giovedì 12 novembre 2015

Vatileaks 2: indagati gli autori dei due libri sulla fuga di notizie Nuzzi e Fittipaldi

Vatileaks 2: indagati gli autori dei due libri sulla fuga di notizie Nuzzi e Fittipaldi

Per gli autori di "Avarizia" e "Via Crucis" il reato ipotizzato è "possibile concorso in divulgazione di notizie e documenti riservati"

Vatileaks 2: indagati gli autori dei due libri sulla fuga di notizie Nuzzi e Fittipaldi
Redazione Tiscali
I giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi, autori dei libri "Avarizia" e "Via crucis", usciti nei giorni scorsi, sono indagati nell'ambito dell'inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede. I due giornalisti sono sotto inchiesta per un "possibile concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati", ha detto padre Federico Lombardi in una nota. Ma, aggiunge il portavoce della Sala stampa vaticana, nelle indagini "sono all'esame degli inquirenti anche alcune altre posizioni di persone che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all'acquisizione dei documenti riservati in questione".
Fittipaldi: non ho nulla da temere - Raggiunto da Vatican Insider, Fittipaldi si dice tranquillo: "Non mi risultano rogatorie internazionali, il che significa che siamo indagati dal Vaticano. Io non ho nulla da temere, non una riga del mio libro è stata smentita. Quando si fa il mestiere del giornalista investigativo e si criticano e si svelano aspetti che un potere vorrebbe tenere nascosti, situazioni come queste vanno messe in conto". All'Ansa poi dice: un po' "te lo aspetti" perché "se racconti qualcosa che riguarda un potere forte, come è in questo caso il potere temporale della Chiesa, questo reagisce" ma "un'inchiesta vaticana è una scelta forte", in fondo si tratterebbe di essere "indagato per il lavoro che faccio, che ho il diritto di fare".
Aperta indagine sul documento Apsa - Intanto, stando a quanto rende noto il direttore della Sala Stampa vaticana, Padre Federico Lombardi, "l'Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un'indagine in merito alla diffusione del documento" riguardante l'Apsa, l'organismo vaticano competente per l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. "Nei giorni scorsi sono apparsi su agenzie e organi di stampa articoli che riferiscono in maniera parziale e imprecisa - si legge in un comunicato - il contenuto di un documento confidenziale, ipotizzando che in passato l'Apsa sia stata strumentalizzata per un'attività finanziaria illecita. L'Autorità giudiziaria vaticana ha aperto un'indagine in merito alla diffusione del documento. L'Apsa - sottolinea la nota del Vaticano - ha sempre collaborato con gli organi competenti, non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente".
I giornalisti Nuzzi e Fittipaldi (Ansa)
I giornalisti Nuzzi e Fittipaldi (Ansa)
Propaganda fide: tuteleremo la nostra immagine - Propaganda Fide, Congregazione per l'evangelizzazione dei Popoli, al centro di notizie di stampa riguardanti l'utilizzazione dei suoi immobili, si difende e annuncia che "qualora dovesse ripetersi la divulgazione di notizie non veritiere o tendenziose, sarà costretta a tutelare la propria immagine nelle sedi opportune", si legge sull'Agenzia Fides. Il reddito derivante dagli affitti degli immobili di Propaganda Fide "è destinato principalmente al mantenimento della Congregazione, della Pontificia Università Urbaniana, del Pontificio Collegio Urbano, di istituzioni missionarie e di giovani chiese dei territori di missione", sottolinea la Congregazione, commentando notizie di stampa sull'utilizzazione delle case della stessa Congregazione. Si precisa che su questi immobili "vengono regolarmente pagate le imposte in Italia: nel 2014 il Dicastero ha versato per Imu 2.169.200 euro, solo per Roma Capitale".
Galatino: cercano di screditare la Chiesa - "Non è vittimismo dire che una Chiesa credibile fa paura e dunque si cerca di screditarla". Monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, parla chiaro in un'intervista a Famiglia Cristiana: "Abbiamo a che fare con una Chiesa più credibile e ad alcuni questo non piace perché si sentono messi in discussione. E c'è una falsa informazione. È falso che la Chiesa spenda per altro i soldi dei poveri. E in particolare per l'8 per mille: il bilancio dettagliato è pubblicato da ciascuna diocesi e le informazioni si possono trovare sul sito della Cei".

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