venerdì 8 febbraio 2013

Sondaggio Quorum-Tiscali: Berlusconi a -5 da Bersani, in calo Monti e Grillo


Sondaggio Quorum-Tiscali: Berlusconi a -5 da Bersani, in calo Monti e Grillo

Mancano due settimane all’apertura delle urne e oggi è l’ultimo giorno utile per la pubblicazione di sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani prima del blackout elettorale. Nel terzo e ultimo sondaggio Quorum per lo speciale elezioni di Tiscali, rimane di 5 punti il distacco tra Centrosinistra e Centrodestra. La coalizione che fa capo a Bersani totalizza il 34,5% (Pd 29,9, Sel 3,8, Altri 0,8), lo schieramento di Berlusconi il 29,5% (Pdl 20,1, Lega 4,8, Fratelli d'Italia 1,8, La Destra 1,3, Altri 1,5). In lieve calo la coalizione di Mario Monti al 13,9% (Scelta Civica 9,9, Udc 3,1, Fli 0,9), così come il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che perde qualche decimale (14,7). A rischio-sbarramento Rivoluzione Civile di Ingroia (3,9%), mentre cresce Fermare il Declino di Oscar Giannino (1,3%). Radicali al palo con lo 0,4%, altre liste all'1,8%. La ricerca è stata effettuata tra il 5 e il 7 febbraio 2013 da Quorum per Tiscali.it, metodologia CAWI, 14.880 interviste, margine d'errore +/- 3%.
Demos: divario fra le due principali coalizioni di 5punti - Il Pd sotto il 30%, il Pdl supera il 20, il Movimento 5 stelle è in ascesa, Monti risulta in lieve calo come Rivoluzione Civile. Nel sondaggio Demos realizzato per La Repubblica il divario tra i principali avversari è dimezzato rispetto alle precedenti rilevazioni. Dagli indecisi, che negli ultimi giorni si sono ridotti di oltre 5 punti e restano quindi al 25%, si produce in parte un flusso di consensi verso il M5s, in parte si tratta di un ritorno verso il Pdl di elettori delusi. I numeri testimoniano di un Centrosinistra in calo al 34.1%, un Centrodestra in crescita al 28.6, Monti in flessione al 16, M5s al 16 in crescita, Ingroia al 4 in calo, altri partiti in calo al 1.3. Il margine che divide le due coalizioni principali si è ridotto a 5 punti e mezzo. Un mese fa il distacco era più che doppio e dieci giorni fa sfiorava i 10 punti. Il calo del Centrosinistra, dovuto soprattutto alla perdita del Pd, e la crescita del Pdl nel Centrodestra hanno ridotto il divario fra le coalizioni principali di oltre 4 punti.
Mannheimer: Pdl cresce ma Centrosinistra avanti 7 punti - Nel sondaggio condotto da Ipso per Il Corriere della Sera il Pdl cresce ma il centrosinistra resta in vantaggio di sette punti: lo schieramento guidato da Pierluigi Bersani si attesta al 37,2%, quello capitanato da Silvio Berlusconi al 29,7%. I rilevamenti pubblicati oggi dal quotidiano di via Solferino vedono una distanza ridotta tra i due poli, un'avanzata consistente del Movimento cinque stelle di Beppe Grillo e un testa a testa pieno di incertezze tra i poli in Lombardia e Sicilia. Il centro, rappresentato da Monti e dai suoi alleati, che subisce negli ultimi giorni un lieve ridimensionamento, continua a conquistare una parte rilevante dell'elettorato, pari a circa il 13%. L'ex magistrato Ingroia mantiene il 4-5% delle intenzioni di voto. Ma soprattutto si registra l'exploit di Grillo che ottiene oggi il 14-15%.
Pdl al 22%, Pd al 32,2% - In base al sondaggio di Mannheimer il Pdl supera la soglia psicologica del 20% attestandosi al 22%, la Lega raggiunge il 5,4%, Fratelli d'Italia e la Destra strappano ciascuno l'1%. Il Pd si colloca al 32,2, Sel al 3,5%. L'Udc al 3%, Fli allo 0,6%, Scelta civica con Monti al 9,3%. Il Movimento cinque stelle al 14,3%, Rivoluzione civile al 4,2%, Fare per Fermare il declino all'1%.
Piepoli: Centrosinistra avanti 4 punti, non cambierà - In una intervista alla Stampa, il sondaggista Nicola Piepoli afferma che la distanza tra i due poli principali è oggi sui "4 punti percentuali" e le cose, da qui al voto, non cambieranno sensibilmente. Piepoli è convinto che "gli indecisi non esistono" perché "hanno ampiamente deciso quantomeno a livello inconscio". C'è anche un altro elemento che è la cosiddetta "stocastica familiare": "Se uno è figlio di comunisti e non sa bene chi votare - spiega - difficilmente voterà un partito lontano dalle scelte della sua famiglia".
Ci vorrebbero tre mesi per ribaltare risultato - Comunque, osserva Piepoli, "l'Italia è come una superpetroliera in navigazione in un mare difficile, non mi aspetto nessuna virata improvvisa. Ci vorrebbero forse tre mesi di campagna elettorale, non quindici giorni, per cambiare sensibilmente i numeri". "Il Centrodestra - aggiunge - è piuttosto stabile, attorno al 32%. Questo non vuol dire che la coalizione stia rimontando, però, bensì che è Silvio Berlusconi a fagocitare tutti i suoi alleati. La Lega tiene, gli altri della coalizione no. Anche il Centrosinistra è stabile, attorno al 36%. Bersani non arretra affatto: era al 33% dell'intenzione di voto due mesi fa. Oggi è al 31%. Lo definirei gradimento granitico. La differenza tra i due poli è al 4% e mi aspetto che tale rimarrà".

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