sabato 14 novembre 2015

Terrore a Parigi

Terrore a Parigi, spari ed esplosioni: 126 morti e oltre 200 feriti. Uccisi tutti i terroristi

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© Getty Images
Torna l'incubo terrorismo a Parigi. Più di un centinaio vittime in sparatorie ed esplosioni, decine di persone prese in ostaggio nella sala concerti Bataclan nel XI arrondissement, vicino alla sede di Charlie Hebdo. Tre granate contro lo Stade de France dove era in corso l'amichevole Francia-Germania e da dove è stato fatto evacuare il presidente Holland. Gli spettatori sono stati invitati a uscire dalle porte dell'impianto rimasto aperto, ma nella completa confusione diverse migliaia sono rimaste ferme sul terreno di gioco, impaurite dalle notizie sugli attentati attorno allo stadio.
Dopo che tre diverse sparatorie sono avvenute nella capitale con un bilancio che cresce di momento in momento: le vittime Alcune persone sono tenute in ostaggio all'interno del Bataclan, la sala concerti dov'è scoppiata una delle sparatorie nel centro di Parigi. Lo riferisce la rete all news i-Telé, citando fonti di polizia. A Parigi un primo sparatore sarebbe stato abbattuto dagli agenti francesi
Prima in un ristorante nel X arrondissement, poi in una sala da concerti nell'XI arrondissement, poi ancora, a quanto sembra, in un bar dell'XI arrondissement. Contemporaneamente, giunge notizia di almeno tre esplosioni nei dintorni dello Stade de France di Saint-Denis, dove è in corso l'amichevole Francia-Germania. Il presidente Francois Hollande è stato fatto allontanare. Dopo le tre esplosioni allo Stade de France - dove migliaia di persone assistono all'amichevole Francia-Germania - le inferriate attorno all'impianto sono state bloccate. Nessuno al momento può più lasciare i dintorni dello stadio. Si ignora come sarà gestito, fra pochi minuti, il deflusso degli spettatori.
Dopo essere stato fatto allontanare per motivi di sicurezza dallo stade de France, nella banlieue di Parigi, il presidente Francois Hollande si sta recando al ministero dell'Interno per una riunione di emergenza dopo le sparatorie contemporanee nel cuore di Parigi. Alla riunione parteciperà anche il ministro degli Interni, Bernard Cazeneuve.
Alcuni testimoni che si trovavano al Bataclan raccontano che i terroristi gridavano "Allah u Akbar", "Allah è grande". Intanto i militanti dello Stato islamico hanno subito celebrato su Twitter con l'hashtag in arabo "Parigi in fiamme".
Non è passato molto tempo quando è giunta la rivendicazione dello Stato islamico: "Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticheranno questo giorno, come gli americani l'11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice".
Allerta su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione su Roma e Milano, misure di sicurezza innalzate ai massimi livelli, contatti costanti con le autorità francesi e i servizi d'intelligence alleati per condividere le informazioni sull'attacco: gli attentati di Parigi hanno fatto scattare immediatamente anche in Italia i piani di sicurezza previsti in caso di allarme rosso. "L'antiterrorismo - ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano - è in costante contatto con i colleghi francesi per seguire con estrema attenzione ciò che accade in Francia, anche allo scopo di disporre ulteriori interventi preventivi". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi sta seguendo la situazione a palazzo Chigi. "L'Italia - dice il premier - piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L'Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie". Sullo stesso tenore le parole del Capo dello stato Sergio Mattarella: "L'orrore che sta sconvolgendo la capitale francese e tutto il paese lascia esterrefatti e sgomenti". Domani mattina al Viminale, alle 9.30, Alfano ha convocato il Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che sarà presieduto dal premier Renzi: la riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi di sicurezza, servirà a fare una prima analisi di quanto accaduto a Parigi e a predisporre le misure necessarie per cercare di ridurre al minimo i rischi per il nostro paese.

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