mercoledì 23 luglio 2014

MARE DI TERRACINA

MARE DI TERRACINA, L’ORDINANZA DEL COMUNE RESTRINGE I DIVIETI DI BALNEAZIONE AD UN RAGGIO DI 200 METRI DALLE IMBOCCATURE DI PORTI E CANALI

di Andrea Di Lello

Pochissimi i tratti di costa interdetti alla balneazione dalla relativa ordinanza del Comune di Terracina. Continua il momento buono delle acque marine locali, dopo gli esiti dei prelievi effettuati da Goletta Verde, che un po' a sorpresa avevano salvato la città e incrinato, invece, l'immagine di località con bandiera blu.
Le zone non balneabili
Secondo il provvedimento del dirigente del Dipartimento Attività Produttive, infatti, le zone di mare vietate alla balneazione, secondo i dati ARPA Lazio, sono limitate ad un raggio di 200 metri dalle imboccature, dalle strutture portuali e dalle foci dei canali navigabili.
Il confronto con il passato
Per fare un confronto, fino a tre anni fa erano mille i metri di divieto posti alla sinistra del Fiume Portatore e 1.300 alla destra; si scese poi a 250 metri, per arrivare ai 200 della presente ordinanza.
L'esultanza del sindaco
Già dopo la diffusione dei dati della Goletta Verde, coerenti con quelli dell'ARPA, il sindaco Nicola Procaccini aveva voluto sottolineare che “su 24 campionamenti effettuati lungo i 329 chilometri di litorale laziale, ben 18 presentano un’altissima concentrazione di inquinamento microbiologico, con presenze di valori di escherichia, coli e enterococchi intestinali, al di sopra della normativa vigente, in particolare per i prelievi compiuti in prossimità delle foci di fiumi, torrenti e canali. Rispetto a questi prelievi, Terracina è tra le pochissime località balneari della provincia di Latina, che ha fatto registrare parametri che rientrano tutti nell’attuale legge”.
Inquinamento percepito
C'è anche da dire, tuttavia, che la stessa esultanza ha preso il primo cittadino anche in passato, quando, per esempio, annunciò che “ormai le acque di balneazione di Terracina sono eccellenti sul 99% del nostro tratto di costa; nel rimanente 1%, dove venivano classificate sufficienti, oggi sono diventate buone”. Salvo, poi, dovere fare i conti, come l'anno scorso, con le tante lamentele dei bagnanti per la schiuma che spesso rigava il mare, il suo colore opaco ed un frequente cattivo odore. Come se l'inquinamento percepito dai singoli fosse in contraddizione con l'oggettività delle analisi. Ma per ora le lamentele sono sporadiche e le associazioni ambientaliste non hanno ancora ricevuto segnalazioni in tal senso.

Nessun commento:

Posta un commento