sabato 26 luglio 2014

CHI PAGHERA’

             COMUNICATO STAMPA



                                               CAOS IMMONDIZIA A TERRACINA


            Con la Sentenza del TAR di Latina, depositata in segretaria in data odierna, la Soc. De Vizia Transfer vince il ricorso contro il Comune di Terracina e contro la Servizi Industriali la quale entro trenta giorni da oggi deve lasciare la mano alla vincitrice della causa.

            Il Comune di Terracina, inoltre, è stato condannato a pagare un risarcimento danni per mancato guadagno pari al 2% dell’importo dell’appalto, oltre ad interessi e rivalutazione monetaria, con compensazione delle spese tra le parti.

QUESTO COMPORTERA’ UN ULTERIORE ESBORSO DI QUASI 200.000 EURO CHE SARANNO SCARICATI SULLE TASCHE DEI CITTADINI CON LE BOLLETTE CHE SARANNO NEL PROSSIMO FUTURO EMESSE.

            Il motivo principale della sentenza è sintetizzabile con il fatto che il contratto di avvilimento sottoscritto a dalla Soc. TE.AM.  Teramo Ambiente SPA aveva in se contenuti indeterminati, che si discostavano dai requisiti minimi necessari.

            La Giurisprudenza trova il suo fondamento nei tre seguenti ordini di considerazioni:

a)      il principio civilistico che configura quale causa di nullità del contratto l’indeterminatezza dell’oggetto (art.1346 c.c.)
b)      L’esigenza pubblicistica di non consentire facili aggiramenti del sistema dei requisiti d’ingresso alle gare pubbliche (possibilità che avrebbe luogo qualora si consentisse un prestito dal carattere del tutto generico);
c)      Il preciso tenore letterale dell’art.88, comma 1, lett.a), del DPR n. 207/2010, secondo cui il contratto di avvilimento deve indicare in ogni caso in modo compiuto, esplicito ed esauriente  le risorse e i mezzi prestati, in modo determinato e specifico.

Questi alcuni dei motivi dei principi di giurisprudenza e legali a cui la Corte si è attenuta nel motivare la sentenza. 

      Tali motivi sono prevalentemente in capo alle responsabilità amministrative di chi ha gestito l’appalto e di chi ne ha ispirato le convinzioni che tutto era giusto.








            La condanna anche e soprattutto del Comune, impone una seria riflessione su come si è intrattenuto tutto il rapporto con la Servizi Industriali, a partire dall’ordinanza sindacale del Gennaio 2011 in cui si imponeva di mettere i dipendenti in mobilità affinché l’azienda beneficiasse di contributi ed agevolazioni previdenziali a cui non aveva diritto,  si trattava di molte migliaia di Euro, se sommati alla riduzione degli stipendi dei lavoratori con la eliminazione  degli scatti d’anzianità, per proseguire poi con i conferimenti anomali in discarica, che sono costati altri centinaia di migliaia di Euro ai cittadini e per finire, una squilibrata valutazione dei requisiti dell’asservimento, guarda caso sempre in direzione della Servizi Industriali.

            Tutto questo è costato in questi due anni e mezzo lacrime e sangue alle tasche dei cittadini, dei lavoratori, stressati da ritmi di lavoro inumani e da scarsi mezzi di protezione individuale, per chi svolge un lavoro così delicato e pericoloso.

            Qualcuno in tutta questa vicenda qualcuno doveva essere orbo, vedeva solo da una parte e con un occhio solo.

            Ora si pone la domanda; CHI PAGHERA’ TUTTI QUESTI DANNI AI CITTADINI ED AI LAVORATORI?

            CHI PAGHERA’ L’EVENTUALE DANNO ERARIALE?

            Ancora i cittadini oppure i politici responsabili di tutto questo?

            Cosa accadrà  da oggi alla metà di luglio con la città in piena attività estiva, stracolma di gente e la Servizi Industriali che anziché concentrarsi per migliorare il servizio, da oggi in poi invece è impegnata a smobilitarlo per rimetterci il meno possibile?

            Fin dove arriverà la puzza dei rifiuti?

            Quanta gente non verrà più a Terracina?

            Gli operatori economici della città certamente danneggiati, a chi dovranno presentare il conto?


                                                           Il Consigliere Comunale
                                                           Vittorio Marzullo

Nessun commento:

Posta un commento