Tiscali
Lavoro, terrorismo, inquinamento ambientale, ma anche immigrazione, l'evasione fiscale e la legalità. Sono i temi al centro del primo discorso di fine anno che Sergio Mattarella ha rivolto agli italiani. Il presidente della Repubblica ha cambiato la location del suo discorso e scelto un linguaggio il più possibile diretto e colloquiale per dare una parola di conforto e di speranza a tutti gli italiani sulle questioni che più li preoccupano e gli stanno a cuore. 
Occupazione in crescita - "L'occupazione è tornata a crescere. Ma questo dato positivo, che pure dà fiducia, l'uscita dalla recessione economica e la ripresa non pongono ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante persone e di tante famiglie. Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani", dice il presidente Sergio Mattarella. "Sono giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacità e vorrebbero contribuire alla crescita del nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenità necessaria", sottolinea. "Accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il lavoro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dell'avvenire della propria famiglia. Penso all'insufficiente occupazione femminile".
Pubblicità
 
No alle diseguaglianze - "Le diseguaglianze - afferma il presidente - rendono più fragile l'economia e le discriminazioni aumentano le sofferenze di chi è in difficoltà. Come altrove, anche nel nostro Paese i giovani che provengono da alcuni ambienti sociali o da alcune regioni hanno più opportunità: dobbiamo diventare un Paese meno ingessato e con maggiore mobilità sociale". "Il lavoro e la società sono al centro di un grande processo di cambiamento. L'innovazione è una sfida che riguarda tutti. La competizione richiede qualità, creatività, investimenti. Impresa privata e settore pubblico, in particolare scuola, università e ricerca, devono operare d'intesa". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel discorso di fine anno agli italiani.
Evasione vale 122 miliardi e danneggia gli onesti - Forte richiamo del Presidente della Repubblica contro l'evasione fiscale. Nel suo primo discorso di fine anno Sergio Mattarella parla di quanto l'evasione "ostacola le prospettive di crescita" del nostro Paese. "Secondo uno studio, recentissimo, di pochi giorni fa, di Confindustria, nel 2015 l'evasione fiscale e contributiva in Italia ammonta a 122 miliardi di euro. 122 miliardi - dice il capo dello Stato -! Vuol dire 7 punti e mezzo di PIL. Lo stesso studio calcola che anche soltanto dimezzando l'evasione si potrebbero creare oltre trecentomila posti di lavoro: gli evasori danneggiano la comunità nazionale e danneggiano i cittadini onesti. Le tasse e le imposte sarebbero decisamente più basse se tutti le pagassero". "La condizione economica dell'Italia va migliorando: questo va sottolineato. Anche le prospettive per il 2016 appaiono favorevoli". "Senza dimenticare l'azione svolta dalle istituzioni, va detto - e tengo a dirlo - che moltissimi nostri concittadini hanno operato con impegno e con senso di responsabilità, in settori diversi e con compiti differenti. Hanno contribuito in questo modo, malgrado la crisi, a tenere in piedi l'economia italiana. A tutti loro desidero render merito ed esprimere grande riconoscenza", ha aggiunto il capo dello Stato.
Il presidente: "La Costituzione va attuata" - "Tengo a ribadirlo all'inizio del 2016, durante il quale celebreremo i settant'anni della Repubblica. Tutti siamo chiamati ad avere cura della Repubblica", ha sottolineato. "Cosa vuol dire questo per i cittadini? Vuol dire anzitutto - ha ammonito il capo dello Stato- farne vivere i principi nella vita quotidiana sociale e civile. Rispettare le regole vuol dire attuare la Costituzione, che non è soltanto un insieme di norme ma una realtà viva di principi e valori".
Solo stabilità e pace argine a terrorismo - "Il terrorismo fondamentalista cerca di portare la sua violenza nelle città d'Europa, dopo aver insanguinato le terre medio-orientali e quelle africane. Realizzare condizioni di pace e stabilità per i popoli di quei Paesi è la prima risposta necessaria, anche per difendere l'Europa e noi stessi", dice Mattarella. "La prosperità, il progresso, la sicurezza di ciascuno di noi sono strettamente legati a quelli degli altri", aggiunge il capo dello Stato. "Non esistono barriere, naturali o artificiali, che possano isolarci da quel che avviene oltre i nostri confini e oltre le frontiere dei nostri vicini". "Non esistono barriere, naturali o artificiali, che possano isolarci da quel che avviene oltre i nostri confini e oltre le frontiere dei nostri vicini. In questi decenni di pace e di democrazia abbiamo sempre dispiegato un impegno costante in difesa di questi valori, ovunque siano minacciati. La presenza diffusa dei nostri militari all'estero lo testimonia. A loro - e ai tanti volontari - va grande riconoscenza.
Italia deve praticare accoglienza e rigore - "In questo periodo masse ingenti di persone si spostano, anche da un continente all'altro, per sfuggire alle guerre o alla fame o, più semplicemente, alla ricerca di un futuro migliore. Donne, uomini e bambini: molti di questi muoiono annegati in mare, come il piccolo Aylan e, ormai, purtroppo anche nell'indifferenza. Larghissima parte degli immigrati rispetta le nostre leggi, lavora onestamente e con impegno, contribuisce al nostro benessere e contribuisce anche al nostro sistema previdenziale, versando alle casse dello Stato più di quanto ne riceva. Quegli immigrati che, invece, commettono reati devono essere fermati e puniti, come del resto avviene per gli italiani che delinquono. Quelli che sono pericolosi vanno espulsi", ha detto ancora, invocando rispetto ai migranti "accoglienza ma anche rigore". "Le comunità straniere in Italia - ha detto ancora Mattarella- sono chiamate a collaborare con le istituzioni contro i predicatori di odio e contro quelli che praticano violenza". Così' come "chi è in Italia deve rispettare le leggi e la cultura del nostro Paese e deve essere aiutato ad apprendere la nostra lingua, che è un veicolo decisivo di integrazione". Perchè "bisogna lavorare per abbattere, da una parte e dall'altra, pregiudizi e diffidenze, prima che divengano recinti o muri, dietro i quali potrebbero nascere emarginazione e risentimenti. "Molte comunità straniere - ha ricordato- si sono insediate regolarmente nel nostro territorio, generalmente bene accolte dagli italiani. Tanto che affidiamo spesso a lavoratrici e a lavoratori stranieri quel che abbiamo di più caro: i nostri bambini, i nostri anziani, le nostre case. Sperimentiamo, giorno per giorno, sui banchi di scuola, al mercato, sui luoghi di lavoro, esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose. Il 70 per cento dei bambini stranieri in Italia, lo dice l'Istat, ha come migliore amico un coetaneo italiano". "L'Italia ha conosciuto bene, nei due secoli passati, la sofferenza e la fatica di chi lascia casa e affetti e va, da emigrante, in terre lontane. Ora da alcuni anni il nostro è diventato un Paese di immigrazione. Il fenomeno migratorio nasce da cause mondiali e durerà a lungo. Non ci si può illudere di rimuoverlo, ma si può governare. E si deve governare. Può farlo con maggiore efficacia l'Unione Europea e la stiamo sollecitando con insistenza", ha detto ancora Mattarella. "Occorrono regole comuni - ha sottolineato- per distinguere chi fugge da guerre o persecuzioni e ha, quindi, diritto all'asilo, e altri migranti che vanno invece rimpatriati, sempre assicurando loro un trattamento dignitoso".
Mattarella ringrazia Papa: Francesco invita a convivenza pacifica - Un ringraziamento e un pensiero anche per Papa Francesco il cui "messaggio forte invita alla convivenza pacifica e alla difesa della dignità di ogni persona", ha sottolineato Mattarella. "Nell'anno che sta per aprirsi si svolgerà il maggior percorso del Giubileo della Misericordia, voluto da Francesco, al quale rivolgo i miei auguri ed esprimo riconoscenza per l'alto valore del suo magistero - ha ricordato il capo dello Stato secondo il quale "con una espressione laica potremmo tradurre quel messaggio in comprensione reciproca, un atteggiamento che spero si diffonda molto nel nostro vivere insieme".
Italiani chiedono alla politica sobrietà e trasparenza - "La quasi totalità dei nostri concittadini crede nell'onestà. Pretende correttezza. La esige da chi governa, ad ogni livello; e chiede trasparenza e sobrietà. Chiede rispetto dei diritti e dei doveri. Sono numerosi gli esempi di chi reagisce contro la corruzione, di chi si ribella di fronte alla prepotenza e all'arbitrio". Mattarella ribadisce che "negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità per il valore della legalità". E con il dito puntato contro "l'illegalità di chi corrompe e di chi si fa corrompere" come " "di chi ruba, di chi inquina, di chi sfrutta, di chi in nome del profitto calpesta i diritti più elementari, come accade purtroppo spesso dove si trascura la sicurezza e la salute dei lavoratori". "Soprattutto i più giovani - ha affermato il capo dello Stato- esprimono il loro rifiuto per comportamenti contrari alla legge perché capiscono che malaffare e corruzione negano diritti, indeboliscono la libertà e rubano il loro futuro". Inoltre, "contro le mafie, stiamo conducendo una lotta senza esitazioni, e va espressa riconoscenza ai magistrati e alle forze dell'ordine che ottengono risultati molto importanti".
L'omaggio a 4 donne italiane - Un omaggio a tutte le donne, a quelle che con il loro esempio positivo possono ispirare tutti gli italiani dall'astronauta Samantha Cristoforetti a Valeria Solesin. La prima ad essere citata è la ragazza uccisa nell'attentato di Parigi: "Abbiamo sentito, tutti, su di noi la sofferenza dei parenti delle vittime di Parigi e ci siamo stretti intorno alla famiglia di Valeria Solesin", ha detto il capo dello Stato. Altre tre donne vengono nominate da Mattarella come "figure emblematiche" di quella Italia ricca di esperienze positive e sono "Fabiola Gianotti, che domani assumerà la direzione del Cern, Samantha Cristoforetti, che abbiamo seguito con affetto nello spazio, e Nicole Orlando, l'altelta paralimpica che ha vinto quattro medaglio d'oro". "Nominando loro rivolgo un pensiero di riconoscenza a tutte le donne italiane - ha detto il presidente della Repubblica -. Fanno fronte a impegni molteplici e tanti compiti, e devono fare ancora i conti con pregiudizi e arretratezze. Con una parità di diritti enunciata ma non sempre assicurata; a volte persino con soprusi o con violenze".
Meno auto private ma più trasporti pubblici - "In questi giorni avvertiamo allarme per l'inquinamento, specialmente nelle grandi città. Il problema dell'ambiente, che a molti e a lungo è apparso soltanto teorico, oggi si rivela concreto e centrale. Mi auguro che lo si affronti con un comune impegno da parte di tutti". E' l'auspicio rivolto dal Presidente della Repubblica. "Sono utili le diverse opinioni - e non si può certo comprimere il confronto politico", osserva il capo dello Stato registrando le numerose voci dissonanti che si sono levate in questi giorni, "ma siamo di fronte anche alla natura, e ai suoi mutamenti, che contribuiscono a provocare siccità e alluvioni. In presenza di una sfida così grande, che coinvolge la salute, è necessario che prevalga lo spirito di collaborazione". "Si può chiedere ai cittadini di limitare l'uso delle auto private, ma, naturalmente, il trasporto pubblico deve essere efficiente. E purtroppo non dovunque è così". Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella tocca anche l'attualissimo tema dell'emergenza inquinamento e lo fa con un duplice richiamo, da un lato alle istituzioni e dall'altro alla responsabilità di ciascuno di noi. "L'impegno delle istituzioni, nazionali e locali, deve essere in questo campo sempre maggiore", dice il capo dello Stat ma "il compito di difendere l'ambiente, peraltro, ricade in parte su ciascuno di noi. Molto della qualità della nostra vita dipende dalla raccolta differenziata dei rifiuti e dal rispetto dei beni comuni. Non dobbiamo rassegnarci alla società dello spreco e del consumo distruttivo di cibo, di acqua, di energia".

Nessun commento:

Posta un commento