lunedì 12 gennaio 2015

Papa Francesco, la sua "rivoluzione" contro la Curia, "sorprendenti" i nuovi cardinali

Papa Francesco, la sua "rivoluzione" contro la Curia, "sorprendenti" i nuovi cardinali

. Cronaca
Papa Francesco, l'ex gesuita, non procede solo a parole ma con i fatti. Sente tutti, ma poi da buon gesuita decide solo lui. Sta autenticamente "rivoluzionando" una Chiesa da sempre romano centrica, con il potere in mano della Curia. Gia' lo scorso 22 dicembre fece scalpore il suo durissimo attacco alla Curia accusata della "gravissima malattia della doppia vita". A Francesco non piacciono i giochi di potere del Vaticano con una Curia malata "dell'alzheimer spirituale, la dimenticanza della storia della salvezza". E poi al Papa non sono andate giù le critiche del settore meno progressista della Chiesa, in materia di divorziati e gay. Vuole cambiare  la Chiesa e sa che per cambiarla e' necessario anche cambiare gli uomini, abbattere i privilegi e rompere centenarie consuetudini, per cui c'erano già i cardinali in pectore vale a dire i presidenti dei Pontifici Consigli ed altri vescovi, con sedi, ritenute preludio all'investitura. Tutte in Italia e tutte tenute fuori. E' anche la fine dei privilegi geografici. Così' il Papa ha superato il fatto di sentirsi vincolato alla tradizione delle sedi cardinalizie. Ha nominato 15 nuovi Cardinali elettori, di cui uno soltanto proveniente dalla Curia. E tra l'altro legato a lui. Poi ha sorpreso chiamando "pastori" dalle parti più disparate del mondo. Dalle isola Tonga alla Nuova Zelanda, dal Myanmar al Vietnam. Vengono da tutti gli angoli del mondo. E poi ha nominato anche 5 cardinali non elettori, perché oltre gli 80 anni. Secondo il Papa per la Curia e' tempo più di riforme che di nomine. Di fatto vuole limitarne il potere. e lo sta facendo con tutti i mezzi. La "carità pastorale" e' la chiave di tutte le sue nomine. Il Papa guarda anche il modo cattolico di confine, cerca una Chiesa più amica di tanti popoli, piccoli o grandi, magari di religioni diverse. Una sorta di grande ecumenismo. E così' vuole dare forza anche alle periferie cattoliche, facendole avvicinare al centro. Insomma cerca di cambiare la geografia della Chiesa. E lo aspetta una lotta dura. Anche perché' sta cercando di cambiare per sempre i rapporti di forza all'interno di quel Conclave, che un giorno dovrà scegliere il suo successore. Ora la sfida tra il Papa e la Curia e' entrata nella sua fase più' critica.

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